Home Cinema Film da vedere Quei pericolosi segreti nei telefoni dei “Perfetti sconosciuti”

Quei pericolosi segreti nei telefoni dei “Perfetti sconosciuti”

L’ultimo film di Paolo Genovese fa ridere e piangere insieme

[rating=5] Metti una cena tra amici di lunga durata, un giochino improvviso e pericoloso, che prevede di mettere sul tavolo tutti gli smartphone e l’interesse è servito. Un cast italiano di prim’ordine per l’ultimo film di Paolo Genovese: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak.

Genovese torna nelle sale italiane con una nuova commedia brillante e godibilissima, vera, graffiante. Precedentemente ha firmato “Immaturi, Immaturi – Il Viaggio”, “Una famiglia perfetta”, “Tutta colpa di Freud” con lo stesso Giallini. Il film è prodotto da Marco Belardi di Lotus Production, società del Gruppo Leone, per Medusa Film e nasce da un soggetto originale del regista che ne firma anche la sceneggiatura con Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello.

Uscito l’11 febbraio scorso “Perfetti sconosciuti” sta riscuotendo un enorme e meritato successo con un unanime giudizio sulla bravura degli attori, è il caso di dire “perfetti” nei ruoli assegnatigli. Nella classifica del box office è infatti secondo. Funzionano i protagonisti, la storia che regge benissimo, le battute, efficace, esilaranti quanto poi taglienti. L’unica vera scena esterna sarà nel finale, per il resto l’attenzione sarà concentrata unicamente in un ambiente, il soggiorno dei padroni di casa che hanno voluto la cena: Marco Giallini e Kasia Smutniak.

Perfetti sconosciuti

Il gruppo recitante è ottimamente amalgamato regalando la migliore delle recitazioni immaginabili. Calda la voce del saggio Giallini, tenera e naturale Alba Rohrwacher, simpaticissimo Giuseppe Battiston, che sorprenderà tutti con il suo “segreto” tenuto accuratamente nascosto agli amici in tanti anni.

E’ una commedia veritiera, che si immedesima in quanto accade davvero a molti, sull’uso diabolico di un dispositivo che ha migliorato la vita, personale e lavorativa, ma, per altri versi ne ha accentuato pure ansie, generando non pochi doppi profili sociali.

Lo smartphone, che si carica di applicazioni e programmi particolari è mostrato nella sua pericolosità, una scatola nera capace di innescare accese liti se l’altro/a venisse a scoprire quali messaggi o foto custodisce, il telefono, come preferite chiamarlo ancora tradizionalmente, diventa complice silenzioso ed affidabile per chi lo usa all’ombra di un rapporto, ma al primo raggio, la verità è servita.

Sui titoli di coda, che quasi nessuno legge, perché si lascia la sala, vi conviene stavolta restare, chi canta la colonna sonora è Fiorella Mannoia. Un pezzo che dà il titolo al film (o viceversa?).

Si consiglia assolutamente di vederlo in coppia, vi divertirete di più e magari vi darete pure qualche gomitata nel corso della visione. Ma, cercate di non litigare (o perlomeno non troppo). Genovese ha centrato un “dramma” sociale fondato, il “telefonino”, non è più e solo un mezzo per comunicare, ma per lavorare e tessere con lui intrighi e tresche, combinare storie e viverle ancor meglio nell’anonimato.

E, voi quanti segreti custodite nel vostro telefono? Partecipereste ad un giochino del genere se i vostri amici ve lo chiedessero a cena? Una domanda che vi farete da soli, dopo avere visto il bel film di Paolo Genovese.

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