Home Teatro La nuova Stagione del Teatro Vascello (settembre-dicembre 2020)

La nuova Stagione del Teatro Vascello (settembre-dicembre 2020)

Insieme per sostenere la vita culturale di Roma e del Teatro

Riparte il 29 settembre la Stagione “Mai più soli” del Teatro Vascello che sceglie di ricominciare da Fabrizio Gifuni, proprio lì dove si era bruscamente interrotta, quasi a voler annullare i mesi di forzata inattività e allontanarne il ricordo.

Quello che si presenta è il cartellone di una Stagione teatrale breve, da settembre a dicembre, una Stagione che conferma ancora una volta l’attenzione del Vascello per un teatro d’arte, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia.

Più avanti verrà presentato il programma della seconda parte (da gennaio a maggio) nella speranza che la situazione possa via via migliorare.

Sarà l’indispensabile presenza degli spettatori a tenere vivo il Teatro Vascello, nella consapevolezza che, in un momento come questo, è davvero fondamentale non essere soli per andare avanti. Riaprire è un’ impresa non facile, nel rispetto delle norme sanitarie, che comporteranno anche una notevole riduzione dei posti in sala, ciononostante i prezzi dei biglietti non hanno subito aumenti rispetto allo scorso anno, nella convinzione che oggi più che mai è necessario restare insieme per sostenere la vita culturale della città e la vita del Teatro.

Fabrizio Gifuni

Dopo le repliche dello scorso febbraio, Fabrizio Gifuni torna al Vascello per riannodare il filo di quelle parole con Con il vostro irridente silenzio, studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro, uno spettacolo accolto al suo debutto con commozione ed entusiasmo dal pubblico e dalla critica (dal 29 settembre al 4 ottobre).

Dal 20 al 25 ottobre torna finalmente Scannasurice, testo di Enzo Moscato, uno spettacolo emozionante e pluripremiato, diretto da Carlo Cerciello e interpretato da Imma Villa, che è ormai diventato un apprezzato piccolo “cult”.

Dal 27 al 31 ottobre  La consuetudine frastagliata dell’averti accanto di Marco Andreoli, diretto e interpretato da Claudia Vismara e Daniele Pilli, che analizza il complesso universo della vita di coppia e del disgregarsi delle relazioni.

Si ispirano ad Euripide ed Ovidio due classici lontani nel tempo, ma dai contenuti sempre attuali, riproposti in una visione contemporanea:

Medea adattata e diretta da Gabriele Lavia, una lettura “spogliata” dall’ inessenziale e ridotta al nucleo centrale, con la presenza di due soli attori a testimoniare la forza dell’impianto drammaturgico. Lo spettacolo è interpretato da Federica Di Martino e Simone Toni (dal 6 all’ 11 ottobre)

Ovidio Heroides Vs Metamorphosys, un incontro artistico tra Manuela Kustermann e Cinzia Merlin, pianista e compositrice, impegnate a indagare quel fertile terreno che è la contaminazione delle Arti. Insieme sono riuscite a creare una perfetta sintesi tra parole e musica in cui il classicismo letterario e musicale è rinnovato e rivolto verso i nuovi orizzonti della contemporaneità̀ (dal 24 al 29 novembre).

Ci offre un ritratto inedito del grande Eduardo De Filippo, Tavola tavola, chiodo chiodo… il nuovo spettacolo di Lino Musella, uno degli attori più apprezzati della sua generazione che – durante la pandemia nel cercare conforto e ispirazione nelle parole dei grandi – ha riscoperto l’ Eduardo capocomico attraverso un accurato lavoro sui documenti che testimoniano le sue grandi imprese per il teatro (dall’ 1 al 6 dicembre)

Due le formazioni fresche di debutto alla Biennale Teatro di Venezia:

Leonardo Manzan, romano di origine, milanese di formazione, classe 1992, si è rivelato tra i giovani talenti alla Biennale 2019, dove è stato nuovamente invitato quest’anno a misurarsi con il tema della censura. Affiancato dal suo collaudato team formato da Rocco Placidi, Paola Giannini, in Glory Wall affronta un argomento delicato, affascinante e attuale. (dal 13 al 18 ottobre).

Fabiana Iacozzilli – Premio della Critica 2019 – nel suo ultimo progetto, Una cosa enorme, riflette su un tema intimo e personale come quello della maternità. Partendo dai testi di Sheila Heti e della sociologa Orna Donath, la regista romana esplora le zone più recondite dell’identità femminile tra cultura, natura e istinto personale. In scena Marta Meneghetti e Roberto Montosi (dal 13 al 22 novembre in corealizzazione con Romaeuropa Festival).

Federica Di Martino

A dicembre, Rezza & Mastrella, di casa al Vascello, artisti eclettici sempre pronti a stupire scelgono, in quest’anno così particolare, di aprire in via del tutto eccezionale le porte al loro affezionato pubblico che potrà assistere a una delle fasi di realizzazione del loro ultimo lavoro (dal 18 al 23 novembre).

Completano il cartellone della prosa altre proposte fuori abbonamento:
– solo per pochi giorni (10 e 11 novembre) in corealizzazione con Romaeuropa Festival – una produzione della Biennale di Venezia The making of Anastasia, il nuovo lavoro tutto al femminile di Martina Badiluzzi, vincitrice della Biennale Teatro College 2019, ispirato alla storia di Anna Anderson, presunta Anastasia Romanov

– confermata la serata dedicata allo spettacolo vincitore dell’edizione 2020 del Fringe Festival Roma curato da Fabio Galadini: La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, drammaturgia di Alberto Fumagalli che firma anche la regia insieme a Ludovica D’Auria, con Giacomo Bottoni, Francesco Giordano e Antonio Orlando – compagnia Les Moustaches (2 novembre)

– è in via definizione il programma dedicato ai ragazzi che prenderà l’avvio a dicembre

Due gli appuntamenti con la danza tra novembre e dicembre:

-la compagnia Atacama presenta la sua nuova produzione La danza della realtà un progetto firmato da Patrizia Cavola e Ivan Truol, ispirato all’universo di Alejandro Jodorowsky, musiche originali di Sergio De Vito (dal 3 al 5 novembre);

– a dicembre, con Spellbound 25 si festeggia un importante anniversario della Spellbound Contemporary Ballet con un articolato programma firmato da Marco Goecke, Marcos Morau e Mauro Astolfi (dall’ 8 al 13 novembre).

Curiosità letterarie è, invece, un ciclo di appuntamenti (tutti i giovedì alle 18.00 in Sala Green, dal 15 ottobre fino a maggio 2021) a cura di Manuela Kustermann: sarà un’occasione per riscoprire pagine inedite della letteratura e rari carteggi epistolari, in compagnia degli attori del Teatro Vascello con i quali condividere alla fine delle letture un aperitivo o una buona tazza di the.

L’acustica del Teatro Vascello si è rivelata negli anni ideale per ospitare la musica classica e per questo si inaugura il 25 ottobre un ciclo di otto appuntamenti che si protrarranno fino a maggio, programmati la domenica mattina alle ore 11, dal titolo Classica senza limiti a cura di Stefano Mhanna.

Concatenata alla crisi sanitaria è quella culturale: i ‘grandi nomi’, le ‘grandi ombre’ appaiono corrose dal tedio, dall’ abitudine, dall’eco. La domanda che riguarda il teatro, e dunque la vita, è: come rappresentare il presente, come mettere in scena il futuro, avventandosi in uno spazio incontaminato? Da ottobre, il Teatro inaugura un ciclo di dialoghi, Nuovo Canone dell’Occidente: incontri con i maestri del nostro tempo, coordinati da Davide Brullo, per ipotizzare il canone del futuro. Sarà dato spazio agli artisti che Cristina Campo chiamava “imperdonabili”, autori protagonisti di scelte eccentriche, di esistenze estreme – per esplosività o per interiorità – di opere di accecante bellezza.

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