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Itria squarcia il velo storico di una vicenda dimenticata e trionfa al Doit Festival

L'eccidio di Avola nella trasposizione della Bottega del Pane Young, vince anche il premio della giuria giovane

Lo spettacolo "Itria" vince l'edizione 2022 del Doit Festival

Si è conclusa lo scorso 25 settembre al Teatro Ar.Ma di Roma, l’edizione 2022 del Doit Festival, rassegna dedicata al miglior teatro contemporaneo off d’Italia. A trionfare nella categoria miglior spettacolo e ottenendo anche il premio della giuria giovane Adriano Sgobba è il toccante e intenso spettacolo “Itria”, di e con Aurora Miriam Scala, artista di grande talento che porta in scena il racconto dell’Eccidio di Avola. Siamo nell’anno 1968, turbolento e difficile, nel siracusano un gruppo di braccianti organizza una protesta pacifica. Chiedono più diritti e trasparenza, invocano soprattutto una civile e dignitosa regolamentazione delle assunzioni, in luogo di un mercato di piazza che tratta gli uomini al pari di bestie.

Fra i lavoratori in rivolta c’è Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni che dopo giorni di sterili contrattazioni coi sindacati, decide di occupare coi compagni la Statale 115. E’ allora che irrompe la celere e spara, uccidendolo. A raccontarci tutto, partendo dal felice matrimonio con lui è Itria, la protagonista che da il titolo alla pièce, interpretata con grande carisma da Aurora Miriam Scala, che è anche drammaturga e regista del pezzo. Ancora un felice racconto della grande storia che incontra il quotidiano di una “piccola” anima, magistralmente resa dalla potenza di una parola impastata di terra, radici, dolore, ma anche profonda vocazione.

Che si ritorni al teatro dialettale, alla parola anche “sporca” ma nient’affatto volgare di un tesoro linguistico antico e ancora non doverosamente valorizzato in teatro, è certamente una spinta che, non solo a partire da questo spettacolo, deve essere agevolata, non soltanto fuori dalla regione di riferimento. La sfida anzi è proprio quella di riportare al pubblico locale la sua stessa voce, il cui spirito densamente poetico sembra talvolta essersi perduto proprio nei luoghi in cui quel canto popolare ha preso vita.

Flavia Germana De Lipsis vince il premio per la Miglior Recitazione

Nel frattempo Itria fa il suo lavoro come spettacolo, riaccendendo la luce su un evento ancora ammantato di buio dal punto di vista della giustizia, ma che ha avuto il merito di portare alla stesura dello Statuto dei Lavoratori del 1970. E’ questo che l’arte in fondo deve fare, condurci per mano nell’universo delle nostre emozioni più intime e nel contempo tuffarci dentro un racconto, in questo caso storico, di cui riportare nel nostro privato pensieri e riflessioni stimolanti.

A vicere inoltre nella categoria Miglior Regia è “Tre le Sorelle Prozorov” della compagnia Giovanni Meola – Virus Teatrali, si aggiudica invece il premio come Miglior Drammaturgia “Stelle Nere” del gruppo teatrale Mamimò e infine Miglior Recitazione per Cascando! di Piero Dattola a Flavia Germana De Lipsis la cui performance in seno al Doit è stata con piacere recensita in un precedente articolo.

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