Home Teatro LE SERVE, viaggio fra classico e moderno nella versione di Marco d’Amelio

LE SERVE, viaggio fra classico e moderno nella versione di Marco d’Amelio

[rating=3] Quando Jean Genet scrisse Le Serve aveva già 37 anni, ma un passato da enfant terribile alle spalle, che fra inquietudini sessuali e produzioni poetiche l’avrebbe asceso fra i più grandi interpreti letterari del novecento francese. Marco d’Amelio classe 1987, riporta in scena l’opera al teatro Cometa off dopo 67 anni dalla prima e questo misticismo del sette maledetto non può che lasciarci affascinati.

La trasposizione che impropriamente definisco rock-pop del giovane regista romano, tradisce infatti quell’aria un po’ tormentata e sublime al tempo stesso, che si respirava ai concerti delle grandi icone musicali scomparse prematuramente, manco a farlo apposta a 27 anni. L’allestimento scarno, con la brandina rugginosa, il tableau-vivant di Madame illuminato dalla lucine di natale e tutt’intorno una mattanza di petali, ricorda i fasti turbolenti di quegli show musicali dove l’arte bisognava “consumarla” nel vero senso del termine. Il testo è fedele all’originale, con lo scambio continuo fra le due serve-sorelle Solange e Claire, le quali a turno impersonano Madame, la ricca padrona che amano e odiano al tempo stesso, al punto di progettarne ogni sera l’uccisione.

E’ il dramma degli oppressi, dei rifiutati, come scrisse Sartre, ispirato al fatto di cronaca vera delle sorelle Papin, che negli anni trenta in Francia uccisero con ferocia inumana madre e figlia di benestante famiglia borghese, presso cui erano a servizio da anni. Ma è anche la tragedia fin troppo umana del cuore bestiale, primordiale, celato nell’animo di ognuno, educato dalla forma e dalla cortesia, ma mai del tutto sopito, pronto ad ingigantirsi nel fecondo terreno delle psicosi.

Brave le attrici: Giulia Illuminato, una giovanissima ma credibile Madame, Alessia D’Anna ora incerta ora incapricciata Claire e la fantastica Valentina Bonci, una spanna sopra le altre, vera bestia è il caso di dire da palcoscenico. Gruppo giovane e preparato quello di queste Serve che giocano ad essere altro da sé sull’arrangiamento pianistico guarda-un-po’ di “Paparazzi” della niente-di-meno-che Germanottona american-nazional-popolare, da vedere per chi ama il teatro impegnato.

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