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I mille, meravigliosi, volti di Crozza

[rating=5] Maurizio Crozza torna nei teatri italiani, portando in scena il suo show Le Meraviglie di Crozza, che riprende in gran parte, oltre che nel nome anche nelle tematiche e nelle performance, lo spettacolo in onda su La7 Crozza nel Paese delle Meraviglie.

Due ore avvincenti ed emozionanti in cui il comico più politicizzato che c’è porta in scena la grottesca realtà della politica italiana e non solo.

Ieri è approdato al Teatro Palapartenope di Napoli, accolto da un pubblico caloroso di cui si è guadagnato le ulteriori simpatie col monologo iniziale dedicato alla città e alle sue bellezze, trampolino di lancio per l’argomento di punta, ovvero la bellezza e la ricchezza del territorio italiano messa a rischio dal TTIP e dagli accordi tra le multinazionali americane, prima fra tutte l’inventata, ma preoccupantemente vera, Inc. Cool8 (avete capito il gioco di parole?).

Il comico si scaglia con ironia taglientissima verso le leggi che abbattono le barriere commerciali e i controlli sui prodotti delle aziende, prospettando un futuro distopico (ma non troppo lontano) in cui sulle tavole degli italiani compariranno polli-smacchiatutto, trattati con la candeggina, e legno grattugiato spacciato per parmigiano dagli americani.

Ma chi è che potrebbe permettere tutto questo? Crozza lo dice senza mezza termini: i politici italiani.

E allora si parte con una carrellata di personaggi e caricature che portano l’instancabile comico a calarsi nei panni dei nostri leader di cui vengono colti e messi alla berlina i difetti e le contraddizioni: Renzi, social e “figo”, è segretamente innamorato di Verdini tanto da dedicargli una commovente canzone d’amore, Mattarella è così noioso che vive in una bara e fa andare in catalessi i bambini appena parla, De Luca promette di trasformare il Cardarelli di Napoli in un eccellenza mondiale, Montenzemolo si impappina mentre tenta di giustificarsi per lo scandalo Panama Papers, Della Valle riassume così il suo progetto politico “Dobbiamo fare cose per avere robe, che le robe poi ci vengono bene se facciamo cose”, e tanti altri ancora.

Lo spettacolo si chiude con due suoi personaggi cult: lo chef vegano Germidi Soia, proprietario del ristorante Sa tout de carton, e il senatore Razzi che come candidato sindaco di Roma ha in mente di riaprire le case chiuse per dare assistenza alle prostitute, sopratutto quelle che hanno superato i trenta, perché si sa che mica a quell’età sono avvenenti come a venti, e il lavoro rischia di scarseggiare.

Il pubblico è chiaramente in visibilio, Crozza non si è fermato nemmeno un attimo e per due ore ha regalato risate insieme ad amare riflessioni perché la sua unicità è, a mio parere, proprio quella di saper ancora fare vera satira intelligente, riuscendo a dire cose tristemente vere, che scuotono gli animi, facendo contemporaneamente ridere senza cadere nel volgare o nel banale.

Maurizio Crozza

Le sue sono caricature non troppo lontane dalla realtà come mostrano i filmati dei personaggi reali mandati in onda prima di ogni performance; Crozza li coglie nei loro momenti più esilaranti e da lì fa partire il suo sfottò.

Per questi motivi tutti dovrebbero andare a teatro a vederlo, sia gli appassionati che lo seguono in tv, sia coloro che non lo conoscono, perché il divertimento è assicurato e tra una risata e l’altra si è costretti ad ascoltare quelle verità un po’ scomode che di solito non ci va di sentire.

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