Home Arte La Metafisica di De Chirico a Ferrara

La Metafisica di De Chirico a Ferrara

Al Palazzo dei Diamanti fino al 28 Febbraio 2016

[rating=5] Al Palazzo dei Diamanti fino al 28 Febbraio c’è la mostra “De Chirico a Ferrara, Metafisica ed Avanguardie”, una delle più complete che si riescono a vedere su questo autore, seppur riguardante un limitato periodo della sua vita. Lui e il fratello si arruolarono alla guerra del 15-18: nel 1917 Giorgio era già ricoverato all’ospedale militare per traumi di guerra a Ferrara, dove incontrò, anche lui in ospedale, il già famoso futurista Carrà. Sempre a Ferrara De Chirico incontrò De Pisis, altro fondamentale tassello nella definizione di Metafisica. Da questi incontri nacque subito una stretta collaborazione, che portò ad un affinamento dell’idea di Metafisica di cui i tre si contendono il primato. Il quadro “Musa Metafisica” di Carrà del 1916 gli garantisce il primato cronologico, anche se poi è proprio Giorgio De Chirico che portò avanti i concetti metafisici fino a sublimarne il risultato.

De Chirico a Ferrara, Metafisica ed Avanguardie

Ovviamente non ci dilunghiamo sulle straordinarie caratteristiche della pittura di De Chirico, ma rivolgiamo la nostra attenzione a come si è costruito questo evento al Palazzo dei Diamanti. La mostra inizia senza nessun riferimento biografico ma semplicemente suddividendo i quadri per tematiche, senza far mancare qualche riferimento ai pittori contemporanei: in alcuni casi si approfondiscono differenze e contaminazioni posizionando i quadri di De Chirico di fianco a quelli dei suoi contemporanei, e questo risulta molto interessante per intuire come un dipinto possa influenzare altri pittori; ne è un esempio “i pesci sacri” di De Chirico che ispirarono Carrà, o i manichini metafisici cui siamo abituati che sono ripresi anche nell’opera di Morandi, seppur scevri dell’autentica classicità e contenuto filosofico proprio dell’opera dechirichiana.

Si incontrano i primi capolavori che si facevano strada nell’inesplorata direzione metafisica, passando per le nature morte, con speciale menzione per quelle con pani e biscotti che idealmente contrastavano la fame del dopoguerra, incontrando i “quadri nel quadro”, dove una claustrofobica stanza di casa viene squarciata da quadri evocativi e suggestivi, vere e proprie finestre dal quale vedere il mondo, fino ad arrivare alla 12ma sala, che racchiude tutti i capolavori più importanti della sua opera: spiccano “il grande metafisico”, “Ettore e Andromaca” il poetico incontro tra due innamorati dopo la guerra, “Il trovatore” e “Le muse inquietanti”, nel quale si scorge anche il castello Estense in sottofondo.

La parte biografica, fin qui quasi ignorata, è relegata ad un interessante video del documentario di “RADIO teche”, che ricostruisce la vita di De Chirico a Ferrara con interviste, foto, incontri e viaggi del famoso pittore.

Se si ha la possibilità, consiglio di vedere, prima della mostra al Palazzo dei Diamanti, il castello Estense, molto suggestivo negli esterni come nelle prigioni sotterranee, e dove si può fruire fino al 5 Giugno della mostra dei quadri di Boldini e De Pisis. Se il ritrattista Boldini è lontano anni luce dalle tematiche metafisiche ma alcuni suoi quadri sembrano proprio fotografie moderne, De Pisis invece ne è, come abbiamo detto, un degno rappresentante: molti saranno i paragoni fra lui e De Chirico inseriti nella mostra.

Alcuni quadri presenti non si ritrovavano nella stessa stanza da più di 50 anni. Un’occasione unica per avvicinarsi alla Metafisica e all’enigma che nasconde.

Consigli pratici: Audioguide suggerite; orario consigliato: subito dopo pranzo, per evitare calca e gruppi; Per chi non conosce quasi niente di De Chirico, obbligatorio un’infarinatura almeno sulla sua vita; Portare la macchina fotografica: alcune tele sono fotografabili (hanno uno speciale simbolo) perché non appartenenti a collezioni private

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version
X