Siamo a Melpignano, nel cuore del Salento in uno dei caratteristici paesi che formano l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina dove ancora oggi si parla un dialetto simile al greco detto infatti griko o grecanico.
Il Concertone è la serata finale del Festival Itinerante della Notte della Taranta che per 15 giorni di agosto allieta gli appassionati di musica popolare.
Il pre Concertone inizia al tramonto con i Cantori dei Menamenamò che intrattengono la piazza, di ben 150 mila spettatori, con canti tradizionali come a simboleggiare che tutto parte da qui, ovvero dalla tradizione, da persone e anziani cantori che non hanno voluto dimenticare la cultura musicale del proprio paese ma l’hanno continuata a “cantare”.
Si prosegue con il Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo fondato nel 1975, imboccando il percorso di evoluzione della musica tradizionale salentina; il gruppo esegue in maniera magistrale pezzi tradizionali interpretati mescolando sapori contemporanei, con le voci stupende di Maria Mazzotta, Giancarlo Paglialunga e Emanuele Licci.
E’ il momento di Eugenio Bennato che apre il suo concerto con un omaggio ai Cantori di Carpino. Il Concertone inizia con un pezzo strumentale “Antidotum Tarantulae” dove Giovanni Sollima, Maestro Concertatore di questa edizione, è stato protagonista preparando il palco per l’apertura di Alessia Tondo accompagnata dall’orchestra; poi Niccolò Fabi che interpreta dolcemente la canzone d’amore ” Quandu te llai la facce” e ironicamente “Tirisina”.
Il concerto scivola con le voci di Enza Pagliara, Antonio Amato, Stefania Morciano, Alessandra Caiulo, Alessia Tondo, Ninfa Giannuzzi, Anna Cinzia Villani arrivando alla bellissima esibizione del ballerino Miguel Àngel Bernas sulle note della “Tarantella del Gargano” cantata dalla sublime Maria Mazzotta. E’ la volta di Max Gazzè che interpreta la “Pizzica di San Vito” e “Fronni D’alia”.
Molto divertente e allegro il momento di Roby Lakatos, violinista Gipsy ungherese che ha contaminato “San Marzano” con la sua personalità colorata. Segue Emma che sentitamente canta un pezzo simbolo della musica salentina “Lu rusciu de lu mare”, Alfio Antico che con la sua tammorra inonda di un ritmo mediterraneo tutta la piazza, Roby Lakatos con uno scatenato Sollima nella “Pizzica Indiavolata” divertono pubblico e orchestra. Il concertone finisce con “Kali Nifta”, canzone in griko su un ritmo che ricorda il sirtaki greco, che cantata da tutti gli artisti augura dolce notte.
In complesso un evento magico, affascinante. Artisti contaminati dal ritmo della terra, dai colori di questa musica ancestrale, dal ritmo incalzante dei tamburelli; una piazza di 150 mila persone arrivate in Salento da tutta Italia che ballano e cantano, un festival di musica popolare che nasce nel 1998 e considerato uno dei più importanti a livello europeo, Maestri Concertatori del calibro di Ludovico Einaudi, Mauro Pagani, Goran Bregovic, Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Daniele Sepe, Piero Milesi, Joe Zawinul, Vittorio Cosma e Giovanni Sollima; una manifestazione da salvaguardare per non disperdere un’identità musicale e culturale forte.