Il conte le regala dei diamanti, il marchese la vorrebbe sposare, il cavaliere si lamenta della biancheria sporca, e il servitore ne è geloso come fosse sua, vista la frequentazione e la collaborazione. Come lei nessuno ed è vero anche nell’interpretazione: è Maria Cristina Gionta e ad inizio rielaborazione della Locandiera goldoniana, la ritroviamo a centro palco davanti lo specchio. E se è un personaggio simbolo di vanità, Mirandolina nel districarsi di fronte e cotante avances, chi sceglie come preda delle sue lusinghe? Non ama le imprese facili quindi il cavaliere, che non vuole più averne a che fare con le donne, e burbero, bravissimo e bella presenza Emiliano Ottaviano, da sempre fidato compagno di palco delle nostra irreprensibile regista Caterina Costantini.
E se la cifra della regia Costantini da sempre è il movimento coreografico ecco camminata parallela e due monologhi lui dice che le donne non gli interessano e lei come mai quest’uomo non cede. Ma ostinata ne è sicura ce la farà. E via con la sfida dapprima un salsina sublime e poi una zuppiera dalla fattura molto accattivante e un contenuto davvero succulento e quindi ci vuole del vino di Borgogna ed vai il brindisi che, come da insegnamenti della nonna, Mirandolina gli dedica
“Viva Bacco, e viva Amore
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi”
La sfida è vinta qui rassegnato il cavaliere dirà “…rischio di cedere…” e quindi ampolline d’oro ora oggetto di meraviglia, ora lanciate senza alcun interesse nella cesta della biancheria, le gelosie tra il cliente e il servitore, e le corse della locandiera per divincolarsi da tutti i personaggi sul palco che le concupiscono fin allo svenimento di lei grand coup de théâtree, ma la mano come consiglio paterno andrà a chi le è sempre vicino. Un teatro piccolo delizioso per uno spettacolo altrettanto degno, fuori e dentro scena con abili trovate di esperta maestria, cui il pubblico in sala tributerà un meritato scroscio di applausi di fronte ad un’ultima replica che accoglierà la nostra regista calorosa e più che soddisfatta.