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Parco Sculture del Chianti: dove la natura abbraccia l’arte

Nel cuore del Chianti senese, a Pievasciata, una meta artistica imperdibile, dal respiro internazionale, in continua trasformazione naturale e antropica

Struzzi Metropolitani © fermataspettacolo.it

A circa 10 chilometri a nord di Siena, nel cuore del Chianti, nascosto in un incantevole bosco di querce, lecci e castagni, si trova un vero gioiello di arte contemporanea, perfetto connubio tra arte e natura: il Parco Sculture del Chianti.

Il Parco, nato nel 2004 grazie alla lungimiranza del suo curatore Piero Giadrossi, nato a Trieste ma dalla formazione ed esperienza internazionale, si snoda lungo un percorso di 1 km, all’interno di un bosco che un tempo ospitava un allevamento di cinghiali: con un pizzico di fortuna, potrete ancora individuare le loro impronte ai bordi del sentiero, riconoscere il loro raspare nascosti nei dintorni, o, ancora meglio, nei mesi giusti dell’anno, veder scappare dal sottobosco porcini e funghi da intenditori.

Il ponte © fermataspettacolo.it

In questa vera oasi boschiva, 27 artisti di pregio internazionale, provenienti dai cinque continenti, hanno realizzato monumentali opere d’arte contemporanea site –specific: ogni artista, dopo aver visitato il bosco, ha scelto appositamente il luogo dove realizzare la sua opera, creata grazie agli influssi di luci, suoni, profumi e colori del bosco, in un’unione totale.

Il nostro percorso inizia oltrepassando il bellissimo cancello, realizzato riproducendo via scanner una foglia di tiglio, poi tagliata con il laser su una lastra di ferro: nel Parco niente è lasciato al caso, la foglia di tiglio ritorna nel logo, lo stesso parcheggio è in realtà un’installazione dove la struttura portante vede l’utilizzo di colorati pali del telegrafo, con in alto fissati isolatori di porcellana prodotti dalla ditta Richard Ginori negli anni ’60, mentre la tettoia con i suoi 80 pannelli fotovoltaici consente non solo di riparare da acqua e sole le auto dei visitatori, ma anche di produrre energia solare per il Parco e la vicina Galleria. Un’opera artistica e di ingegneria proiettata perfettamente nell’oggi.

La Casa nel bosco © fermataspettacolo.it

Anche per la biglietteria quella sottile linea tra funzionalità ed opera d’arte è davvero molto sottile: la Casa nel bosco dell’artista giapponese Kei Nakamura ospitava infatti nei primi anni d’apertura del parco, la cassa. In seguito, per ricordare questa sua funzionalità, sono state aggiunte una fila di sette figure in fibra di vetro, in attesa di pagare il biglietto: occhio a non lasciarvi confondere mettendovi in fila dietro di loro! Il vero bookshop si trova poco più avanti, una struttura dai colori e forme alla Mondrian.

Energy © fermataspettacolo.it

Oltrepassato il cancello, di fronte a noi si staglia il luminosissimo Ponte Blu di Ursula Reuter Christiansen, 213 piastrelle di vetro su una base in ferro, realizzata per la Biennale di Venezia del 2001, e destinata a sormontare il tetto del Centro Visitatori, come perfetta cornice della vicina Siena. Su una verde collinetta sulla destra ci balzano incontro variopinte mucche bidimensionali, ovvero la rivisitata Fabbrica del Latte di Vincent Leow, concepita negli anni della clonazione di Dolly in Scozia.

Poco più avanti, ci ritroviamo immersi nell’anfiteatro, in compagnia di importanti spettatori: Hitchcock, Fellini, Charlie Chaplin, Stanlio e Ollio. La struttura, minimalista, con quinte realizzate con marmo bianco di Carrara e granito nero dello Zimbabwe, offre un’ottima acustica, e d’estate ospita concerti musicali, dalla classica al jazz.

The keel © fermataspettacolo.it

Ma le sorprese sono solo all’inizio: il sentiero prosegue nel fitto del bosco realizzando un anello ed incontrando opere sorprendenti, realizzate con i materiali più disparati, dal vetro, alla pietra, al ferro. Resterete impressionati dalla grandezza di Energy di Costas Varotsos: 8 metri di 800 strati di vetro inframmezzati di silicone per un peso di 16 tonnellate, i cui bagliori e riflessi variano in base all’altezza del sole, in un vortice di vera energia. Non da meno anche le Divergenze Armoniche di Jaya Schurch: un’immensa V di granito di 6 tonnellate posta per ammirare la quercia a 5 tronchi che si erge proprio di fronte. Fino alla maestosa chiglia di una nave in lava vulcanica del turco Kemal Tufan, che si sta perfettamente integrando nel bosco assumendo le sembianze di un relitto incagliatosi nella vegetazione, tra licheni e piante nate sui suoi 27 pezzi.

Labyrinth © fermataspettacolo.it

Potrete imbattervi in personaggi come il Pensatore, omaggio a Rodin, che vi farà compagnia durante uno spuntino nell’area picnic, o fare la cavallina insieme ai simpatici bambini in granito nero dell’Africa, infine potrete incontrare le due figure antropomorfiche di Neal Barab realizzate in marmo rosa del Portogallo e marmo turco.

Divertitevi a seguire Limes, l’elegante linea di demarcazione realizzata da Pfeiffer, attraversate il portale di Cor Litjens, sdraiatevi ad ascoltare i suoni del bosco sulle due piattaforme in travertino e marmo, divise da un piccolo canyon, di Anita Glesta, prima di fermare il tempo nella catacomba di granito nero di Pilar Aldana, o perdervi per ritrovarvi nel suggestivo labirinto in vetro mattoni.

Limes © fermataspettacolo.it

Un percorso artistico interattivo capace di sorprendere, dove si respira aria di 20 milioni di anni fa grazie ai tronchi pietrificati del Borneo, o dove si può incontrare un Angolo di Bosco Bianco in marmo di Carrara.

Tronchi pietrificati del Borneo © fermataspettacolo.it

Le suggestioni artistiche non finiscono qui, e dal parco, un’esplosione di colori e forme hanno invaso la vicina Galleria d’arte nella vecchia Fornace di Pievasciata ed il Borgo attiguo, oggi riconosciuto Borgo d’Arte Contemporanea: una meta dunque davvero imperdibile, che ha dato alla piccola Pievasciata un respiro internazionale per importanza turistica e originalità dell’offerta artistica.

Il Parco è di proprietà della famiglia Giadrossi ed è gestito dall’associazione culturale Amici del Parco.
Per maggiori informazioni: www.chiantisculpturepark.it

© fermataspettacolo.it

Consigli

Raggiungete il sito salendo da Ponte a Bozzone, l’unica strada asfaltata che porta al parco. Lungo una nodosa stradina collinare, affiancata da filari di cipressi e splendide vedute, raggiungerete Pievasciata Borgo d’Arte Contemporanea: opere d’arte contemporanea vi sorprenderanno nascoste su facciate o dietro cipressi, e vi guideranno lungo il percorso, come i giganteschi “Struzzi Metropolitani”, un uomo e una donna alti 5,60m che immergono la faccia tra i rami dei cipressi. Davvero da non perdere!

Prima di partire, ricordatevi di scaricate sul telefonino la app gratuita Chiantipark, vi farà da perfetta e indispensabile audioguida.

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