Home Musical Il musical più rock e ribelle dell’anno

Il musical più rock e ribelle dell’anno

La nuova produzione di Todomodo e Bags Entertainment, Musica Ribelle, ha debuttato al Teatro Goldoni di Livorno il 10 e 11 febbraio. Cast azzaccato su colonna sonora di Eugenio Finardi

Musica ribelle – La forza dell’amore è un musical complesso, da valutare con molti sguardi. Recitazione, drammaturgia, arrangiamento dei brani, scenotecnica: da qualsiasi prospettiva lo si osservi, punti fermi e punti deboli si intersecano per divenire un flusso che corre in direzione dello spettatore. Il cui target ideale può essere tra i 14 e i 28 anni, quello più fertile e aperto a recepire una storia che canta di rivoluzione, incontro tra generazioni, apatia, nichilismo. Tante sono infatti le tematiche dell’opera, su soggetto di Pietro Contorno, talvolta caotiche e rischiose di scivolare in alcuni clichées (l’artista squattrinato contro l’industriale arricchito); talaltre insidiose e fondamentali, su tutte il disagio adolescenziale, l’abuso di sostanze stupefacenti, l’autolesionismo, il rapporto morboso con il web.

Interessante il parallelo temporale, la similitudine incrinata tra le vicende di un collettivo politico, musicale e ideologico degli anni Settanta – che in uno scantinato di Milano ha la sua base operativa – e una gang di ragazzi e ragazze che in quello stesso luogo, quarant’anni dopo, si rifugia per scappare dalla famiglia, dalla scuola, da una società che li vampirizza e sfrutta come consumatori.
Il proprietario è un ex hippy, ex rocker narcisista ed egocentrico, pacifista ed idealista, tale Nebbia, di cui ancora esistono tracce nei diari scovati e divorati dalla leader del gruppo, una writer sensibile e allo sbando – che sfrutta l’anoressia per fare del suo corpo un’opera d’arte. Così, con sapienti cambi luce e una scenografia che muta impercettibilmente, la vicenda si intrica e si districa e si è proiettati, a tratti, quando nei sanguigni ed eversivi anni della contestazione studentesca, quando nel nuovo millennio, cupo, introverso, inondato di droga sintetica e paralisi della volontà di potere.

Questo dimostra come il musical possa essere non solo un genere “d’evasione”, ma anche veicolo di pensieri pluridimensionali – non semplicemente una forma di spettacolo fine a se stessa. I brani interpretati dal cast di cantanti e attori/attrici dall’intensa presenza scenica, uno su tutti il carismatico Federico Marignetti, calato nel ruolo fin nel midollo, capace di recitare senza manierismi e intonato alla perfezione, sono del cantatutore Eugenio Finardi. La forza dell’amore, Extraterrestre, Patrizia, La radio sono solo alcuni dei pezzi che fanno da tappeto sonoro ai tumulti esistenziali di Nebbia e il suo clan, accompagnando gli atti che dalla ricerca della libertà sfociano nell’eroina, per bypassare la monogamia, l’amore, il rispetto.
La violenza subentra alla protesta, l’egoismo si sposa con la debolezza e l’arroganza, i compagni tradiscono, le donne che non si ha il coraggio di amare, fuggono.

Gli arrangiamenti, curati da Emiliano Cecere e Valerio Carboni, cambiano pelle, trasformandosi da rock, reggae e progressive in techno, house, hip hop e drum&bass (ma pensiamo che un intermezzo rap, cantato, non avrebbe guastato, per sottolineare il gap tra le due epoche.)
Volumi eccessivamente alti a parte, che spesso hanno coperto le voci, l’ossatura musicale ha contribuito a rendere ancora più gradevole e trascinante l’opera. E la generazione cibernetica si è dimostrata, sul finale, meno dogmatica, meno imbevuta di concetti rispetto ai “figli dei fiori” – forse più capace di determinare una rottura con il presente.
La musica contribuirà, insieme al teatro, alla nascita dell’uomo nuovo, come si augurava Dostoevskij?

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Drammaturgia
Attori
Scenotecnica
Articolo precedenteIrlanda romantica: 6 idee per il giorno di San Valentino
Articolo successivoUna casa di bambola per Filippo Timi
il-musical-piu-rock-e-ribelle-dellannoMusica ribelle - La forza dell'amore (opera rock) <br> con Federico Marignetti, Massimo Olcese, Arianna Battilana, Alessandro Baldi, Mimosa Campironi, Gabriel Glorioso, Errico Liguori, Marta Paganelli, Filippo Paglino, Albachiara Porcelli, Benedetta Rustici, Luca Viola, Maximilian Agostini, Filippo Bertipaglia, Francesco Inverno, Andrea Mandelli <br> regia Emanuele Gamba <br> direzione musicale Stefano Brondi <br> musiche di Eugenio Finardi <br> drammaturgia Francesco Niccolini <br> soggetto Pietro Contorno <br> arrangiamenti musicali Emiliano Cecere, Valerio Carboni

Exit mobile version
X