Home Teatro Dopo la Tempesta. Scene da Shakespeare. Know Well

Dopo la Tempesta. Scene da Shakespeare. Know Well

In anteprima assoluta nel giardino davanti al Museo della Memoria di Ustica di Bologna l'ultimo lavoro di Armando Punzo

[rating=2] Una mezza delusione lo spettacolo Dopo la tempesta. Scene da Shakespeare. Know well di Armando Punzo, in prima assoluta nel giardino davanti al Museo della Memoria di Ustica di Bologna, con la sua compagnia della Fortezza formata dai carcerati della casa circondariale di Volterra. Forse non ha convinto molto a causa delle tante aspettative e curiosità generate, anche per l’insolita richiesta, rivolta ad ogni partecipante dello spettacolo, di portare con sé una croce, anche di fattura artigianale.

Il bravo regista ha indottrinato il pubblico su come tenere le varie croci (chi non ne aveva trovate poteva utilizzare quelle fornite dagli attori stessi) e su come effettuare un percorso tutti insieme, ma purtroppo l’interesse era focalizzato non nel contagiarci le emozioni del lavoro, facendoci partecipare in prima persona allo spettacolo, ma maggiormente sulla resa scenica della piece, ripresa da telecamere e fotooperatori. Alla fine della piccola performance iniziale, il pubblico ha “rotto le righe” ed è ritornato al proprio posto nella platea-giardino, perdendo gran parte della magia della camminata funerea tutti insieme.

Un letto abbandonato sul prato, circondato di stoffe, orpelli e stoviglie di ferro. Da questa scenografia gli attori partono, si nascondono, vengono fuori. Le parole di Shakespeare sono frammentarie e frammentate, gli uomini parlano di tempeste lontane, di barche distrutte, di avventure passate, sembrano morti di ritorno dalle loro imprese fallite. La morte, che apre lo spettacolo e che aleggia nel museo che fa da fondale, è evidente nei costumi e nei movimenti, annulla i desideri e le speranze di un’umanità derelitta, passata, ormai perduta. Gli eroi non vivono più la passione, non hanno più nelle narici l’odore del sangue del nemico, l’uomo scava in se stesso, trovando solo orrore.

Lo spettacolo è interessante fin dall’inizio, con trovate sceniche di sicuro interesse, ma risulta molto lento e pesante. Gli attori, molto bravi a tenere le emozioni per lunghi minuti spesso di totale immobilità, sono altrettanto convincenti quando sta a loro muoversi ed interagire, ovviamente con alti e bassi. La musica dal vivo e le figure messe in scena sono il tocco registico che impreziosisce il tutto, ma lo spettacolo non decolla praticamente mai, legato a scene lunghe e ripetute fino allo spasimo e talvolta rovinato proprio da Armando Punzo, concentrato a vedere i piazzamenti e gli attacchi degli altri e a fare il regista, ma perdendo così per strada il suo personaggio o almeno raggiungendolo a tratti alterni. Uno spettacolo che potrà migliorare sicuramente con un ampio rodaggio.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version
X