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Sole a catinelle: poi ci chiediamo cosa c’è che non va in Italia

[rating=1] Sole a catinelle, anzi, disastro a catinelle. Disastro per l’Italia e per la reputazione che abbiamo, già distrutta in precedenza grazie ai cine-panettoni, ora prosegue il suo percorso di devastazione con Checco Zalone. Sole a catinelle, è uno di quei film che dettano, con la loro imposizione forzata nel mercato cinematografico, i gusti del pubblico italiano, che ritrovandosi con poca scelta in televisione e niente altro da fare, si trascina al cinema, e dopo aver visto i film migliori, sceglie di sacrificare i suoi occhi pur di passare un’oretta e mezza facendosi due risate. E dico due di numero, anche perché più di quello è impossibile, oltre che una vana speranza.

La storia, se di storia possiamo parlare, è quella di un padre, Checco (Checco Zalone) in piena crisi economica-familiare, che promette a suo figlio Nicolò (Robert Dancs) di portarlo in vacanza in cambio di una media scolastica eccellente, credendo la cosa assai difficile. Il bambino, stimolato dall’allettante promessa, si impegna alacremente, portando a casa tutti dieci in pagella. Checco dovrà mantenere la parola data, pur non avendo un centesimo. Ma la vacanza risulterà molto diversa da quello che sia aspettava Nicolò, e in seguito, vedremo che lo sarà davvero per entrambi.

In una serie di gags e sketches più o meno comici, i due protagonisti vivranno maggiormente il rapporto padre-figlio, con un lieto fine piuttosto scontato.

Sole a catinelle

Se vi stupite della trama esigua, vi stupirete forse meno del fatto che tutti e tre i film di Checco Zalone, pur avendo trame (trame?!) diverse, hanno tutti la stessa struttura e la stessa costruzione delle scenette comiche, oltre al fatto che i suoi personaggi sono tutti uguali, ma questo possiamo anche ignorarlo, dato che probabilmente vogliono rispecchiare una determinata parte del carattere del noto comico. La critica non sta nella capacità o meno di Zalone di saper fare o recitare in un film, anche perché se vediamo il botteghino, a conti fatti, il film ha avuto un notevolissimo successo, né metteremo in discussione il fatto che ci siano persone a cui piaccia questo genere e a cui piaccia il suo modo di far ridere. Qui si vuole semplicemente far notare quanto sia caduto in basso il livello della qualità della commedia all’italiana.

Ma Sole a catinelle è solo una minima parte del problema; film come Italians, o Viva L’Italia, Natale A Miami, etc, sono tante piccole gocce, che prima o poi faranno cadere il vaso; e il vaso cadrà rovinosamente, atterrando infine su tutto quello che ha fatto del nostro Paese, la culla della storia del cinema; mentre dall’alto, altri Paesi come la Francia, i cui film in passato hanno avuto fama negativa per il loro essere noiosi o poco comici (cosa tutt’ altro che vera), ci guarderanno beffardi, aspettando una malconcia richiesta di aiuto per risollevarci.

Il lato positivo è che il mondo delle co-produzioni, che da molto tempo è per noi e per l’Europa una grande risorsa, ci porterà presto a dover cambiare questo nostro modo di pensare la commedia, provando a guardare oltre gli stereotipi che spesso fanno da padrone nelle trame, come l’Italia dei furbetti, l’italiano medio volgare e squattrinato e quant’altro. Un’ultima frecciatina, un po’ maliziosetta su Sole a catinelle, la scaglierei dal punto di vista educativo: ora, non voglio assolutamente fare del moralismo, in quanto è una semplice commediola da “domenica pomeriggio”, ma essendo una commedia per famiglie, dovrebbe in teoria, anche insegnare un minimo di valori: a parte il finale, in cui tutti gli equivoci che potevano essere interessanti da sbrogliare, e che invece sono stati risolti in maniera sbrigativa e forzata, ma  con le sue azioni il protagonista insegna, al proprio figlio, che sopravvivere alle spalle di altri con piccoli mezzucci (lasciando perdere ora chi, in questo caso, si vuole ingannare), può aiutarti a fare carriera e a fare bellissime vacanze. So che sicuramente non era questo lo scopo del film e che anzi, si voleva forse mettere in luce questo lato negativo quasi a denunciarlo sottilmente, ma purtroppo ciò che traspare è l’esatto opposto; forse sarò esagerata, ma non credo sia il caso di tralasciare certi dettagli.

Vi lascio con un pensiero: quando si dice “una risata vi seppellirà!”. Speriamo non troppo in basso.

27 COMMENTI

    • Film di basso livello. Neanche a meta’ del primo tempo sono stata tentata di uscire per la demenzialita’ delle “battute” e i messaggi non certo positivi di alcuni comportamenti del protagonista …Per non parlare delle parolacce che a parer mio erano solo quelle che cadevano a catinelle..

  1. Non ho visto (e non vedrò) il film, ma condivido in toto la recensione. Questo tipo di comicità non mi fa ridere, ma è lo specchio eloquente dell’appiattimento e della pigrizia del nostro popolo. Si dice che si deve toccare il fondo per risalire… A me sembra che l’abbiamo toccato da un pezzo e stiamo addirittura scavando!

    • Scrive: “Non ho visto (e non vedrò) il film, ma condivido in toto la recensione.”…….non ho visto e non vedrò il film ma…….ma cosa se non ha visto il film?

  2. Sec me sei stata esageratamente critica. Nel senso, è ovvio che non è il filmone Monicelliano, e premetto di non aver ancora visto il film. Ma avendo visto (mai al cinema, non sia mai) gli altri 2, credo vedrò anche questo, in quanto nei precedenti non mi sono fatto solo “2” risate ma ho riso un bel po’. Il film sono leggeri, molte battute sono volgari, ma in fondo c’è sempre una critica verso “l’italiano medio” secondo me. Ripeto, non sono i film del secolo, e anch’io trovo vergognoso che il film passato di Checco abbia incassato più del capolavoro “La vita è bella” di Benigni, ma per non ridere, deve proprio farti antipatia il personaggio; di cui io, attenzione, non sono affatto un fan scatenato… ma sul fatto che i precedenti 2 film non facciano ridere non sono d’accordo (così come mi aspetto di ridere anche in questo…). Banali, con lieto fine scontato, vero. Ma se riesce a farti ridere, va bene così, e in fondo da un film di Checco Zelone non mi aspetto di uscire culturalmente elevato, ma semplicemente di aver riso con gusto 😉

    • e soprattutto, trovo ingenerosissimo, il paragone coi filmacci (quelli sì, solo volgari e con max 2 risate in tutto il film) di Vanzina e gli altri “Natale a…” .
      Saluti

    • Secondo me non va paragonato con i due precedenti di Checco perché a differenza di questi, che anche io ho visto e apprezzato molto, credimi, l’ultimo è solo un concentrato di volgarità da caserma e scontatezze e se devo dirtelo sinceramente non mi ha strappato più risate di quante non avesse già fatto il trailer che contiene l’estratto delle battute migliori (non a caso quelle senza parolacce).
      In definitiva, ti consiglio di non andare e soprattutto di non portarci i tuoi figli!

  3. non si può ragionare in questo modo, ognuno di noi si sveglia la mattina, lavora, fa investimenti e alla fine raccoglie i frutti. il film è costato molto? ok, probabilmente anche il pc da cui è stata scritta la recenzione costa un bel po, le spese del server per tener su il sito ecc ecc, poi c’è la pubblicità! ebbene si, potevate usare un perntium del 94 e la differenza del costo del pc piu gli incassi pubblicitari potevate devolverli ai poveri!
    ma dai, siamo seri.. ragionando così non si va da nessuna parte!
    C’è poi il discorso che molti soldi pubblici in italia vengano investiti per finanziare i film, vedi boxoffice che è costato il doppio dell’incasso!
    Ma quello è un problema che riguarda film comici e piu o meno seri.
    L’italiano guarda film italiani comici, ma guarda anche i film piu seri, che nel 90% dei casi sono made in usa! alla fine ognuno fa quello che sa fare, noi italiani siamo bravi col genere comico, gli americani fanno dei bei thriller..

  4. Per partorire una critica cosi’ dura nei confronti di questo film, è evidente che l’attore non le faccia simpatia.Io ho visto il film e anche gli altri due e sono uscito dalla sala soddisfatto e contento.
    Non sono un fan nè di Zalone ,nè della commedia all’italiana e converrà con me che la maggior parte delle persone che guardano questo genere di film non vanno per la trama o per contenuti giusnaturalistici e psicologici alla Malick. Checco Zalone piace a tante persone tra cui il sottoscritto per la sua faccia e per la sua sfacciata comicità di strada, per carità ..enfatizzata…ma quasi reale.

  5. Gentili tutti,
    capisco i pareri differenti, anzi, sono ben felice di vedere pareri opposti al mio e a quello di altri, d’altra parte le critiche cinematografiche servono a suscitare discussioni e ciò mi fa molto piacere! Ci tengo a precisare che la mia non è una presa di posizione personale contro l’attore, anzi, so che nella vita reale è una squisita persona e anche molto intelligente,tuttavia non gradisco in generale questo tipo di comicità, tanto è vero che mi premeva criticare soprattutto quella che ritengo una qualità scarsa di comicità, mentre noi avremmo molto di più da offrire e non limitarci ad una comicità che può essere apprezzata solo qui nel nostro Paese. Ma questo è un mio parere personale, dovuto ai miei studi al riguardo 🙂 Ringrazio di nuovo tutti per aver interagito e anzi, vi incito a farlo più spesso, mi piace leggere i vostri commenti, molti della quale mi fanno riflettere e a volte cambiare opinione, quindi… GRAZIE! 😀

    • Sono d’accordo con te dalla prima all’ultima parola per quanto riguarda la volgarità e la pessima riuscita di questo film. Dissento invece sul giudizio tout court sulla comicità dei film di Zalone in quanto ritengo che il suo esordio e, soprattutto, il secondo film (Che bella giornata), fossero due ottimi prodotti, per nulla scontati e divertentissimi. Quest’ultimo invece è Vanzinismo puro, punto e basta.

  6. Il vaso del famoso proverbio non cade,ma trabocca.
    Se di cultura vogliamo parlare, allora proviamo a recensire pellicole che abbiano finalità culturali e non i titoli comici, notoriamente destinati ad altro scopo. In un periodo in cui la quotidianità porta ciascuno di noi ad affrontare problemi seri, avere la possibilità di evadere dagli stessi per 90 minuti, potendo permettersi il costo del biglietto, è senz’altro qualcosa per cui si deve ringraziare chi lo consente.
    Stasera vedrò il film e, avendo visto gli altri due in televisione, andrò al cinema.
    Perchè ogni tanto evadere da una serietà forzata,aiuta a vivere meglio.
    E perchè sarebbe ora che molti di noi la smettessero di prendersi sul serio e cominciassero a riconoscere che quelli rappresentati da Luca Medici siamo noi nella nostra qutodiniatà fatta di ostacoli apparentemente insormontabili. Ostacoli che con una risata non saranno stati rimossi,ma almeno appariranno meno insuperabili.

  7. Se questa è la comicità italiana oggi, siamo davvero scesi a livelli preoccupanti. Esilissima trama, battute scontate, risate scarse e sinceramente un po’ forzate. La mera reiterazione di un prodotto di successo non riporta al successo, sarebbe troppo facile. Ma se tali ‘prodotti’ cinematografici hanno luogo, con notevole dispendio di denaro, la colpa non è degli ideatori/registi/attori (o pseudo tali). E’ il pubblico che dovrebbe offendersi, reagire piuttosto che seguire a mo’ di gregge belante la corrente del “tanto questo vi meritate”. E’ vero, se si cerca l’intrattenimento culturale non si va a vedere questo genere di film, ma questo non giustifica la rappresentazione di tale teatrino del nulla. Siamo anni luce lontani dalla vera comicità, da quella arte del ridere (e del far ridere) che rende padrone del mondo chi la raggiunge. Si può obiettare che il film risponde a esigenze di pura evasione dalle angosce quotidiane: sarà, ma dopo una tale ‘visione’ ci si sente tutti, un po’, più stupidi, e certamente non meno preoccupati. Non credo nsi possa ringraziare il signor ‘Zalone’ per averci regalato un’ora e mezza di idiozie, semmai, il sopradetto lo si ringrazia per averci fatto capire cosa ci meritiamo. Ma ne siamo proprio sicuri, o vogliamo svegliarci da questo sonno della ragione che non è otium, panacea dal quotidiano, ma generatore di mostri?

  8. Quante pippe mentali Signori!Stiamo parlando e discutendo di un film comico che non ha nessunissima velleità , celata o palese ,di rivendicare un ruolo autoriale nel cinema italiano e mondiale.
    Se voglio farmi due risate mi vedo “Sole a catinelle” di Zalone , se voglio nutrirmi di cultura vado in un cineclub e mi vedo un film di Bergman , di Truffaut o di altri.
    Quindi : de che stiamo a parlà ?

  9. Carissimo Catone il censore
    con la presente vengo a dirvi
    siccome c’è una moria di buon senso che la sua critica/recensione
    fa acqua già nella premessa “chiediamo cosa c’è che non va in Italia”.
    Semmai è il contrario, in un periodo in cui al cinema non va nessuno,
    se 5 milioni di persone decidono di spendere 7/8 euro ,per farsi una sana risata è perchè il film fa fare un sana risata.
    Il passaparola è il marketing supremo ,non le 1200 sale,marketing etc
    Non è al cinema che si deve risollevare l’italia.
    Poi il fatto che il film sia uscito a Novembre e non nella roccaforte
    natalizia in cui si rifugiano i Desica,Pieraccioni,Aldo e Giovanni ,significa che il film è andato e vederlo anche chi non va al cinema una sola volta all’anno.
    Tutti gli altri quando hanno provato ad uscire fuori periodo natalizio hanno fatto cilecca alla grande,è avevano alle spalle la stessa macchina promozionale.
    Anche il grande benigni (lei era piccolina forse non ricorda)con la vita è bella venne massacrato dalla critica alta,poi quando tutto il mondo gridò al capolavoro ,alcuni si accodarono ,altri dissero che non avevano metabolizzato e rividero il giudizio.Cito questo episodio solo
    per fare una critica alla critica.Lungi da me accostare benigni a zalone.

    Quindi di cosa stiamo a parlare.
    Zalone ha fatto un film che regala un’ oretta di svago e buone risate.
    La comicità di nicchia(zalone direbbe di minchia) dei Python,Allen è n altra cosa da circoli privati.
    Quando Allen è venuto a girare il suo capovaloro a Roma ,tutti i critici sono andati in brodo di giuggole,ogni attore che non era stato scritturato era disperato.
    IN quel caso se gli italiani fossero andati a vedere il film in massa spalleggiato da critica e marketing ci sarebbe stato da chiedersi “chiediamo cosa c’è che non va in Italia”.
    Quindi cerchiamo di dare un giusto peso alle cose.
    P.S
    personale curiosità
    Vorrei sapere una lista dei 5 film comici che
    hanno strappato più di una risata all’autore della recensione.
    Chiedo venia per qualche stafalcione grammaticale e ortografico.
    La fretta.
    Ripeto è solo un film di svago
    😉

  10. Per me il problema non è il film in se, che chiaramente è una commedia per un pubblico di bocca buona, ma il fatto che questo è considerato la punta del cinema italiano, con tg delle 20:30 che gli dedicano ampi servizi (del resto per i giornalisti italiani qualsiasi cosa pur di non dare notizie serie), il fatto grave è che il cinema italiano è sparito, non s’investe più ci si è livellati sul pubblico televisivo, checcho zalone è un esempio chiaro, praticamente siamo diventati un cinema monogenere, una volta il cinema italiano era il secondo al mondo, si producevano western che praticamente abbiamo reinventato noi, poliziotteschi all’italiana, noir, film di fantascienza e azione magari di serie B, ma li facevamo, film di denuncia basta vedere registi come Pietro Germi, per non parlare di maestri come Fellini, oppure la commedia all’italiana, altro genere inventato da noi, oggi invece stiamo chiudendo Cinecittà, ma del resto non serve più.
    Il cinema possiamo dire che sta seguendo il declino del paese, i dati parlano da soli l’unico paese occidentale a non essere cresciuto negli ultimi dieci anni, numero minimo di laureati e di scolarizzazione in generale, i dati osce parlano di un’analfebitazione di ritorno allarmante, del resto il livello dei film visti in italia fa il palio con la qualità dei nostri scrittori di punta, Volo, Moccia e in generale libri di poco valore intellettuale.
    Il cinema italiano è insipido o più semplicemente studipo, mi sembra che il pubblico italiano non voglia uscire dalla sua zona di conforto, mentre vicino a noi la francia produce di tutto e di qualità e sperimentando, da noi un Luc Besson non nascerà mai e se nasce finirebbe schiacciato dai raccomandati nostrani e dal nepotismo italiano che si trova in tutti gli angoli del bel paese.
    Per finire penso che la nostra cinematografia abbia i difetti che poi sono dell’italia, poca meritocrazia, raccomandati sempre davanti, non esiste un’industria o un’industrializzazione dei settori, infatti, la cosa che più mi da fastidio su questo film è che i tg quando facevano finti servizi che poi non erano altro che pubblicità, rimarcavano come gli italiani in questo momento non voglia pensare a niente e farsi solo due risate, credo che la fine dell’italia sia questa non reagire e appiattirsi su livelli minimi, invece di rimboccarsi le maniche e cambiare mentalità, successi di film come questo sono come leggere un elettroencefalogramma piatto, cioè coma irreversibile

  11. concordo pienamente con coloro che ritengono questo film un film leggero, divertente, da cui credo non ci si aspetti nulla più di due risate.. ma almeno quelle si fanno!
    non lo trovo paragonabile nè ai cine-panettoni (volgari e veramente inguardabili!) nè tanto meno ai film di Monicelli…ma credo non aspiri a tale confronto! decisamente però definirlo un “disastro a catinelle” mi sembra eccessivo.
    sul fatto che “noi avremmo molto di più da offrire”… io direi AVEVAMO!
    quanto poi al fatto di avere un lato educativo (o dis-educativo!) concordo in parte con Alessandra, ma devo anche dire che ultimamente non mi è capitato di vedere film (nè italiani nè stranieri) che riescono ad insegnare dei valori.. anzi!

  12. Ho visto il film ieri. Ho trovato quello che mi aspettavo di trovare, e così immagino abbia fatto la stragrande maggioranza degli spettatori. Non mi riconosco nella critica. E, soprattutto, non capisco quali sono i filmoni comici ai quali ci si dovrebbe ispirare se si vuole strappare risate facendo riflettere. La comicità di Peppino e Totò a me ha sempre lasciato indifferente. Sordi era un grande, ma chi si è mai sbellicato dalle risate con Albertone? Verdone fa sorridere, ma niente di più. E il trio Aldo-Giovanni-Giacomo suscitano simpatia, ma spesso non ti entrano dentro… Zalone ha fatto il suo, usato la propria mimica, scivolato certo in qualche piccola grassa volgarità, ma sinceramente le occasioni di fragorosa risata sono assai più del paio citate dalla recensione. Mi viene il dubbio che l’astio di chi ha scritto sia legato al verso fatto dal nostro alla sinistra (dalla preoccupazione che il figlio possa diventare comunista alla “lesa maestà” di indossare le maglie del Che, alla grottesca macchietta del sindacalista cgil nel finale…) Saluti.

    • Beh, se ti lascia indifferente la comicità di Totò, di Albertone eccetera… hai praticamente dato dimostrazione di non avere voce in capitolo.

      • Ah, ok, allora solo se uno ride di fronte alle gag di Sua Maestà De Curtis e al Sordi che tutti conoscono, può avere voce in capitolo. Come dire che a chi non piace il tartufo (solo perché qualcuno ha deciso che sia un elemento culinario sopraffino) allora non può permettersi di commentare negativamente un qualsiasi piatto o ingrediente… Complimenti!

        • E chi ha detto che devi ridere solo di fronte a Totò o Sordi? Dimostri ancora di più la tua ignoranza, così. Il discorso è semplice: oltre ai sopra citati, esistono un mucchio di COMMEDIE che “te fanno ride”, e ce ne sono un FOTTIO che sono estremamente intelligenti e “te fanno ride” lo stesso. Ma di VERE commedie italiane, a parte quelle spacciate per tali – tipo l’ultimo film di Zalone -, non ce ne sono da un bel po’. Poi se “te fanno ride” le solite e stratrite gag sulla cacca e similari, nessun problema, per carità, tutti i gusti sono giusti. Se ti piace la cacca continua a farne uso. Ah, grazie per i complimenti!

  13. Ahimè sono andata a vedere la proiezione stasera.Orribile. Gia dai primi cinque minuti si capiva la bassezza del film. Battute scontate, incetrate sulla volgarita, messaggi erronei trasmessi al pubblico. Per non parlare delle canzoni. Il resto della gente rideva ma io continuavo a non capire. Appena uscita dal cinema ho sentito il bisognp di accendere internet e leggere una recenzione. Mi sono sentita sollevata. Graziedel

  14. Pur sapendo di andare a vedere un film inutile, ho assistito alla proiezione(pagando il biglietto).Sinceramente,per quello che ho visto,mi vergogno di essere italiano,siamo proprio messi male.Parola di un pugliese! Penso che Fellini,Monicelli,De Sica,Rossellini ecc..si stiano rivoltando nella tomba.Vergogna!

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