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Smith & Wesson, l’ultimo di Baricco

Guardi che le parole sono piccole macchine molto precise...

Feltrinelli editore

Alessandro Baricco pubblica un nuovo testo teatrale, dopo Partita spagnola e Novecento, ecco la bizzarra storia di Smith e Wesson, due truffatori alle prese con un grande evento che dovrà rimanere impresso nella memoria dell’umanità per molto tempo.

Smith è una sorta di meterologo inventore, scava nei ricordi delle persone appuntando se il tal giorno pioveva o c’era il sole. Wesson è un abile pescatore, in particolare recupera corpi. I due, infatti, vivono vicino alle cascate del Niagara, dove un numero incredibile di persone si getta siucidandosi. Proseguendo a suo modo la tradizione del padre, Wesson ripesca i morti trasportati dalle correnti.

La strana coppia incontra Rachel, una giornalista in erba a caccia di notizie. Ma cosa si può scrivere quando notizie non ce ne sono? Semplice, si creano. Ed è quello che faranno. Se fino ad allora tutti si erano buttati nelle cascate per morire, il 21 giugno qualcuno si butterà per vivere e quel qualcuno è proprio Rachel. Tutti gli occhi sono puntanti sul grande salto nel vuoto. Smith ha progettato il volo dentro la botte di birra, Wesson, beh Wesson dovrà recuperare il primo corpo vivo in vita sua. Se riusciranno a compiere il grande evento? Forse l’epilogo è già nei nomi dei protagonisti.

Così come nei precendenti, anche qui c’è un’impresa da realizzare in una situazione confinata, Smith&Wesson però non ha niente a che vedere con la potenza di Novecento o con la biografia romanzata di Farinelli. È un testo piacevole, essenziale.

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