Home Teatro Cinque allegri ragazzi morti – Il Musical LO_FI

Cinque allegri ragazzi morti – Il Musical LO_FI

[rating=3] Nel lontano 1994 in quel di Pordenone, proprio lì dove sicuramente avremo sentito qualcuno dire di aver fatto il militare, là a due passi dalla base americana, oltre i limiti del cui filo spinato nascevano intanto armonie indie-pop-punk-rock in salsa friulana, il chitarrista e disegnatore Davide Toffolo, fonda I Tre Allegri Ragazzi Morti, band davvero underground e alternativa che come da copione passa completamente inosservata alla critica per un paio d’anni.

Ma arriva finalmente il ’97 con il primo LP e i primi successi da Long Tail, di lì in poi tutta discesa, nel 2000 nasce la loro etichetta La Tempesta, futura production del Teatro degli Orrori e de Le Luci della Centrale Elettrica, i TARM si moltiplicano come i Gremlins e da tre nel 2008 diventano cinque con l’uscita del fumetto firmato sempre dal Toffolo, dal titolo appunto “Cinque allegri ragazzi morti”, da questo fortunato spin-off il musical LO_FI (low-fidelity, in gergo americanesco, che da noi sta per “povero”, o fatto con pochi mezzi). Ma c’è davvero poco di povero in questo spettacolo che non è un musical, ma piuttosto un tributo al cult di nicchia del gruppetto di adolescenti-zombie che cercano di superare l’empasse fra la dipartita e il loro ancora vivo “sentire” e amare.

In scena con le maschere storiche di kissiana memoria, Marco Imparato, Elisa Tavolini, Maria Roverati, Libero Stellati e la coppia già romeogiuliettesca Vignati-Campironi, qui più in presenza di palco o a sé stessi. Bravi tutti, un po’ vacante la regia di Eleonora Pippo, ma il fenomeno musicale supera tutto e raccoglie comunque consensi, se non altro per quelle parole amare, gentili, pigre o graffianti che sanno lasciare il segno, specie in generazioni fastidiosamente precarie, troppo giovani o troppo vecchi per tutto, perché sarà come dice Gianni Boy, sarà che ho 28 anni e mi distraggo ancora molto, perché figli non ne ho.

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