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Dell’amore e di altri demoni

[rating=5] “Un cane cenerognolo con una stella sulla fronte irruppe nei budelli del mercato la prima domenica di dicembre, travolse rivendite di fritture, scompigliò bancarelle di indios e chioschi della lotteria, e passando morse quattro persone che si trovavano sul suo percorso. Tre erano schiavi negri. L’altra fu Sierva Marìa de Todos los Angeles, figlia unica del marchese di Casalduero …” Così ha inizio una delle storie d’amore più travolgenti e totali mai scritte nel novecento.

L’amore è un demone potente, fra i più grandi capace, nella sua azione, di trasformare l’anima e il corpo, acerbo, , della piccola Sierva Maria. La passione è anche una fase di passaggio rituale alla quale è impossibile fuggire. Cambiamento travagliato, da un’infanzia fredda e anaffettiva, al furore della crescita e la preparazione all’età adulta.

Dalla parola scritta alla scena. Parola scritta ed espressione scenica vivono, palpitano, nella parole di Corrado Accordino: prendono corpo nelle mille infinite immagini eteree o nella concreta, essenziale materialità delle ombre proiettate.

Evoluzione della forma corporea. La forma umana diventa così anche un oggetto passivo in continua trasformazione, o in alternativa: ombra viva: corpo in movimento pronto ad “agire”, vivere in scena. Il progetto, diretto e interpretato da Accordino e si avvale della collaborazione di Chiara Lorenzon ed Enea Spilamberto, (animatori) ed alle suggestive, quanto ricche illustrazioni grafiche realizzate da Chiara Vitale.

Parole e immagini creano, fra loro, una stretta, simbiotica correlazione. La trasposizione teatrale coglie i punti salienti del romanzo e crea , nel piccolo spazio scenico, una finestra aperta fra le pagine del romanzo di Marquez.

L’amore è follia. Esiste un filo sottile che unisce la passione incontrollata della piccola Sierva Maria e la follia di Ofelia? Forse sì… Nella storia narrata, vissuta, sul palco, Accordino svela interamente il potenziale eversivo e la passione della piccola Sierva Maria, figlia indesiderata, ignorata dal padre e odiata dalla madre. Un iniziale rifiuto che è già ghettizzazione e anticipazione del calvario subito in convento dalla giovane.

Dell’amore e altri demoni tuttavia è anche un romanzo di formazione. Descrizione della crescita e maturazione affettiva del giovane Cayetano Delaura: bibliotecario zelante e casto; l’incontro con i demoni di Maria amplierà il suo orizzonte esistenziale.

L’amore è la sola, unica forza in grado di trasformare e cambiare le anime di entrambi gli amanti. Lo sguardo dei due giovani procede oltre i muri del convento, oltre il rigore dell’inquisizione. Nel finale la morte è l’ultimo, grande, cancello che si apre al cospetto delle loro anime.

Lettura e adattamento coinvolgente, una ottima occasione per riscoprire e tornare ad innamorarsi di un classico senza tempo, da vedere!

 

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