Home Danza L’indiscusso fascino de La Fille mal gardée alla Royal Opera House

L’indiscusso fascino de La Fille mal gardée alla Royal Opera House

Sold out a Londra per una delle creazioni più gioiose e longeve di Frederick Ashton

[rating=5] Sold out per La Fille mal gardée di Frederick Ashton alla Royal Opera House di Londra, il balletto classico per eccellenza, il più antico ancora in repertorio nelle compagnie di danza di tutto il mondo.

Una delle creazioni più gioiose e longeve di Frederick Ashton, ispirata al suo grande amore per la campagna del Suffolk, La Fille mal gardée del 1960 si basa su un balletto francese del 1828, e sulla musica adattata per l’occasione dall’allora compositore e direttore d’orchestra della Royal Opera House John Lanchbery, che trasse spunto dalla partitura originale di Ferdinand Hérold e da un pot-pourri di vecchi temi ed estratti da Rossini, Donizetti, Ignaz Pleyel e molti altri. La Fille mal gardée, la cui prima rappresentazione risale al 1 luglio 1789 al Grand Théâtre di Bordeaux sotto il titolo di Le ballet de la Paille, ou Il n’est q’un pas du mal au bien, per la messa in scena del coreografo Jean Dauberval su una partitura di musiche popolari francesi, è il primo ballet d’action nel quale le parti virtuosistiche si alternano a parti mimate.

In quest’ultima versione londinese, fin dal suo esordio nel settembre 1960 con Nadia Nerina nella parte di Lise e David Blair nella parte di Colas, si è rivelata un successo clamoroso, restando uno dei capolavori preferiti nel repertorio del Royal Ballet. Al suo interno convivono alcune delle coreografie più virtuose di Ashton, come i pas de deux dei due giovani innamorati e numerosi pezzi solistici di audace maestria, insieme a scene estremamente comiche e ilari, provenienti da varie realtà: un esempio su tutti, l’idea del gallo accompagnato da quattro galline che trasmettono fin dal loro ingresso ilarità al balletto, ed i loro buffi costumi, traggono origine dalla produzione di Walter Felsenstein per La piccola volpa astuta di Janáček alla Komische Oper di Berlino. Splendidi i sempre attuali e vivaci disegni di Osbert Lancaster, capaci di rafforzare lo spirito bucolico di tutta la produzione.

Precisione e pulizia estrema per tutto il corpo di ballo, dove svettano Roberta Marquez nei panni di Lise, una dolce, sensuale e innocente innamorata dalla grazia estrema e Vadim Muntagirov, che sostituisce Valentino Zucchetti (impossibilitato a causa di un infortunio) nelle vesti dell’energico Colas: brillanti nel Pas de Ruban e nel The Fanny Elssler Pas de deux, che vede in scena un vitale albero di Maggio, svettante sullo spettacolare Grand Adagio per Lise, Colas, e otto donne con otto nastri: ad oltre 50 anni dalla sua creazione, una scena di inusitata forza e poesia.

La Fille mal gardée

Chapeau anche per l’en travesti Thomas Whitehead, un’esilarante Vedova Simone perfetta nella buffa parte della madre decisa a dare in sposa la recalcitrante giovane figlia al ricco sciocco del paese: unica pecca, risulta leggermente fuori sincro nella Clog Dance, la celebre Danza degli Zoccoli ballata sull’unico tema tratto dalla musica di Hertel per la composizione di Lanchbery, un ballo spiritoso e di buon auspicio, la cui verve comica riesce comunque a concquistare. Efficace l’Alain di Luca Acri, ottimo mimo e ballerino nei suoi passi volutamente scoordinati per gags ilari e poetiche al contempo, come il suo volar via alla fine del I atto, felicemente travolto dalle folate tempestose, fino alla leziosa envoi di fine d’opera, quando torna sulla scena ormai deserta per recuperare l’amato ombrello, scena di chiara ispirazione straussiana.

Energica e brillante l’esecuzione dell’Orchestra della Royal Opera House diretta da Barry Wordsworth. Applausi a scena aperta per tutti, con finali scrosci soddisfatti di un pubblico dall’età decisamente eterogenea, per rinnovare un appuntamento da non lasciarsi sfuggire.

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