Al 52-54 Avenue Brugmann si staglia l’elegante palazzo un tempo proprietà del Barone Raoul Richard, oggi casa della raffinata cucina dello chef Matthias Van Eenoo: il ristorante Brugmann.
Suddiviso su quattro piani, il ristorante offre una sala di prima classe, curata nei minimi dettagli, con vista scenografica sulla cucina a vetri. Accompagnati dal regista della serata, lo stesso Matthias, scopriamo l’amore per il dettaglio che si cela in ogni angolo: dalle cucine che custodiscono prodotti freschissimi, tra pentoloni che bollono e pavimenti lindi, dove anche il salmone riceve un processo di affumicatura unico, alla cantina per cene esclusive, fino ai piani superiori, con il bar per ottimi cocktail e la sala per accogliere in modo elegante gruppi nutriti, per cene di lavoro e anniversari. Quindi scendiamo una lussuosa scalinata addobbata con luci a cascata e una pioggia di frammenti di specchi, per scoprire una saletta intima, molto familiare, con un caminetto acceso, un bel tavolo tondo apparecchiato, quadri alle pareti: qui si respira aria di casa. Un luogo per tutte le esigenze e necessità, unito a un servizio impeccabile.

Veniamo accolti nella prima sala, con vista sulla cucina teatrale, e qui il nostro tour culinario inizia con un aperitivo accompagnato dal sublime perlage di uno Champagne Duval Leroy. Le note esotiche di un aromatico Sauvignon Antonutti del Friuli si sposano alla perfezione con l’entrée: ravioli serviti con germogli di stagione, crocchette di formaggio su salsa agrodolce e una ‘rapida’ vellutata di zucca con crema di gorgonzola, per un’apertura molto stuzzicante.
Il secondo piatto ha un aspetto magrittiano e surreale: una capasanta locale appena scottata, su spinaci al limone che ben si legano al frutto della passione e alle uova di caviale, il tutto adagiato su una nuvola di vaniglia evanescente e superlativa.
La firma dello chef è un’incursione orientale: uno scampo crispy di mandorle dal tocco Thailandese avvolto da una foglia di barbabietola su salsa di coriandolo. Matthias Van Eenoo, infatti, non solo ha lavorato con chef stellati Michelin in Francia, ma ha anche viaggiato attraverso la Thailandia scoprendone i sapori.
Il profumo di mare si fa deciso con il salmone affumicato con gocce al lime, agrumi e senape, per un tocco rinfrescante, davvero ottimo.
Quindi si vira verso la terra, con un corposo foie gras adagiato su una base biscottata e un tappeto di mele, annaffiato d’Armagnac dato alle fiamme prima della degustazione, accompagnato da un deciso Chateau Rahoul del 2011. Delizioso.
Una pausa colorata dove da padrone la fa un delicato eglefino bianco su una ‘spiaggia’ di purè di cavolo e uno sbuffo verde su piatto nero, una fresca violetta e, sorpresa, una chips di pomodoro, nota salata come di rosso corallo che impreziosisce l’intero piatto. Una presentazione d’artista.
L’ultimo secondo di terra è un deciso filetto di cervo adagiato su funghi, ribes rosso e purè di finocchio, tutto rigorosamente di stagione per un gusto robusto e determinato, che non lascia ambito a ripensamenti.
Dopo un dolce alla banana con mousse di vaniglia su base di crumble alla cannella e cioccolatino firmato Brugmann, arriva un dessert esclusivo rigorosamente belga, la Dame Blanche, rivisitata alla Brugmann: una sfera di cioccolato croccante spolverato d’oro, che sotto una calda colata di cioccolato fondente fuso versata dal comis de rang, svela un cuore di gelato alla vaniglia adagiato su una spuma di panna. Una sorpresa sopraffina assolutamente da non perdersi, per una chiusura davvero impeccabile.
Brugmann Restaurant
Avenue Brugmann 52/54, 1190 Bruxelles
http://brugmann.com/