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Pavla sul precipizio

Sguardo fuori dai confini al Fabbricone di Prato, con uno spettacolo di Andrej E. Skubic, regia Matjaž Pograjc con Maruša Oblak, Katarina Stegnar, Barbara Ribnikar, Primož Bezjak, Uroš Kaurin, Boris Kos, Blaž Šef

[rating=4] Attori leggiadri e agili come acrobati, tuttavia veritieri nel loro stare in scena. Questo è il valore aggiunto di Pavla nad prepadom (Pavla sul precipizio), dal 15 al 17 gennaio al Fabbricone di Prato. La recitazione stanislavskijana è rafforzata con abiti d’epoca, un contesto e una storia precise – mentre la scenografia sperimentale e informale offre uno spazio astratto. Si tratta di una sorta di scatola aperta ornata di appigli, che vengono scalati fisicamente dagli interpreti – ostacoli sia ispidi, che punti di salvezza e di appoggio. La narrazione si muove sul terreno instabile del flashback, la sovrapposizione temporale e la triplice figura femminile incarnata da tre diverse attrici – morbide e naturali nel modulare voce e corpo.

La drammaturgia è un omaggio alla scalatrice slovena Pavla Jesih (1901-1976), celebre per essere stata la prima donna in una cordata e per aver creato un impero nel campo della distribuzione cinematografica. La sua personalità rocciosa e friabile, orgogliosa e intrepida, ma anche introspettiva, offre il destro a una messinscena che si costruisce sul teatro fisico, coreografico: geometrie corporee, simili a danze, che dirottano la verbalità – emotiva, non statica – sulle ali di un disegno luci notturno, racchiuso.

La musica contemporanea svolge un ruolo fondamentale, in questo spettacolo, contrastando e trascinando la narrazione, allenando lo spettatore a un movimento costante tra passato e presente. Pavla nad prepadom rima con gli eventi storici della Slovenia, poco prima e subito dopo la Seconda guerra mondiale, agganciandosi alla dimensione interiore di una donna che ha cercato di arrivare in vetta al suo percorso di vita, per migliorare le condizioni del popolo, il suo popolo. E sì, il MIandisko Theatre vince con un battito regolare, che ogni tanto si ribella a se stesso.

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