Avvolti nell’oscurità della celebre storia del Dr Jekyll e Mr Hyde, il pubblico trentino ha assistito allo spettacolo “Il caso Jekyll” di e con Sergio Rubini, andato in scena dal 16 al 19 gennaio 2025 al Teatro Sociale di Trento. Uno spettacolo teatrale che riprende l’ambientazione gotica del romanzo con effetti cinematografici e cattura l’attenzione dello spettatore nonostante le due ore di spettacolo.
Conosciamo tutti la storia: il racconto scritto da Robert Louis Stevenson nel 1886 narra la vicenda di Jekyll (Daniele Russo), un medico che, durante i suoi studi sulla mente umana, decide di sperimentare su di sé una pozione che fa emergere il suo doppio, Mr Hyde, un uomo oscuro, omicida e violento. Gabriel John Utterson (Geno Diana), avvocato londinese, amico di Jekyll, si insospettisce quando il dottore decide, nel caso fosse morto o se fosse scomparso, di destinare tutta la propria eredità ad Hyde. Deciso a scoprire la verità, Utterson chiede aiuto al dottor Hastie Lanyon e inizia ad indagare sul terribile omicidio del farmacista (Angelo Zampieri), brutalmente assassinato. Tutto porta a pensare che sia stato Hyde, ma di lui non c’è traccia. In seguito a questo macabro episodio, la vita del dottore riprende serenamente, fino a quando Hastie Lanyon muore per le conseguenze di un grave shock subito a causa di un incontro con Jekyll. È inevitabile quindi il declino di Jekyll e del suo lato ombra.

Lo spettacolo si sviluppa intorno alla voce narrante di Rubini e segue il romanzo dal punto di vista della struttura narrativa, concentrandosi soprattutto sulla dimensione psicanalitica e anticipando quindi le tematiche che saranno poi studiate da Freud e Jung: Jekyll infatti, rimane vittima dei sui esperimenti, andando a scavare troppo in profondità nel suo inconscio, nel suo lato oscuro dove risiedono anche tutte le brutalità subite durante l’infanzia.
La scena è caratterizzata da un pannello che funge da edificio, con dei livelli rialzati per rappresentare gli appartamenti e con una porta al centro, che collega gli interni con l’esterno. Il gotico e l’ambientazione di fine ‘800 emergono dai costumi, dagli arredi, ma anche da giochi di luci, suoni, e riflessi dei vetri e degli specchi.
Il cast composto da sei attori, è equilibrato: quasi tutti gli attori recitano più ruoli, come Alessia Santalucia, alla quale sono stati affidati tutti i ruoli femminili, Rubini che interpreta sia il narratore che il dottor Hastie Lanyon, e Daniele Russo che mette in scena magistralmente sia Jekyll che Hyde, un ruolo non facile e a tratti estremamente duro.
Portare oggi questa storia a teatro con una drammaturgia focalizzata sulla psiche, ha senso se pensiamo alla nostra società contemporanea. Mr Hyde ha dei tratti molto più crudeli rispetto al romanzo e Russo sa portare a galla la depravazione di questo personaggio. A fine spettacolo, ognuno di noi è portato a fare i conti con il proprio doppio, consapevoli che abbiamo tutti un lato oscuro, un doppio che ci affascina, ci spaventa e dal quale vorremmo scappare.