Correva l’anno 1984 quando Kevin Eastman e Peter Laird, dopo aver fondato una piccola casa editrice indipendente, i Mirage Studios, pubblicarono il primo albo, tra l’altro in bianco e nero, di Teenage Mutant Ninja Turtles.
Il successo fu immediato, tanto che di lì a poco la Turtles-mania conquistò anche i restanti media: basti pensare che già nel 1990 Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo approdarono sul grande schermo insieme al loro maestro coda-munito con un film che sbancò i botteghini.

Seguirono poi vari sequel e reboot, di qualità variabile, sia animati che in live-action
Non deve pertanto stupire se dal 30 agosto 2023 i ninja più famosi di Hollywood ritornano sul grande schermo con Tartarughe Ninja – Caos Mutante (oltreoceano Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem), per la regia di Jeff Rowe, noto soprattutto per il netflixino I Mitchell contro le macchine.
E ci tornano con un film d’animazione aggiornato ai nostri tempi, capace di regalare sia allo spettatore veterano che a quello neofita una gustosa rivisitazione della ben nota origin story delle Tartarughe Ninja, che può contare sulla scoppiettante scrittura del dinamico duo composto da Seth Rogen ed Evan Goldberg.
La trama, infatti, se da un lato conferma i motivi che portano alla trasformazione di piccole tartarughine in agguerriti ninja dall’altro rivede “come” il fluido mutageno giunge nelle fogne; per non parlare del personaggio di Splinter che in questa nuova versione più che un saggio maestro, è un padre in perenne apprensione per i suoi verdi figlioletti, con una gran passione per i film di arti marziali. Sullo sfondo la Techno Cosmic Research Institute (TCRI) che vuole impossessarsi di tutti i mutanti creati dall’agente mutageno disperso dal folle Baxter Stockman prima di morire. Perchè il Caos Mutante del titolo non è solo quello creato dai nostri eroi guscio-muniti.
Se la trama è tutto sommato lineare e, nonostante qualche modifica al plot degli anni Ottanta, senza particolari colpi di scena, Tartarughe Ninja – Caos Mutante si fa notare soprattutto per altri aspetti
In particolare, tra i punti di forza vi è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi principali: i 4 protagonisti rendono infatti onore all’aggettivo “teenage” del titolo originale dell’opera: Leonardo e i suoi fratelli sia negli atteggiamenti, negli interessi che nelle voci (originali e doppiate) sono degli adolescenti, in cerca del loro posto in una società che temono non li accetterà mai in quanto “diversi”. E in cui, diventando degli eroi, sperano ardentemente di fare ingresso dalla porta principale. Quella di un College.
Una caratterizzazione così marcatamente teen è inoltre supportata da dialoghi freschi, pieni di slang ed infarciti di citazioni che attingono a piene mani sia dalla storia delle tartarughe che dal mondo dei supereroi, in particolare dalla saga degli Avengers. Per non parlare della colonna sonora che arriva direttamente dai “soliti” anni Ottanta.
A chiudere l’elenco dei punti di forza vi è poi lo stile di animazione, che strizza più di un occhio a quanto recentemente visto in Spiderman: Across the Spiderverse, oltre che al mondo dei graffiti, mettendo da parte il consueto tratto lineare in favore di un tratto più dinamico e che non rinuncia mai al colore anche nei momenti notturni della narrazione.
Non resta quindi che sperare che questo Tartarughe Ninja – Caos Mutante dia delle soddisfazioni al botteghino in modo da poter sbloccare la principale nemesi del gruppo, al momento relegato negli ultimi secondi della scena post-credit, ma che non vediamo l’ora di torni in azione in questa nuova versione dell’opera di Eastman e Laird.