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Da Revolutionary Road all’impossibile sogno

[rating=5] Al teatro Cometa Off è in scena dal 7 al 12 aprile “On The Revolutionary Road”, una riduzione per due attori, liberamente tratto dal romanzo (ma sarebbe più esatto definirlo atto di accusa contro il diffuso desiderio di conformismo made in USA) di Richard Yates “Revolutionary Road” scritto nel 1959 e pubblicato in Italia nel 1961, riportato in auge nel 2008 dall’omonimo film sceneggiato da Justin Haythe per la regia di Sam Mendes e interpretato da Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.

E’ la storia di Frank Wheeler e di sua moglie April, una coppia della middle class consumata dalla routine della provincia americana degli anni ’50, che vivono con i due figli in un quartiere residenziale : casette colorate e linde che sembrano finte e che non possono far altro che presagire una quotidianità fatta di whisky, treni alla stessa ora, moderati progetti sul futuro, scambi di visite, filodrammatica, pregiudizi e luoghi comuni. Verrebbe da chiedersi: ma che fine ha fatto il “sogno americano”?

La “famigliola” abita, appunto, in Revolutionary Road, ma mai nome fu più falso per una via dove a dominare è il conformismo più esasperato dei vicini di casa, degli amici insopportabili, dei superficiali ficcanaso. Un’asfissia insomma. I due vorrebbero di più dalla vita e sicuramente aspirano a fare qualcosa di creativo, ma si dibattono tra scappatelle, aspirazioni tradite, stress e piccole ripicche.

Frank ed April appaiono felici e non lo sono, in realtà vogliono cambiare binario e raggiungere il successo, magari in Europa, perché l’America, per dirla con Frank, “è un’enorme, oscena illusione”. Ecco allora che, tra noia e mediocrità, i due coltivano il sogno di abbandonare tutto e andare a Parigi per ricominciare una nuova vita, ma non sarà affatto facile uscire dal “vuoto disperato” perché lo scontro con la quotidianità della famiglia, del lavoro e dell’esistenza li porterà al fallimento della loro relazione. Infatti, a ben guardare, la generosità della donna è solo apparente, perché pensa a sé, alla fuga più che al viaggio, quando prospetta un futuro diverso e più autentico a Frank. E ciò non può che portare alla riflessione sulla farraginosa complicatezza della vita affettiva e sulla evidente messa in discussione del presente.

“On the Revolutionary Road” è una produzione dell’associazione culturale “Carmentalia”, nata dalla penna di Samuele Chiovoloni e si avvale dell’ottima e sentita interpretazione di Giulio Forges Davanzati, nei panni di un Frank ambizioso , ma non abbastanza da spiccare il salto, ed invischiato in una finta felicità professionale e di una altrettanto convincente Elisa Menchicchi, in quelli di una sognante April che vive il dramma in modo violento e solitario rifiutando la maternità. Entrambi gli attori si muovono con sicurezza, a volte quasi cercando il contatto fisico di tutto il corpo col palco, in una scenografia essenziale, con pochissimi elementi che caratterizzano in modo preciso l’ambiente lavorativo, il vicinato, la casa con giardino e , in definitiva, il sogno in cui abitano i due.

Il disegno luci è a cura di Diego Labonia e i costumi sono firmati da Morena Fanny Raimondo; il tutto completato da bei pezzi di gruppi vocali degli anni ’50.

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