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Musica dal Grande Schermo per l’Or.Ca.Fi

Da Ennio Morricone a Nino Rota, il nuovo album dell’Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal M° Giuseppe Lanzetta

[rating=4] Un rullo di tamburo in crescendo apre il nuovo album dell’Orchestra da Camera Fiorentina “Musica dal Grande Schermo”, preludendo alla Suite da La vita è bella, la celebre colonna sonora scritta da Nicola Piovani per l’omonimo film, vincitrice dell’Oscar nel 1999.

Su un orchestrale tappeto sonoro intenso e, cinematograficamente, drammatico, punteggiato dagli interventi chiari e limpidi dei fiati – dal flauto, all’oboe ai clarinetti – si staglia la voce solista della tromba, elegante e solare, portavoce di quel messaggio di speranza e attaccamento alla vita, a quella “vita bella”, a quella attesa felicità.

Ed è ancora la tromba che rende omaggio ai capolavori di Sergio Leone, per le colonne sonore di Ennio Morricone. In ogni pellicola, Morricone ha messo un po’ di sé, un po’ di quella sua formazione da trombettista – ricordiamo il suo diploma in tromba al Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, conseguito nel 1964 – dedicando a questo strumento le più celebri pagine delle sue creazioni musicali.

Intensità, lirismo, virtuosismo, potenza sonora, eleganti fioriture sono sostenute dagli archi, compatti e presenti, nelle ricercate sfumature timbriche. Ed in rassegna si possono gustare Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, C’era una volta il West.

All’ascolto di queste suggestive interpretazioni la memoria torna a quelle prestigiose pellicole del Cinema italiano e a Clint Eastwood, l’Uomo senza nome.

L’Orchestra da Camera fiorentina sembra sposare le sue peculiarità con la musica dei films, esaltandone i lati più complessi, dalle celebri melodie alle armonie più celate. E dal manto orchestrale, in pianissimo, sale la voce dell’oboe, di quell’oboe al quale Morricone dedica una delle più note pagine della sua carriera: Gabriel’s Oboe per il film Mission. Dalla delicata cantabilità dell’oboe alla potenza ricercata e moderata della tromba il dialogo si fa affascinante e porta a compimento la Mission, anche musicale.

La malinconia e la drammaticità sono la vena portante del preludio orchestrale della Suite da C’era una volta in America, ma si tratta di una malinconia temporanea, un passato che il protagonista Nodles cerca di lasciarsi alle spalle, quel “C’era una volta…”. Adesso tutto è diverso, Nodles è riuscito a sfuggire ai nemici. La tromba solista ci fa dimenticare il passato e ci fa salire su quel treno per Buffalo rimanendo lontano da New York per trentacinque lunghi anni.

Nel fortissimo della Suite da Nuovo Cinema Paradiso, l’orchestra si apre al noto tema della pellicola di Giuseppe Tornatore, una salita timbrica che, seppur costituita da un’infinita gamma di colori, si unisce in un perfetto e simmetrico arcobaleno che ascende alla nuova vita del Cinema Paradiso dopo l’incendio.

L’assolo di tromba, la presenza più significativa dell’album, apre La strada di Nino Rota per l’Omaggio a Federico Fellini. In mezzo a quella Strada, una sonora certezza echeggia nella voce della tromba solista.

Con Stardust di Hoagy Carmichael ci apriamo all’America. Una polvere di stelle che dal jazz e dallo swing del pianoforte passa a quelli della tromba e poi al dialogo tra i due protagonisti, ai quali si unisce l’intera orchestra che danza sulle note del capolavoro americano, prendendo e lasciando la scena ai due solisti, in una sinergia di sonorità che ne mettono in luce la versatilità, ora degli archi, ora dei fiati e, soprattutto della sezione ritmica.

My way di Claude Françoise, resa celebre dall’interpretazione di Frank Sinatra, è la Mia via, quella tracciata dall’Orchestra da Camera Fiorentina. Una via che, inizialmente sommessa, viene percorsa, pian piano, con coraggio e determinazione fino all’affermazione. Tromba e piano si intrecciano ancora una volta, fondendosi in improvvisazioni e linee tematiche. Un brano triste, autobiografico, «un grido che esce dal cuore» come affermò l’autore, quel grido disperato per la fine di una relazione importante. Ma al di là del quotidiano esiste un mondo meraviglioso, quello di Louis Armstrong e del suo What a Wonderful World.

Con questo brano l’Orchestra chiude il cerchio aperto con la creazione di Piovani: dalla speranza alla scoperta della vita, alla sua esaltazione, tutto attraverso la Musica, quel potente antidoto ai baudelairiani fiori del male che ci circondano.

L’Album “Musica dal Grande Schermo” è uscito nel 2007 quale registrazione Live. Il M° Giuseppe Lanzetta, guida della sua Orchestra, ha più volte riproposto il viaggio Musica-Cinema, ottenendo i più ampi consensi di pubblico e i più importanti apprezzamenti, ultimo dei quali l’invito della direttrice dell’Italian Culture On The Net di New York per una tournèe nella Grande Mela e in Canada.

Tutti gli appassionati della Musica dal Grande Schermo potranno gustare nuovamente il programma dell’Album il 13 e 14 luglio prossimi, per la stagione di concerti 2015, al Museo Nazionale del Bargello.

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