Home Arte La pittura esoterica di Leonardo da Vinci: prefazione

La pittura esoterica di Leonardo da Vinci: prefazione

Leonardo da Vinci, noto come genio indiscusso del rinascimento italiano è una personaggio affascinante e per alcuni aspetti misterioso.

Amante della natura, di cui era profondissimo conoscitore, cercò di studiare ed approfondire ogni fenomeno che la sua sconfinata curiosità lo portava ad indagare. Può essere considerato uno dei primi scienziati in senso moderno, precursore di un altro grande toscano Galileo Galilei codificatore del metodo scientifico moderno.

Leonardo fu un uomo in netto contrasto con l’ambiente rinascimentale e la sua filosofia soprattutto nei confronti di ordini precostituiti. Egli si impegnò per la “Verità” e la sua vita si sviluppò alla ricerca di questa, la verità a tutti i costi. Questa ricerca portò il da Vinci a scontrarsi con leggi, concetti non riconosciuti dalla chiesa ufficiale e forse soltanto l’appoggio dei più grandi signori e mecenati del suo tempo che gli permettevano nelle loro terre di sviluppare e studiare le sue teorie, ha evitato a Leonardo di subire serie conseguenze da parte della chiesa che poteva vedere il vinciano come eretico e per questo da isolare, da discriminare e da mettere all’indice.

Gran parte dell’opera di Leonardo che è possibile studiare nei suoi appunti ed in seguito raccolta dai sui discepoli, vedi Francesco Melzi allievo del maestro di Vinci ed a cui lasciò in eredità i suoi scritti, ci fanno scoprire un uomo estremamente curioso, affascinato da tutto il creato intero.

Leggendo le pagine del Codice atlantico, il volume più grande che raccoglie gli appunti, si può immaginare Leonardo e soprattutto la sua mente come un flusso di idee, di concetti, di scoperte quasi continuo tanto da far intuire un Leonardo a volte turbato, quasi infelice per il tempo che passava senza riuscire a studiare tutto e per il grado tecnologico della sua epoca che non gli permetteva di sviluppare le sue scoperte ed invenzioni.

Codice Atlantico di Leonardo da Vinci

Questa sua grande volontà di esprimersi è maggiormente evidente nelle opere pittoriche che ci ha lasciato che rappresentano una delle poche fonti di “sfogo” di un linguaggio spesso ermetico, occulto, misterioso, una liberazione dirompente che dal suo spirito più intimo si trasferiva sulla tela, sul muro o sulla tavola.

Leonardo non amava troppo i prelati e soprattutto i dettami della Chiesa che con tanta facilità innalzava a suo nome roghi purificatrici, dove venivano bruciate umili donne solo per aver accolto nella loro dimora dei gatti neri o preparato pozioni con qualche erba del proprio giardino.

Leonardo era a conoscenza delle teorie esoteriche, in particolare quella legata al culto di Giovanni Battista e della Maddalena, presenze queste sempre molto vive nelle sue opere.

Leonardo nacque a Vinci, in provincia di Firenze, nel 1452, figlio naturale del notaio Antonio e della popolana Caterina, madre amatissima ma presto costretto a lasciarla. Nel 1469, grazie all’influenza del babbo notaio il da Vinci venne preso a bottega dal Verrocchio, scultore tra i più importanti del rinascimento italiano.

La bottega dello scultore risultava tra le più importanti di Firenze, qui si trovano ad apprender la vita dell’artista Botticeli, Perugino, Signorelli, solo per citare i più famosi. Nel 1472 risulta essere iscritto alla compagnia di San Luca, congregazione legata agli artisti fiorentini. L’anno successivo lo vide impiegato a compiere degli studi riguardanti la valle dell’Arno con l’intento di realizzare una serie di opere che potessero rendere navigabile il fiume così da permettere a Firenze di avere un rapido accesso al mare.

Nel 1476 fu accusato di Sodomia consumata verso un diciassettenne, un certo Jacopo Saltarelli, ma in seguito prosciolto anche grazie al fatto che insieme a Leonardo era stato accusato il rampollo di una nobile e potente famiglia fiorentina imparentata con la famiglia dei Medici Leonardo Tornabuoni.

Nel 1481 ricevette l’incarico di realizzare una pala raffigurante L’Adorazione dei Magi, opera conservata al museo degli Uffizi e mai portata a compimento. L’anno successivo, vedendo la città di Firenze non più sicura per se stesso e grazie alla grande amicizia di Lorenzo dei Medici con Ludovico Sforza il da Vinci si trasferisce a Milano.

Per la corte sforzesca si occupò di realizzare opere teatrali, la famosa macchina che altro non era che un carrello per permettere lo spostamento delle scenografie e di costumi teatrali, oltre alla scultura ed alla pittura. Conobbe Luca Pacioli uno dei più grandi matematici di tutti i tempi e che permise a Leonardo di approfondire i suoi studi.

Cominciò a studiare le metodologie per la maestosa statua equestre di Francesco Sforza, mai portata a termine perché il bronzo necessario per la colossale opera fu impiegato per costruire i cannoni necessari per la difesa dai francesi che una volta conquistata la città distrussero il calco in gesso a cannonate durante la conquista di Milano nel 1499.

Nel 1495 iniziò i lavori per l’Ultima cena, affresco questo ormai deteriorato per colpa della tecnica troppo innovativa scelta dal genio di Vinci e che ha riempito pagine e pagine di libri di arte e di misteri.

Nel 1502 lo troviamo a combattere al fianco di Cesare Borgia, il famigerato Principe di Machiavelli, che lo aveva assunto come ingegnere militare. Nel 1503 lo troviamo nuovamente a Firenze, ove iniziò il ritratto della Gioconda.

Gli anni successivi sono per Leonardo molto fecondi per i propri studi, infatti si occupa di geologia di anatomia ma anche un peregrinaggio continuo, lo troviamo nel 1506 nuovamente a Milano, nel 1513 lo troviamo a Roma dove risulta protetto da Giuliano de’ Medici.

Nel 1516 ricevette l’invito da parte di Francesco I re di Francia a trasferirsi presso la sua corte, invitto che Leonardo ormai stanco accettò e dove morì nel 1519 lasciando Francesco Melzi suo curatore testamentario.

Leonardo fu uomo modesto, timido e riservato, il fatto di essere stato costretto ad abbandonare la mamma molto giovane e di non aver mai veramente avuto una famiglia, se non quella dei suoi amatissimi discepoli, lo condizionerà per tutta la vita, tralascio, le teorie legate a questo aspetto sviluppate dal padre della psicoanalisi Froid.

Egli soleva dire di se stesso So bene che per non essere io literato, che alcuno presuntoso gli porà ragionevolmente potermi biasimare col dire io essere homo senza lettere diranno che per non aver io lettere non potete ben dire quello di che io voglio trattare

Questa affermazione potrebbe essere interpretata in due modi; il primo aspetto è legato al fatto che Leonardo essendo artista non aveva compiuto gli studi canonici per essere considerato un letterato, non conosceva il latino ed il greco e per questo non poteva essere considerato una persona colta.

Il secondo aspetto, ed è quello che personalmente mi intriga maggiormente, è quello legato al fatto che Leonardo fingendosi ignorante poteva esprimere quello che voleva nelle sue opere, facendo in modo che la sua arte potesse in qualche modo esprimere dei messaggi criptici, lontani dalla tradizione e dai canoni.

Esiste un qualche messaggio occulto nelle opere del genio vinciano? Nelle prossime puntate proveremo ad indagare all’interno di alcune delle sue opere.

6 COMMENTI

  1. Le mani di Gesù dipinte da Leonardo da Vinci nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Cfr. ebook di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

    • Gent.mo Sig. Revecca quello che lei ha giustamente fatto notare è vero.
      Nel medioevo e nel rinascimento era frequente che i bambini venissero educati ad usare la mano destra,la sinistra era considerata impura e legata al demonio.
      Ci sono notizie di come lo stesso Leonardo si lamentasse perchè costretto dai suoi precettori ad usare esclusivamente la mano destra.
      Si ricorda,inoltre,che fu il Verrocchio,colpito dalla maestria del giovane Leonardo nella realizzazione dell’angelo del battesimo di Gesú a definire l’angelo realizzato con la mano del demonio.
      Riguardo alla posizione delle mani del Cristo nella ultima cena Leonardo vuole rappresentare l’invito del Messia a cibarsi con il pane,simbolo del suo corpo.
      Il modo migliore è quello di rappresentarlo con i palmi delle mani rivolti verso lo spettatore.
      Secondo alcune filosofie orientali nel centro del palmo delle mani ci sarebbero dei canali energetici molto potenti.
      Ma su questo ritengo che Leonardo non ne fosse a conoscenza,anche se recenti studi,legati alla madre Caterina che sarebbe una schiava orientale e suffragati dal modo di scrivere del Da Vinci cioè da sinistra verso destra tipoco delle popolazione mussulmane,lo avvicinano alla cultura mediorentale.

  2. Ma oltre ad essere tutti ambidestri; Gesù, Leonardo e Michelangelo hanno avuto anche un’intelligenza simile, basata su modalità ricorsive speculari e un volto, non lo sguardo, simile nella maturità? Grazie.

  3. Buongiorno,
    ringrazio chi potrà indicarmi un valido e serio libro per approfondire
    l’ermetismo di Leonardo nella sua pittura.
    F. Argentieri (federgen@yahoo.it)

    • Buon pomeriggio Sig Federico.
      Putroppo non esiste ancora un volume, serio, riguardante la pittura ermetica sul Vinciano in quanto tali argomenti sono considerati quasi eretici dalla maggiorparte degli storici dell’arte e per questo non stimolati.
      Esistono, invece, numerosi volumi che citano in chiave ermetica opere del da Vinci.
      Comunque se mi permette Le suggerisco un volume intitolato ” Leonardo da Vinci ” di Dimiti Mereskovskij nel quale si presenta Leonardo sotto una veste umana e non come spesso avviene mitizzata.
      Se vuole approfondire, invece, qualche aspetto ermetico-esoterico le consiglio un testo di recente uscita intitolato “Il vero codice da Vinci”di Agostino dei Santi Abati nel quale vengono analizzate alcune particolarità della MonnaLisa ed altri ritratti dipinti dal da Vinci.
      Nel rigraziarLa per l’interesse dimostrato la saluto
      Francesco Sinacori.

  4. interessanti le ricerche nelle opere di Leonardo in merito ai messaggi criptati, dell’ artista laziale Guido Carlucci , visiblii in fb

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version
X