Home Note d'autore Renato Zero “Amo in Tour 2013” al Mandela Forum di Firenze

Renato Zero “Amo in Tour 2013” al Mandela Forum di Firenze

Giunto alla sua ventottesima tournée, Renato Zero non finisce di incantare e trascinare le appassionate “Zerofolle” e i nuovi “sorcini” attraverso un viaggio di intense emozioni. Dopo un mese di concerti nella Capitale, Zero, da settembre, ha iniziato il tour italiano con “Amo in Tour 2013”. Due i nuovi Album, Amo – Capitolo I e Amo – Capitolo II, quest’ultimo uscito il 29 ottobre scorso, in occasione dei concerti al PalaOlimpico di Torino.

Tre ore e mezzo di Musica ed Emozioni allo stato puro. Il sipario, bianco, con uno stemma rosso in ceralacca, con sovrimpresso AMO, si oscura…e da un lato, quasi in disparte, l’ombra di un fanciullo narra, in una preghiera, le memorie e i ricordi di un recente passato, un passato biografico sofferto ma, proprio per questo, amato e, infine, riscattato dal sereno presente: «Da grande, vorrei diventare Renato Zero… E così potrei indossare abiti sfavillanti, dipingermi la faccia per spaventare il destino e i nemici della fantasia!! Mi piacerebbe avere una voce potente, che arrivi al cuore di tutti, per superare i momenti difficili! Ma vorrei che il mio non fosse un percorso facile…anzi, che tutto ciò che di bello mi verrà, sia contrastato, sudato e meritato! Non mi sembra di chiedere tanto! Due etti di paillettes per far brillare i miei sogni…400 grammi di ottimo fondotinta per nascondere la mia timidezza…Un microfono sempre acceso ed un palcoscenico itinerante per essere sempre pronto a dimostrare la mia determinazione ed il mio coraggio…Signore, ti prego…esaudiscimi».

Di lì a poco, tra emozionanti giochi di luce, si svela, all’infinito uditorio fremente del Mandela Forum di Firenze, lui, il “pifferaio magico”, osannato dalle migliaia di “sorcini” di tutte le età, lui, Renato Fiacchini, alias Zero… e il cuore sobbalza…

Dopo un medley di vecchie canzoni, ouverture del lunghissimo concerto, Zero mette in campo i suoi nuovi capolavori.

Al centro di tutto l’AMORE.

Un Amore pellegrino, come ama definirlo il cantautore romano, che è sempre sceso in campo a fianco dell’impegno e della ricerca, che si ritrova in uno sguardo, in una carezza, in una richiesta mai esaudita. Un lampo e l’eternità, il dolore e la gioia, la sorpresa e l’intuizione sono le mille sfaccettature del diamante che Zero porta alla luce e svela al suo pubblico.

Amo in Tour 2013_Renato Zero

E da questo Amore per la Vita nascono i profondi e intensi capolavori del nuovo Album: Chiedi di me, Una canzone da cantare avrei, Voglia d’amare, Il nostro mondo, Angelina, Lu, I ’70, Un’apertura d’ali, Oramai, Tutto inizia sempre da un sì, Vola alto, Dovremmo imparare a vivere, La vita che mi aspetta.

Nei suoi testi l’Amore parla a 360 gradi: l’Amore per la giovinezza e la bellezza di quegli anni, l’Amore per la giusta energia, l’Amore che torna a placare la sete di fantasia, l’Amore creativo che inventa emozioni per sfuggire al destino, l’Amore che alimenta passioni, speranze, ambizioni e follie.

E insieme all’Amore, la Pace, un altro dono del Cielo, come sottolinea ne Il nostro mondo. Voglia d’amare, sfidare l’oscurità, è questo il progetto di Vita «La voglia d’amare ci aiuta a salire sempre di più… Mettici il cuore anche tu!»(cit. Voglia d’amare), chiede al suo pubblico! E la risposta è immediata, una conquista, una certezza.

In Angelina e Lu l’Amore si muta in ricordo, il primo testo è dedicato alla sua portinaia di Via Fonte Buono, la custode dei suoi infiniti deliri; Lu è per Lucio Dalla.

Per e A Giancarlo Bigazzi, scomparso nel gennaio 2012, va il capolavoro… Un’apertura d’ali. Scritto su suo testo, il brano viene proposto al pubblico sotto forma di videoclip ambientato nella sezione femminile del Carcere di Latina. Zero incide l’inedito di Bigazzi grazie al dono fattogli dalla moglie Gianna, come afferma nell’introduzione parlata che precede l’esecuzione. Qui l’Amore diventa pura e meravigliosa Poesia : «La Vita è un’apertura d’ali… è un’apertura d’ali che abbraccia il mondo sai. L’Amore che respiri finché respirerai»… solo per citarne alcuni versi.

Un lungo viaggio esistenziale dove le cadute non mancano ma quando ci si rialza siamo più forti che mai. Un’analisi in Musica della realtà e della Vita di ciascuno, di quella Vita che bisogna amare oltre tutto perché è un dono del Cielo, di quella Vita che deve fondarsi su passioni ed energie, di quella Vita che deve scacciare la noia, la malinconia, l’avidità, per favorire gli slanci, quella Vita che bisogna cavalcare per volare alto, verso quel sogno da realizzare perché «soffrire di coraggio è la più bella malattia…» (cit. Vola alto).

E, soprattutto, non spaventarsi del futuro, di quella vita che ci aspetta, guidata dall’Amore, da quella forza che ci permette di superare ogni barriera «così intensa e dura come una preghiera» (cit. La vita che mi aspetta).

E insieme all’Amore, lodato e inneggiato nei testi del nuovo Album, i successi del passato, da Cercami, a Triangolo, Mi vendo, Baratto, Morire qui, Il carrozzone.

A fianco di Zero la Band – composta da Lele Melotti (batteria), Paolo Costa (basso), Rosario Iermano (percussioni), Giorgio Cocilovo e Phil Palmer (chitarre), Danilo Madonia (tastiere), Bruno Giordana (tastiere e sax), Stefano Senesi (pianoforte) – l’Orchestra degli Amorini, formata da 33 professori d’orchestra diretti dal M° Renato Serio, e il Corpo di Ballo, costituito da 12 ballerini, guidato dal coreografo Bill Goodson.

Dopo oltre tre ore di concerto il bianco sipario è calato e il fanciullo, ormai cresciuto, ha chiuso la favola. L’Amore e il coraggio premiano sempre: «Ogni tanto capita che in questo strapopolato pianeta salti fuori l’eccezione. Un essere particolarmente inusuale e imprevisto. Immaginate la fatica per gli imperturbabili, il doversi applicare nel comprendere una tale inspiegabile struttura molecolare, ormonale, cromosomica, in una sola persona poi. Tutto avrebbe lasciato supporre che l’essere si sarebbe disperso naturalmente nel caos organizzato di una statica e ostinata banalità terrestre e invece il maturo ragazzo ce l’ha fatta… alleluja! Ed è giunto fin qui superando cumuli di diffidenze, montagne di supposizioni e leghe di ristagnante scetticismo. Bravo! Hai fatto bene a crederci! Fareste bene a non rassegnarvi anche voi altri. Niente è più avvincente e promettente di quando un sogno ha l’ardire e la determinazione di voler partire dal punto meno favorevole…lo zero».

E non poteva finire qui…perché è tutto scritto ne Il cielo, in quelle immortali armonie intonate da Zero e dalle migliaia di fans che salutavano, con suggestivi applausi, ogni artista scomparso (il cui nome appariva e scompariva dallo schermo al ritmo del battito del cuore).

Serate indimenticabili che trasmetteranno Amore e Pace alle tante generazioni italiane e non solo durante le prossime tappe del Tour, da Torino ad Acireale, impreziosite dalle anteprime del nuovo Album Amo – Capitolo II, Nuovamente, Nessuno tocchi l’Amore, Il principe dell’eccentricità.

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