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Se devi dire una bugia…dilla ancora più grossa

[rating=4] Antonio Catania, volto noto al pubblico in serie TV e al cinema, è un onorevole che prende in affitto una lussuosa camera d’albergo ovviamente a spese dei contribuenti. All’insaputa della moglie, è in gentile compagnia proprio della segretaria del leader dell’opposizione! I due, aprendo le tende, fanno una macabra scoperta: un uomo ha tentato di aprire la finestra per introdursi in camera loro ma questa gli è piombata sulla testa, uccidendolo. Inizia così la divertentissima commedia degli equivoci “Se devi dire una bugia… dilla ancora più grossa” al Duse di Bologna.

Il politico, che ovviamente non vuole pubblicità sull’accaduto data la situazione quantomeno delicata, tenta di occultare il cadavere per evitare scandali. Per farlo coinvolge il suo fidato portaborse Girini, che non brilla certo per intelligenza e prontezza di spirito. Sta per arrivare il direttore dell’albergo, interpretato dal bravo Nini Salerno, e l’onorevole si raccomanda a Girini che non dica niente di compromettente, “assuma un’aria vagamente intelligente” gli dice, aiutandolo poi a fissare un punto e a rimanere con un’espressione attonita. Gianluca Ramazzotti nei panni di Girini è splendido, usa il corpo molto bene per farci ridere, zoppica, ancheggia, cammina con andature buffe senza apparire forzato e macchinoso, e ha una mimica facciale davvero esilarante. Il suo personaggio passa da un completo imbranato ad uno scaltro manipolatore, fino ad un improbabile dongiovanni, e il suo corpo segue perfettamente queste mutazioni di comportamento, senza discontinuità. “Ho sempre saputo che facevi finta di fare il deficiente” gli diranno.

Dato che per il politico mentire è naturale come respirare, è lui a inventare una serie impressionante di fandonie: chiunque bazzica nella camera ha così la “sua” verità per quanto riguarda l’identità di ogni personaggio presente e sul perché si trovi lì in quel momento; quando qualcuno rientra in scena e trova personaggi nuovi oppure incongruenze con la propria verità, già si ride pensando a cos’altro può inventare stavolta l’onorevole per metterci una pezza. Per coprire ogni bugia ne deve dire un’altra ancora più grossa, come dice anche il titolo, e ciò innesca una reazione a catena che infittisce la trama sempre di più. I personaggi spaziano dal già citato direttore d’albergo, al maggiordomo sempre pronto a offrire i suoi servigi dietro ricompensa, che Raffaele Pisu, un veterano di ruoli comici, rende molto bene, passando per il cadavere stesso, e poi il marito geloso, la moglie dell’onorevole… Una commedia degli equivoci in piena regola, molto divertente e ritmata.

Ad un’analisi più attenta si scopre la critica forte alla politica odierna italiana, unico riadattamento dello splendido testo di Ray Cooney, che bissa il successo di “Se devi dire una bugia dilla grossa” vincendo il premio “Lawrence Olivier” come migliore commedia dell’anno a Londra: si parla di IMU, di precariato, di tasse etc, tutte cose messe in bocca al maggiordomo, visto come l’italiano medio che si deve arrangiare in modo talvolta spregiudicato. Il direttore d’albergo invece arriva sempre quando sta succedendo qualcosa di amorale e lussurioso nella stanza, rappresenta il rigore etico che si tenere in una struttura alberghiera lussuosa come quella, che ben presto si capisce che è solo una facciata. Ovviamente il politico bugiardo enfatizza bene la suddetta critica, “se continuo così posso diventare Presidente del Consiglio” dice dopo una serie infinita di bugie e ancora, riferendosi alla Camera dei Deputati, “tanto lì dormono tutti!”. La segretaria dell’opposizione fa si che tutti gli schieramenti politici siano percepiti sullo stesso piano, non ci si può fidare di nessuno di loro, messaggio un po’ populista ma attuale.

Nel grande cast di veterani di ruoli comici presi in prestito dal grande e piccolo schermo, oltre al già citato Gianluca Ramazzotti, che fa ridere il pubblico appena mette piede sul palcoscenico, spicca anche il lavoro completamente diverso di Antonio Pisu nei panni del cadavere, che viene “maneggiato” per essere spostato, facendo movimenti millimetrici, e talvolta cadendo a terra con una naturalezza molto difficile da eseguire.

Senza dubbio uno degli spettacoli più divertenti di questa stagione.

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