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I Borgia e il loro tempo al Museo Maillol di Parigi

[rating=4] Cosa li rende la famiglia diabolica che ancora risiede nell’immaginario comune? Che influenza ebbero sull’arte e sul potere?  Nella mostra I Borgia e il loro tempo al Museo Maillol di Parigi è presentata la storia della dinastia Borgia  in rapporto alla sua epoca, al momento della scoperta dell’America, della Riforma, del Rinascimento italiano e dell’invenzione della stampa.

L’interesse di questa esposizione non è tanto la presentazione di alcune opere originali di Michelangelo o di Leonardo da Vinci, quanto la storia dei Borgia, che informò di sé l’Italia, durante la congiunzione tra XV e XVI secolo.

La famiglia è originaria della Spagna. Segue le ambizioni del fondatore, Alfonso de Borja, consigliere dei re d’Aragona, che diviene cardinale e poi Papa, nel 1455, sotto il nome di Calisto III. Egli favorisce gli interessi familiari e colloca i parenti in posizioni di potere; il che consente a suo nipote, Rodrigo Borgia — il cui nome è stato latinizzato — di divenire Papa a sua volta, nel 1492, con il nome di Alessandro VI.

Il nepotismo assume allora tutto il suo senso: una parola la cui etimologia si fonda sul lemma “nipote”. Prima che i papi riconoscessero la loro discendenza, si parlava dei loro nipoti, che spesso erano i loro stessi figli. Questo ostacolo viene superato con Rodrigo Borgia/Alessandro VI, poiché egli è il primo Papa a riconoscere la propria discendenza, in particolare Cesare e Lucrezia. È qui che cominciano gli scandali.

Alessandro VI prosegue la politica di suo zio, si afferma come sovrano e dà alla Chiesa un potere temporale e spirituale che non cadrà se non con gli Accordi Lateranensi del 1929. Egli trasforma la Chiesa in «principato ecclesiastico», secondo i termini di Niccolò Machiavelli, che ne fa l’eroe della sua opera, «Il Principe», in virtù della sua grande abilità d’instaurare una politica di tipo imperiale. Il pensiero di Machiavelli ha avuto una grande influenza sull’esercizio del potere in Francia, da Richelieu a Napoleone.

Les Borgia et leur temps

Con questo Papa si assiste alla fine dell’organizzazione medievale nella quale il potere era detenuto dalle città, e a un primo tentativo di unificazione dell’Italia. È questo Papa che, nel 1494, firma il Trattato di Tordesillas che divide il Nuovo Mondo, scoperto due anni prima, tra la Spagna e il Portogallo. Cesare Borgia, terza grande figura della dinastia, diviene il braccio armato di suo padre, Papa Alessandro VI. Dopo aver abbandonato la carriera di cardinale, viene sospettato di aver assassinato suo fratello Giovanni. Si allea con i francesi per conquistare la Romagna e rinforzare il potere dello Stato Pontificio, diretto da suo padre.

Sceglie Leonardo da Vinci, verso il quale manifesta una grande ammirazione, come ingegnere delle fortificazioni e delle opere idrauliche, al fine di assicurare l’approvvigionamento di acqua delle sue città (Faenza, Piombino…). Gli conferisce dei poteri di difesa, nel 1502 a Pavia.

Questa collaborazione permette a Cesare di vincere numerose battaglie. L’esposizione mostra d’altronde «Le tre vedute di una testa barbuta», ritratto presunto di Cesare Borgia, disegnato da Leonardo da Vinci e concesso in prestito dalla Biblioteca Reale di Torino.

L’altra grande discendente di Rodrigo Borgia, è Lucrezia, donna di cultura, grazie alla sua conoscenza della musica e della letteratura. Dopo l’annullamento del suo primo matrimonio con Giovanni Sforza, la famiglia regnante a Milano, sposa Alfonso d’Aragona che Cesare farà assassinare per far tacere le voci d’incesto. Alle terze nozze, sposa il Duca di Ferrara e diviene la protettrice delle arti. Si circonda di intellettuali e di artisti, come Tiziano.

Il quadro di questo pittore «Il Papa Alessandro VI presenta Jacopo Pesaro a San Pietro», che assai raramente esce dal Museo Reale delle Belle Arti di Anversa, è presentato nella cornice di questa esposizione. I Borgia, e Alessandro VI in particolare, comprendono che l’arte è un mezzo di esaltare il proprio potere. Con la morte di Lorenzo Il Magnifico ed il declino di Firenze nel 1492, Roma torna ad essere la capitale delle arti e la capitale intellettuale del Rinascimento.

Lo scultore Andrea Bregno, il cui atelier è il più prospero a Roma, diviene uno degli artisti prediletti con Pinturicchio che dipingerà gli affreschi degli appartamenti Borgia a Roma. Quest’ultimo avrà per allievo un altro grande pittore: Raffaello!

Il pontificato di Alessandro VI prepara il terreno delle arti che si apre sotto il mecenatismo dei due Papi successivi, Giulio II e Leone X. Michelangelo realizza nel 1498, la celebre Pietà della Basilica di San Pietro a Roma. Un modello in scala ridotta della Pietà, scolpita dal maestro stesso, scomparsa nel 1610 e riapparsa nel 2003 presso un antiquario, è esposta al Musée Maillol.

La dinastia Borgia è durata meno di mezzo secolo ma è stata anche una fonte d’ispirazione per la Riforma protestante.  A Firenze, Girolamo Savoranola è un predicatore che inveisce contro la decadenza dei costumi. Egli costituisce una minaccia sovversiva per Roma e il Papa, Alessandro VI, che vuole scomunicarlo, lo condanna al rogo nel 1498.

Questo evento annuncia la Riforma protestante di Martin Lutero — la cui diffusione è assicurata grazie all’invenzione della stampa — il quale denuncia, a sua volta, la vendita delle indulgenze, i costumi dissoluti e la confusione dei poteri spirituale e temporale della Chiesa, quali pratiche devianti avviate dai Borgia.

 

Traduzione di Azzurra Padovano

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