
[rating=4] Il libro del critico letterario e giornalista Piero Dorfles, I cento libri che rendono più ricca la nostra vita, edito da Garzanti è un vero e proprio saggio, una singolare e intelligente opera che ci guida nel grande universo dei libri e della cultura, che vuole darci un importante messaggio. Fondamentale è, tuttavia, capire le ragioni del libro stesso, in una sorta di premessa che l’autore stesso espone, prima di elencare i libri che ognuno di noi dovrebbe leggere, per farne tesoro e trarne un insegnamento per un’esistenza più profonda e consapevole.
“Si tratta piuttosto della personalissima e discutibilissima selezione dei cento libri che oggi, in Italia, a mio avviso, è bene aver letto perché sono entrati a far parte dell’immaginario letterario collettivo; quelli che permettono di stabilire un contatto con gli altri lettori perché rappresentano un patrimonio comune ineluttabile”.
Dorfles ordina per temi i libri elencati e ne spiega il contenuto e il significato; con uno stile erudito e sapiente e con una scrittura immediata fa capire chiaramente al lettore il senso dell’opera. I libri, in realtà sono centouno, poiché viene aggiunta, al termine, un’opera molto significativa per l’autore stesso, che completa l’elenco e fa comprendere a pieno il valore di ciò che è stato scritto, il filo conduttore che ci guida al termine di un lungo viaggio della mente e della nostra interiorità.
Leggere è importante perché arricchisce la nostra vita di conoscenze e ci permette di aprire la mente a nuovi orizzonti, ci trasporta in paesi che non conosciamo e in epoche lontane. Un libro è una nuova meta e il suo punto di vista può incontrare il nostro, permettendo il confronto con gli altri, ci fa riflettere sull’uomo e sulla sua interiorità, sulla società e i suoi cambiamenti, sui comportamenti umani. La lettura ci mette di fronte ai lati più oscuri della mente umana e ci illustra l’angoscia che si affronta ogni giorno, quando non ci si sente all’altezza della situazione; spesso, però, è anche evasione da ciò che ci opprime, è fantasticare e immaginare che oltre il nostro quotidiano esistono storie affascinanti e misteriose. Ma leggere è molto di più: ci avvicina agli altri, ci fa capire la sensibilità di chi ha deciso di mostrarsi per quello che è, ma anche di chi non riesce a esprimere il suo disagio esistenziale.
“Dobbiamo riuscire a vivere la lettura come un’avventura dello spirito, un’esperienza della vita, un passaggio di maturazione. Ogni libro può esserlo. Ma dobbiamo essere disponibili ad accettarlo come tale”.