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Sopravvissuto – The Martian di Ridley Scott

[rating=2] Tratto   dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Andy Weir, “Sopravvissuto – The Martian” porta nuovamente lo sci-fi sul grande schermo. Dopo Alfonso Cuarón (“Gravity”) e Christopher Nolan (“Interstellar”), il testimone passa nelle mani di Ridley Scott. Il celebre regista mette a segno un compito ben eseguito e, tutto sommato, convincente, riuscendo a trovare un buon equilibrio tra iperspettacolizzazione e austerità

“Sopravvissuto – The Martian” racconta la storia dell’astronauta Mark Watney. Durante una missione su Marte, Mark viene considerato morto dopo una forte tempesta e viene abbandonato dal suo equipaggio. In realtà, però, l’astronauta è sopravvissuto e, ora, si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. Intanto, a milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare Mark a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

“Sopravvissuto – The Martian” è un’odissea in cui Ulisse e Robinson Crusoe trovano un ideale punto d’incontro. Mark Watney (Matt Demon) è un eroe che tenta di ritornare a casa e, allo stesso tempo, un uomo pronto a elaborare modalità sempre nuove per sopravvivere in un pianeta ostile. Al netto di orpelli e fantasiose trasfigurazioni, il “suo” Marte viene presentato per ciò che è: un gigantesco ostacolo alla vita. Il quarto pianeta viene privato dell’allure che, attraverso l’espediente di ipotetiche civiltà pre-terrestri o alieni belligeranti, lo ha accompagnato nel suo passato cinematografico e viene realiticamente mostrato come un mondo rosso, brullo e indomabile. In generale, la verosimiglianza è il fil rouge del lungometraggio di Ridley Scott. La sua ultima fatica si propone come una pellicola all’insegna della più assoluta plausibilità scientifica.

martian

Sensazione diffusa è che, durante la visione di “Sopravvissuto – The Martian”, costi fatica lasciarsi andare ad un vero e proprio entusiasmo. Il film, infatti, appare all’insegna di una certa freddezza emotiva. La stessa caratterizzazione del protagonista risulta poco simpatetica: essendo esperto del settore, per molto tempo, Mark non sembra avere reali problemi e seppellisce lo spettatore sotto una marea di battute sarcastiche. Al primo vero intoppo, si tira un sospiro di sollievo. La situazione, teoricamente estrema, acquista finalmente un poco della drammaticità di cui si sentiva il bisogno. È soprattutto questa rigidità a far dubitare del valore della pellicola: in generale, non possiamo dire che, in “Sopravvissuto – The Martian”, ci sia qualcosa che metta in dubbio la professionalità di Ridley Scott, ma il suo film non riesce mai a sbilanciarsi quel tanto che l’aiuterebbe a lasciare sul serio il segno.

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