“Voulez-vous coucher avec moi…..” da “Lady Marmalade” di Labelle e siamo al Moulin Rouge del Teatro Sistina Chapiteau di Roma tutto è rosso nella bellissima scenografia a firma Teresa Caruso: sulla onnicomprensiva scalinata scorrono e si dimenano gattine e diavolesse ed è immediatamente Can Can con costumi ‘optical’ in solito ‘mood’ contestuale di Cecilia Betona. E se è il luogo dove ogni oscena pulsione si fa realtà, con tutte queste beltà di ogni genere, colore e diversità, basta che paghi od appaghi, allora sulle note di Madonna è “Material girl”. Ecco il propietario Harold Zidler questa sera Emiliano Geppetti, scende i gradini dell’affascinante palcoscenico e vanitoso del suo gioiello introduce alla punta di diamante, la gattina numero uno, la star Satine o Diana Del Bufalo.
Ed ecco il provinante per eventuali show Christian ovvero Luca Gaudiano, noto al pubblico per le sue partecipazioni a gare canore in televisione e curioso di valutarlo a tutto tondo in un musical, in questa replica ha come cover Antonio Lanza, cantante e compositore, qui accompagnato dai suoi amici bohémien Henri de Toulouse-Lautrec o Daniele Derogatis e Santiago interpretato da Gilles Roca, per ammirare e conoscere la grande vedette del Moulin Rouge. Vivono a Montmatre: stanno scrivendo un’opera musicale e sono nel locale in cerca di produttore. Tutti e tre hanno come inno della loro missione artistica ‘libertà, bellezza, verità e amore’ e lo cantano, mentre la scena si sposta a destra. Si il palco è triplice: sulla destra c’è il colonnato di Montmatre e in effetti questo ampliamento dà magnificenza, benché adiuvata da schermi ovunque presenti in platea, anche se allo stesso tempo crea confusione, distrazione visiva e di concentrazione.

Magnifica dalla scalinata discende la protagonista ovvero il duetto con Christan è un vero successo e foriero di un colpo di fulmine e sintonia tra i due che sfocia in un sentimento, naturale, sincero, profondo. Tanto vero che nel suo boudoir attende l’arrivo del Duca di Monroth, cui dovrà prestare molta cortesia e garbo: è importante per il locale, quale imprenditore, perché il proprietario Zidler è pieno di debiti e il locale rischia la chiusura, ma non conoscendolo all’ingresso del compositore e cantante crede sia lui e il sentimento d’amore si fa passione. E per l’appunto “How wonderful life is while you’re in the world” da “Your Song” di Elton John è quanto sente il sopraggiunto Christian per Sadine.
Eccolo il ‘moulin rouge’ delle segrete stanze: arriva all’improvviso il duca o Mattia Braghero ed ecco il nostro ‘diamante’ combattuta tra proprietario cui deve la fama, mecenate che ha detto si, dopo averla conosciuta più a fondo, alla produzione dell’opera musicale a patto che il comando di tutto – locale, dipendenti, ballerini attori – sia suo. E sulle note di “What’s love got to do with it” di Tina Turner e a suggellare quale sia il vero amore, lo sanno entrambi, Christian e Satine ed ecco la risposta, con tanto di lumiscente rappresentazione, entambi in smoking damascati in oro, mentre ella gli canta “I will always love you” di Whitney Houston finisce il primo atto.
Dalla platea in un continuo gioco platea/palco degli attori il protagonista giovane e affascinante racconta che intorno a questo intreccio amoroso, il locale pullula di situazioni meno esposte e sulla scala Santiago e Ninì ballerina raccontano del loro intrigo, cantando e ballando “Bad romance“ di Lady Gaga. Nella bottega del pittore Toulouse-Lautrec, a sinistra del palco, ecco che il vero amore trova una canzone, questa volta in italiano a guisa di intesa tra la star e il compositore che l’ha scritta all’uopo. E questa commistione, brani in inglese con soprattitoli e brani in italiano, crea cali di ritmo, non di resa che si fa spettacolare.
Ci si sposta sulla scena centrale di nuovo perché si balla il tango di Roxanne che attinge dal noto hit firmato The Police, a significare che tutte le storie con prostitute vivono tre fasi: dapprima infatuazione, poi passione e quindi tradimento. E al cantante non resta che scomparire o dimenticare e tutto si tinge di verde assenzio, tutti con bicchieri e bottiglie sulle note di “Chandelier” di Sia. Questo gli intima il proprietario per la sopravvivenza del locale, degli artisti che vi lavorano e per il bene di chi ama.
La nostra, infatti, non può onorare il sentimento genuino di Christian perché deve per forza supportare la sopravvivenza del locale e quindi deve la sua avvenenza a chi investe e la vorrebbe signora e fuori da tali ambienti e chi di questa sua avvenenza ne fa la cifra del noto Moulin Rouge. Brutto sì! A risolvere il tutto in modo fatale è la tubercolosi di cui soffre Satine, avvedutamente celata al suo giovane compagno, rifiuta l’ospedale e chiede l’ultima scena proprio dove lascia il palco ovvero la sua vita: il brano è “Your song” nonché la loro canzone in italiano reprise, su un’ouverture dei brani del musical, i saluti degli artisti sul palco. Quindi l’applauso a uno spettacolo importante e piacevole a impatto registico di Massimo Romeo Piparo, grande firma di grandi opere musicali e in Italia.