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46 Tentativi di lettera a mio figlio di Claudio Morici al Teatro Vascello

Lo scrittore romano pressenta al pubblico il suo ultimo reading

Claudio Morici in 46 Tentativi di lettera a mio figlio

Claudio Morici scrittore noto sulla scena romana per i suoi reading performativi dai risvolti comici portati in scena con grande successo negli ultimi anni, approda è il caso di dire al Vascello di Roma il 30 e 31 marzo 2018 con 46 Tentativi di lettera a mio figlio nell’ambito della rassegna-progetto Filetti di Sgombro. Non solo un gioco di parole che ci riporta al tema nautico, perché in fondo questa lettura è tutto sommato proprio un navigare a vista tanto nel maremagnum teatrale, quanto in un contesto più privato e filosofico, quello dei vasti e turbolenti oceani interiori. Non a caso forse 46 è anche il numero degli anni dell’autore, che con questo pasticciato e divertente epistolario tenta di raccontare al figlio di tre anni la strana vita di una coppia non più coppia in una Roma asfittica ma irresistibile. Eccole allora queste 46 missive snocciolate con allegria e un pizzico d’amarezza al pubblico romano, che ben conosce le trame di una capitale strozzata dal traffico, dalle multe, dalle serate mondane e un po’ straccione fra peroni e cornetti delle quattro del mattino. Il viaggio di un padre che cerca nonostante la complessità sfuggente di questa epoca in continua mutazione di spiegarsi e spiegare al proprio bambino i perché più spinosi.

Claudio Morici

Claudio Morici in un’immaginaria stanzetta popolata da giocattoli, ci riesce, anzi no, perché certe domande non hanno una risposta o forse non una soltanto, quel che conta però è saperle vivere col giusto spirito. E di spirito non ne manca in questo spettacolo dall’ironia frivola e pungente al tempo stesso che sulle note ben pagate alla SIAE, come ci tiene a ribadire l’autore, di LOVE di John Lennon, lascia aperte le questioni del senso della vita e dell’amore che magari sono la stessa cosa oppure solo a giorni alterni, quando la Peroni è in frigo. Poco importa, perché tutto sommato in un mondo pieno di assurde rivendicazioni e ottuse insistenze, dove un po’ ogni cosa è separata ma in qualche modo sempre unita, come una coppia con figli che non condivide più lo stesso tetto ma sulle cui teste pende talvolta pesante, talaltra leggerissimo lo stesso cielo, ciò che conta è fare i conti con l’onestà e i sentimenti… E i trenta euro per Yoko Ono off course!

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