Home Danza Progetto Handel, nuovo capitolo scaligero della danza su musiche barocche

Progetto Handel, nuovo capitolo scaligero della danza su musiche barocche

Coreografia di Mauro Bigonzetti e musiche di Handel per lo spettacolo di danza "Progetto Handel" creato in prima assoluta mondiale per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e le étoile Roberto Bolle e Svetlana Zakharova.

Progetto Händel” è il titolo che il maestro Bigonzetti ha voluto dare ad un’inedita e straordinaria coreografia su musiche da camera del noto compositore barocco.

In stretta collaborazione con il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e con le étoile Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, la creatività di Mauro Bigonzetti è riuscita a sviluppare elementi coreografici da estrapolazioni di brani di Georg Friedrich Händel.

La musica del “caro sassone” ben si presta alla danza e, seppur in assenza di narratività, Bigonzetti costruisce uno spettacolo di assoluta tensione e drammaticità, creando passaggi di notevole impatto emotivo.

Progetto Handel
foto di Teatro alla Scala

Si tratta di una creazione astratta divisa in due parti, molto tecnica, per un organico ridotto di circa 20 ballerini, che danzano sulle punte.
Le due parti sono indipendenti l’una dall’altra; i motivi conduttori sono costituiti dalla musica da camera di Händel, permeata di grande teatralità, dal marcato contrasto che c’è tra le due parti e da alcuni rimandi coreografici.
Non c’è azione drammaturgica. La narrazione, privata degli elementi didascalici, è contenuta nella musica stessa che funge da parola, viene a sua volta filtrata dalla coreografia e, tramite il corpo dei danzatori, racconta al pubblico emozioni e sensazioni.
Nella prima parte, estremamente pulita e asciutta, vengono eseguite alcune suite per clavicembalo; nei costumi e nelle luci, molto essenziali, dominano il bianco e nero. Questa cornice intimistica esalta gli assolo, i passi a due e i rari momenti di ensemble dei danzatori sulle note delle variazioni.
Il pianoforte, al posto del clavicembalo, è a vista, quale elemento integrante della coreografia.
Nella seconda parte l’atmosfera esplode musicalmente e visivamente, facendosi più corale e barocca. I costumi sono colorati, le forme aumentano di volume; la scena, benché sempre priva di scenografia, è pervasa dagli importanti cromatismi delle luci. La compagine strumentale, costituita da un numero ridotto di 5 elementi, continua a essere parte integrante della coreografia, è in buca ma sempre a vista. I timbri musicali e le sonorità si arricchiscono, i danzatori si muovono in ensemble.
(Anna Paniale per il Teatro alla Scala)

I brani selezionati sono molto diversi fra loro ed eseguiti secondo le esigenze del palcoscenico e della coreografia.
Nella prima parte: Sarabande dalla Suite op. 1 n. 4 in mi minore HWV 429, Courante dalla Suite op. 1 n. 8 in fa min. HWV 433, Allemande dalla Suite in sol min. HWV 452, i due Adagio dalla Suite op. 1 n. 2 in fa magg. HWV 427, Gigue dala Suite op. 1 n. 4 in mi min. HMV 429 , Allegro dalla Suite op. 1 n. 2 in fa magg. HWV 427, Courante e Prélude dalla Suite op. 1 n. 1 in la magg. HWV 426, Prélude e Allegro dalla Suite op. 1 n. 8 in fa min. HWV 433, Gigue dalla Suite op. 1 n. 1 in la magg. HWV 426, Allemande dalla Suite op. 1 n. 4 in mi min. HWV 429, Gigue dalla Suite in sol min. HWV 452, Allemande dalla Suite in re min. HWV 447, Sarabande dalla Suite op. 2 n. 7 in si bem. magg. HWV 440, Allemande dalla Suite op. 1 n. 1 in la magg. HWV 426 e Sarabande dalla Suite in re min. HWV 447.

Nella seconda parte invece: dalla Sonata op. 1 n. 7 per flauto dritto e continuo in do magg. HWV 365 il primo movimento: Larghetto, dalla Sonata a tre n. 1 per due oboi (o oboe e violino) e continuo in si bem. magg. HWV 380 il erzo movimento: Allegro e il primo movimento: Adagio, dalla Sonata op. 1 n. 9 per flauto dritto e continuo in re min. HWV 367° il terzo movimento: Furioso, dalla Suite op. 2 n. 4 in re minore HWV 437 il terzo movimento: Sarabanda, dalla Sonata op. 1 n. 4 per flauto dritto e continuo in la min. HWV 362 il secondo movimento: Allegro, dalla Sonata a tre n. 4 per due oboi (o oboe e violino) e continuo in fa magg. HWV 383 il quarto movimento: Allegro, dalla Sonata a tre n. 6 per due oboi (o oboe e violino) e continuo in re magg. HWV 385 il primo movimento: Adagio, il terzo movimento: Affettuoso e il secondo movimento: Allegro, dalla Sonata a tre op. 2 n. 8 per due violini (o oboe e violino) e continuo in sol min. HWV 393 il terzo movimento: Largo, dalla Sonata a tre n. 3 per due oboi (o oboe e violino) e continuo in mi bem. magg. HWV 382 il primo movimento: Adagio e dalla Sonata op. 1 n. 7 per flauto dritto e continuo in do magg. HWV 365 il primo movimento: Larghetto.

foto di Teatro alla Scala

In buca d’orchestra una formazione ristrettissima: Francesco De Angelis, violino, Fabien Thouand, oboe, Andrea Manco, flauto, Sandro Laffranchini, violoncello e il maestro James Vaughan prima al pianoforte e poi al clavicembalo.

Molto scenografici i costumi di Helena de Medeiros, ferini e sensuali. Fondamentali per la coreografia le luci di Carlo Cerri, che giocano sui chiaroscuri e sugli effetti d’ombra.

Senza dubbio calorosa la risposta del pubblico, che ha apprezzato uno spettacolo decisamente nuovo e fuori dagli schemi.

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