Home Note d'autore Nanni Moretti si svela intimamente emozionando il Verdi di Firenze

Nanni Moretti si svela intimamente emozionando il Verdi di Firenze

Un Teatro Verdi toccato emotivamente quello che ha accolto con un fragoroso sold out Nanni Moretti lo scorso 28 febbraio a Firenze: perché è quella semplicità preservata che sublima i grandi.

E Nanni Moretti si è rivelato tale ripercorrendo passo passo la sua filmografia, con interpretazioni calde e passionali dei dialoghi clou delle sue pellicole, accompagnato da spezzoni di film proiettati su un grande schermo appeso sopra il palco. Un’emozione profonda, sottolineata dalla musica dal vivo di una grande interprete, l’Orchestra Regionale della Toscana che, diretta da Luigi Lombardi d’Aquino, compositore e assistente di Franco Piersanti, da sempre collaboratore di Nanni Moretti, ha eseguito brani tratti dai film, insieme al compositore Nicola Piovani.

Un viaggio emozionale, partito da Io sono un autarchico con la divertente interpretazione di Michele, protagonista, che legge Marx e scopre di aver, forse, sbagliato ideologia, seguita dal dialogo del regista della sbandata compagnia teatrale, per passare all’autocoscienza maschile con Ecce Bombo, un’opera che «doveva essere triste ma è risultata comica, e su questo equivoco ho continuato a produrre film», come sottolinea Moretti. Si arriva così al dissacrante musical sul movimento studentesco del ’68 con Sogni d’oro, accompagnato dalle malinconiche musiche di Piersanti, tra la realtà cinematografica del protagonista e l’isteria sessuofobica dei suoi agitati incubi affollati da una giovanissima Laura Morante. Bianca è una commedia, in bilico tra amore e giallo, dove il protagonista, dopo un farneticante ma illuminante monologo al commissariato, si confessa.

Cambia panorama musicale e sulle scene di La messa è finita, che segna la prima collaborazione del compositore con Moretti, si staglia il solista d’eccellenza, Nicola Piovani. Si vola quindi al 1989 con Palombella rossa, poi a Caro diario tra dialoghi e aneddoti divertenti tratti da intime pagine di diario del regista, fino a un pasticciere trotzkista in Aprile. La stanza del figlio trasuda commozione ma l’apice si raggiunge con Habemus Papam, film del 2011 interpretato dallo stesso Moretti insieme a Michel Piccoli e Margherita Buy: «Non leggerò il discorso finale dove il Papa si dimette, oggi sarebbe scontato». Bensì ci regala pagine nascoste e struggenti dei suoi diari personali, dove racconta la morte della madre, e si svela pieno di timori, paure, sensi di colpa che lo legano intimamente alla figura del protagonista del film, un “uomo inopportuno”.

E forse il percorso che si snoda tra i suoi film è proprio quello della sua anima e del suo io, svelato con semplicità e grandezza dal regista ad una platea gremita ed entusiasta, che risponde con calore, fino all’ultima scena de Il caimano, una profeticamente agghiacciante denuncia sociale.

Le sublimi e toccanti note di Piovani scivolano e catturano il pubblico, lasciando un Teatro incantato dal suo bis, per quindi esplodere in una collettiva ovazione finale ai due grandi artisti.

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