Stasera al Teatro Regio di Torino alle ore 20 i ritmi incandescenti del flamenco infiammano l’autunno torinese grazie alla Compañía Antonio Gades che porta in scena Fuego, balletto di Antonio Gades con la collaborazione del regista Carlos Saura. Un successo lungo trent’anni ispirato a El amor brujo (L’amore stregone) su musica di Manuel de Falla, Fuego è nato nel 1989 come trasposizione teatrale di un lavoro cinematografico. Sul podio dell’Orchestra del Regio sale in maestro Miquel Ortega. In scena Álvaro Madrid (Carmelo), Esmeralda Manzanas (Candela), Miguel Ángel Rojas (lo spettro) e Raquel Valencia (la fattucchiera), tredici ballerini della compagnia, quattro cantanti e due chitarristi fino a domenica 17.
Scomparso nel 2004 Antonio Gades, ballerino, coreografo, regista, artista e interprete fortemente radicato nella cultura del suo tempo, negli anni Sessanta fonda la sua prima compagnia dove emerge tutto il suo background: le umili origini, la tradizione andalusa, l’esplorazione del nuovo attraverso un solido impianto classico. Dopo aver fatto tesoro dei ritmi della sua terra e della sua gente si rivolge ai principali teatri del mondo come primo ballerino, coreografo e fondatore del Ballet Nacional de España. Diretta da Stella Arauzo la Compañía è sponsorizzata dalla Fondazione Antonio Gades e continua a portare in scena la ricerca artistica e le coreografie del suo fondatore.
In Fuego, Gades tira fuori l’essenza della forza creativa ed emozionale del flamenco, rappresentando la danza come rito di purificazione e di rinascita attraverso la dicotomia amore/morte e la lotta tra passione e distruzione.
L’intreccio dell’Amore stregone di Manuel de Falla a cui si ispira il balletto è il seguente: la giovane Candela vuole cedere alla corte del suo spasimante Carmelo, ma lo spettro del suo primo amante, folle di gelosia, interferisce nella relazione tra i due giovani. La forza irresistibile della passione e dell’amore sono però più forti della morte e il fantasma, sedotto da Lucia, amica di Candela, libera finalmente Candela e Carmelo.
Nella rivisitazione di Gades, la storia si spoglia di tutti i caratteri di fantasia e di leggerezza, per raccontare la follia di Candela; un tormento che cresce di scena in scena, dalla morte del fidanzato all’apparizione dello spettro, fino alla purificazione finale, con il rituale del fuoco, e alla trasfigurazione della donna attraverso la danza. Un dramma in cui può essere solo la forza vitale e dirompente del movimento, del canto, del ritmo e della melodia flamenca, a sconfiggere morte e disperazione e a generare rinascita.
Dopo il debutto a Parigi al Théâtre Châtelet e una tournée mondiale di grande successo, il lavoro non venne più rappresentato; la ripresa nel 2014 per il decimo anniversario della morte di Gades, tributo della compagnia al suo fondatore, è stata una prima assoluta per la Spagna e un nuovo inizio per uno spettacolo che, a trent’anni dalla sua creazione, continua a trasmettere tutta l’intensità e la passione del suo autore.
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Lovers Film Festival, la Fondazione Antonio Gades, la Filmoteca Española, con la supervisione dell’attore e regista spagnolo Enrique del Pozo, in collaborazione con il Teatro Regio dedicano a Carlos Saura e Antonio Gades un omaggio al Cinema Massimo dal 15 al 17 novembre, riportando sul grande schermo la straordinaria trilogia nata dalla loro collaborazione e amicizia: Bodas de sangre (il 15 alle ore 18.30), Carmen Story (il 16 alle 20.30) e El amor brujo (il 17 ore 20.30). La proiezione di sabato 16 novembre sarà preceduta da un incontro con Enrique del Pozo (direttore artistico dell’evento), Giovanni Minerba (fondatore Lovers Film Festival), Eugenia Eiriz Gades (Direttrice Generale della Fondazione Antonio Gades) e Stella Arauzo (danzatrice, coreografa e Direttrice artistica della Compañía Antonio Gades). Info: www.cinemamassimotorino.it.