Home Ex libris Cosa vuoi fare da grande di Ivan Baio e Angelo O. Meloni

Cosa vuoi fare da grande di Ivan Baio e Angelo O. Meloni

Del Vecchio Editore

L’ultima riforma dell’istruzione sui programmi di orientamento, ha prodotto un’esilarante macchina in grado di rivoluzionare il sistema scolastico, si tratta del futurometro, atto a predire il futuro agli scolari.

La scuola prescelta si prepara alla grande festa. Dopo accurate e paradossali selezioni, che rispecchiano un po’ la tortuosità della burocrazia italiana, è stata sorteggiata la terza elementare della scuola Attilio Regolo di Milano. È una classe frequentata da Guido Pennisi, che da grande vuole fare il pirata e il suo migliore amico Gianni Serra, aspirante astronauta, un po’ balbuziente.

Cosa vuoi fare da grande? è una domanda ricorrente per un bambino piccolo. Ognuno ha fantasticato su chi sarebbe potuto diventare senza dare nessun limite alla fantasia. Uno spazio, quello dei sogni, in cui è concesso di tutto e in cui, da bambini, non si ha paura di azzardare. Con il futurometro però, qualcuno ha deciso per loro che una serie di calcoli matematici gli riveleranno il futuro.

Meloni e Baio ci regalano un romanzo grottesco in cui accade di tutto. La storia è anche una sottile metafora del desiderio di potere da parte delle istituzioni, voler controllare il popolo, sapere chi diventerà avvocato, chi dottore: “La fantasia infantile è pericolosa, e va controllata. Dobbiamo creare uomini e non fantocci.” Una visione non troppo lontana da quella di Watson, dove i bambini sono una tabula rasa in cui mettere dentro dentro un mestiere piuttosto che un altro.

Guido Pennisi e Attilio Regolo, sono ciò che rimane di “normale”, con caratteristiche e pensieri semplicemente umani, diversamente dalla frenesia che investe tutti gli altri personaggi dai nomi singolari: Volkan Kursat Bayraktar, inventore del futurometro, la bidella Maria Indelicato, ma anche Gemma Tuttacani o Anna Maria Amelia Rosa Tizzone.

I due amici accompagneranno il lettore per mano nell’assurdo mondo di Baio e Meloni. Concludo citando Joseph Heller: “Quando sarò grande, voglio essere un bambino”.

@Neri_Noemi

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