Nel piccolo villaggio di Luče ob Savinji, in Slovenia, il ristorante Hiša Raduha è una delle esperienze gastronomiche più intime e raffinate del Paese. Pochi tavoli, apparecchiati con cura, accolgono gli ospiti ogni sera alle 19 in punto, quando prende avvio un percorso di cinque portate pensato da Martina Breznik. La chef, affiancata dal marito Matjaž in cucina e dal figlio Filip come sommelier in sala, custodisce una storia familiare che attraversa quattro generazioni di donne, dalla bisnonna Micka a Emilija ed Emika, trasformandola in un fine dining unico, radicato nella tradizione ma capace di parlare il linguaggio della contemporaneità.

Il menù cambia ogni giorno, seguendo il ritmo delle stagioni e dei prodotti locali. Una scelta che sottolinea l’approccio sartoriale: stagionalità, orto di casa, materie prime locali, funghi raccolti nei boschi, formaggi e carni da piccoli produttori della valle. La tecnica è solida, l’estetica dei piatti curata e mai ridondante.
Gli amuse-bouche già introducono la cifra stilistica. Il Black Mouse, un panino al nero di seppia farcito con mela fermentata e rafano, gioca sul contrasto mare-montagna, acidità e nota vegetale. Più ironico e territoriale il Butterflower Sandwich, rivisitazione in chiave moderna del classico burro e acciughe, con un pesto di aglio bianco che lo rende sorprendente.
La brunoise di mela e sedano con salsa al miele, fiori e piccoli frutti dell’orto (lampone, mirtillo, nasturzio, polvere di corniolo) è un esercizio di freschezza e leggerezza, con croccantezza dei cracker di mais a dare ritmo (anche acquistabile nella nuovissima linea di prodotti del nuovo brand della chef).
Di segno opposto, più materico, la terrina di anatra con cipolla rossa marinata, noce nera e maionese all’olio di zucca: struttura e acidità, grassezza e tostatura in un equilibrio preciso.
Il cappuccino di mela si impone come una delle creazioni più personali: spuma leggera, acidità calibrata, un piatto che sa sorprendere pur restando immediato. Accanto, la vellutata di peperone giallo con biscotto al formaggio spinge su note dolci e floreali, mentre il raviolo di rapa rossa con ripieno di formaggio fresco, salsa di funghi e polvere di porcini resta il piatto manifesto della filosofia di Martina: ingredienti poveri, tecnica raffinata, estetica sobria.
La carne è trattata con rispetto e leggerezza. Il maiale con timo, cipolla, salsa di mela e Calvados, arricchito da un flan di spinaci e salsa di carota, riesce a restituire comfort e finezza allo stesso tempo. Più complesso e stratificato il coniglio selvatico al caffè e timo, con carote rosse, cipolla e cavolo, in cui l’amaro aromatico del caffè incontra la dolcezza della radice e la consistenza del fungo fritto.
I dessert mantengono la linea di freschezza e continuità con il territorio. Dalla crostata di mele con gelato all’olio di semi di zucca e crema di vaniglia, che sublima due ingredienti simbolo sloveni, ai giochi più contemporanei come il sorbetto di cetriolo con panna cotta, limone e biscotto di arachidi, sempre calibrati per leggerezza e precisione.
L’esperienza è resa completa dalla selezione enologica: il percorso, curato dal giovane sommelier di casa, punta a valorizzare i terroir sloveni. Fra i bianchi, la Rebula 2022 di Danilo Mavrič (Goriška Brda), verticale e minerale, accompagna perfettamente gli antipasti vegetali, mentre la sua Malvasia 2019 offre struttura e calore sui primi più ricchi. Il Pinot Noir 2020 di Mursa (Stajerska), agile e fruttato, si rivela abbinamento naturale al maiale. Più complessi e importanti l’Érigone Anne 2020 (Goriška Brda), ideale con la terrina di anatra, e il Merlot Selekcija 2021 di Batič (Vipava), biodinamico, con trama tannica e note speziate che reggono i secondi più elaborati.
Hiša Raduha è anche un luogo dell’anima. Case sull’albero con hot tub e vista sul Savinja, un antico kozolec e una vecchia stalla trasformati in suite: ogni spazio racconta un’idea di ospitalità che unisce design, natura e calore familiare. Non mancano le marmellate e i prodotti fatti in casa, e persino le opere d’arte lignee di Jože Strmönik, che abitano le stanze.
Come spiega Martina: «Quello che la tradizione ci ha dato è il nostro tesoro più grande». E questo tesoro prende forma ogni sera, alle 19, quando per pochi ospiti si apre un rituale di gusto e memoria.
Hiša Raduha
Luče 67
3334 Luče, Slovenija
https://raduha.com