Home Teatro Kriss, o della poetica delle seconde occasioni

Kriss, o della poetica delle seconde occasioni

Lo spettacolo di Lemon Theatre in scena al Teatro Lo Spazio

KRIS$ in scena al Teatro Lo Spazio

La meteora musicale è di per sé già un robusto nucleo fondante per una bella storia di successi e sconfitte, forse rilanci. In tv anni fa ci si nutriva di nostalgici e talvolta anche ridicoli ricordi di canzoni, in fondo poi nemmeno così memorabili, con una trasmissione dedicata a quegli astri musicali solo nascenti. Grandi speranze della musica infrante, che dopo anni piaceva vedere invecchiate, artisticamente finite.

Già perché il famoso “che fine hanno fatto” è un evergreen di cui non smettiamo di nutrirci. Anche se poi a parte la canzone di quella mitica estate sotto le stelle che ci ha fatti ballare, amare, sognare, quando si chiude il sipario su quegli artisti, quelle vite, non ci importa più del tempo e delle note che furono. Resta solo il ricordo lontano, un po’ sbiadito, come quello di KRISS, al secolo Christian, cantante esploso giovanissimo e poi dimenticato, protagonista dell’omonima pièce in scena al teatro Lo Spazio di Roma dal 5 all’8 gennaio.

L’ex “stellina” dei palchi più famosi è ora solo un trentenne senza futuro, che prova a comporre una musica davvero sua, ma che sprofondato nella vita adulta non riesce veramente più a riconoscersi. E’ il preludio della celeberrima “crisi di mezza età” che per Christian arriva in anticipo, cresciuto nel corpo ma non nella parabola umana, prima ancora che in quella artistica. Si barcamena così alla meno peggio fra il suo rapporto di coppia stanco, un manager che gli rifila serate nelle sagre e un mondo di ombre che di quando in quando tornano a fargli visita.

Le “ombre” di KRIS$

Ma come in tutti i viaggi dell’eroe che si rispettino, c’è già pronta sulla strada del vecchio-giovane Kriss un nuovo “mentore” che ha le forme e gli abiti sgargianti di una ragazza esuberante incontrata al supermercato, dove l’ormai fu divo delle serate riscopre l’autenticità del proprio percorso. Forse la nuova fugace fiamma è solo una “pedina” nel gioco di Kriss, utile al solo scopo di spingerlo nuovamente nelle braccia della moglie e un po’ quasi ci dispiace, visto che era uno dei personaggi meglio riusciti.

Il plot narrativo impone tuttavia altro ed eccolo allora Christian (Francesco Mastroianni) che finalmente libero dai fantasmi del passato prova a lanciarsi davvero nel mondo senza maschera. Una commedia brillante e piacevole, il cui ritmo iniziale si dipana un poco più lento rispetto alla seconda parte, che ci trascina invece con entusiasmo ed emozione verso il finale. Bravi tutti gli attori, che costruiscono le loro “maschere” con talento: la moglie esasperata (Sara Baccarini), il manager in crisi coniugale (Andrea Venditti), la ragazza di una notte che si lascia rubare il verso di una canzone (Chiara Tron), l’ex voce di una boy band degli anni ’90 che si reinventa imprenditore del calcio scommesse (Luca Bray).

Buono il testo di Riccardo Lignelli e la regia di Daniele Trombetti, che offre agli attori una coralità funzionale in luogo di protagonismi schiaccianti. Menzione speciale alla scenografia di Ambrama che costruisce gabbie mobili fortemente evocative. Piccola pecca per la locandina dal font illeggibile, ma per il resto promossi, così come la nuova stagione del Teatro Lo Spazio che sotto la guida di Paruccini sembra aver trovato la più genuina vocazione verso l’off.

 

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