
Dedicato ai familiari delle vittime e alle vittime dei familiari recita il sottotitolo di Thanks for Vaselina, slogan ironico e d’accusa, sarcasmo e verità, prima chiave di accesso a uno spettacolo che per la centesima volta in 5 anni fa ancora parlare di sé.
Attratti da certo humour nero inglese e dalle serie televisive innovative di grido, i membri del gruppo da tempo hanno trovato una loro trasparenza fatta di incrinature e zone d’ombra, con cui hanno reso il teatro contemporaneo più cinematografico e ritmato – ma non per questo meno profondo. Se il collettivo Carrozzeria Orfeo voleva sfornare una creazione scenica che desse dipendenza, un esplodere di situazioni imbevute di tenerezza, disastro, leggerezza e densità, dove una drammaturgia limata e smussata si lega a una recitazione fluida e senza filtri; c’è riuscito. L’intreccio della trama tiene incollati alla poltrona, con personaggi controversi e contorti che cambiano pelle e si trasformano, in una percorso di redenzione o dannazione che movimenta la struttura narrativa, mentre il linguaggio mescola impurità metropolitane a guizzi astratti, emotivi.
Thanks for Vaselina è quotidianità, rabbia, voglia di riscatto di due trentenni che ingaggiano una ragazza sovrappeso che si veste da principessa per trasportare marijuana in Messico; è una madre petulante dipendente dalle slot machine che a volte pensa in modo filosofico; è un padre scappato 15 anni prima ora diventato donna e succube di una setta religiosa. C’è una sensazione di fine del mondo e inizio di una nuova fase per ognuno di loro, dopo che gli insulti e l’aggressività sono seccati come piante al sole e resta la voglia di ritrovarsi uniti. C’è una scenografia volutamente scassata, minimale e funzionale, con punte di luce e di soavità che interrompono i toni alti, sguaiati, irriverenti e irresisitibili dei dialoghi. E anche di questo la critica ha già parlato. Soprattutto c’è divertimento, in una struttura circolare che tocca l’alto e il basso, il banale e il visionario, la finzione e la realtà come un limite, una violenza alla libertà e al sogno.
Thanks for Vaselina è uno schermo dove la vita è amplificata ma anche stilizzata, resa suono cristallino di un cucchiaino sulla tazzina da caffè, resa grido disperato o tormentone comico, sballo o coraggio di essere se stessi.
ph. M. Giusto