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Museo del Novecento: a Firenze è di scena l’arte italiana del XX secolo

[rating=5] Un tuffo nel ‘900, attraverso la musica, la pittura, l’architettura e il cinema. Un percorso che ci riporta indietro di un secolo, a quando Firenze era una delle città che meglio rappresentava quell’irripetibile stagione artistica che per tutto il secolo scorso la vide al centro della scena culturale nazionale ed internazionale. Nasce così, nella città del giglio, il Museo del Novecento, nell’antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. Il complesso monumentale è stato recuperato grazie a un lungo e delicato lavoro di restauro, curato dal Servizio Belle arti del Comune di Firenze e al determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Appena entrati nel cortile interno un’insegna luminosa a caratteri cubitali “Everything might be different”, accoglie i visitatori prima di salire le scale che portano al primo piano. Suddiviso in 15 ambienti espositivi, il nuovo museo fiorentino ospita una collezione di circa 300 opere, organizzate ‘a ritroso’, in un percorso che dal 1990 risale fino ai primi anni del cosiddetto ‘secolo breve’. Da De Chirico a Morandi, da Emilio Vedova a Renato Guttuso, fino alla sezione fiorentina alla Biennale di Venezia.

Depero, Nitrito in velocità

Possiamo visitare il Museo Novecento seguendo un “racconto” che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città; ma allo stesso tempo è possibile fare un’esperienza “immersiva”, andando ad integrare il patrimonio cittadino con testimonianze delle vicende artistiche nazionali e internazionali che hanno segnato il territorio dalla seconda metà degli anni Sessanta. Tutto questo grazie a opere d’arte, installazioni, dispositivi sonori, apparati multimediali, che costruiscono il racconto del Novecento in un percorso a ritroso che dagli anni Novanta ci conduce alle avanguardie di inizio secolo. Il taglio fortemente interdisciplinare consente al visitatore di apprezzare le opere d’arte in relazione al contesto in cui sono state prodotte, affiancate da composizioni musicali, poesia, riviste letterarie, bozzetti di teatro, sale cinema, nonché oltre mille documenti, video, interviste televisive e foto d’epoca.

Ecco quindi la contaminazione tra arti, moda e comunicazione di massa, che hanno caratterizzato tanta parte del secolo. Lungo il percorso, il format multimediale “Dentro il Novecento” presenta materiali di approfondimento come documenti, fotografie d’epoca, interviste televisive, riviste e brani letterari, ma anche video documentari appositamente prodotti dalla Direzione Cultura del Comune di Firenze per il Museo, offrendo così al visitatore ampie possibilità di approfondimento ed una visita personalizzata in base ai propri interessi.

Alcune sale del primo piano sono dedicate alla partecipazione nel 1988 alla Biennale di Venezia dei giovani scultori fiorentini Antonio Catelani, Daniela Di Lorenzo e Carlo Guaita, risalendo fino al dopoguerra di Ottone Rosai; a seguire, nelle sale del Museo si ‘incontrano’ la prima musica elettronica, la poesia visiva, l’architettura radicale e il cinema d’artista; lo shock dell’alluvione del ’66 e l’appello di Ragghianti a cui rispondono oltre duecento artisti riuniti nella mostra Gli artisti per Firenze (1967), primo nucleo del progetto per un Museo Internazionale di Arte Contemporanea); e ancora, à rebours, il Maggio Musicale Fiorentino e le sfilate di Pitti, accanto a molte delle opere più significative della prima metà del Novecento italiano presenti nella collezione donata nel 1970 dal colto ingegnere Alberto Della Ragione.

Un tuffo nel passato, dicevamo, che ci aiuta a comprendere meglio l’arte di oggi in tutte le sue sfaccettature e contaminazioni. Un importante gioiello storico, ben custodito nella città del Rinascimento.

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