
Il 17 maggio del 1866 nasceva a Honfleur Erik Satie, eccentrico compositore e pianista francese. Satie non amava farsi chiamare musicista, ma gymnopediste (aggettivo intraducibile riferito alla gymnopaedia, antica danza di Sparta). Il nonsense è stato per lui una specie di leitmotiv che ha caratterizzato tutta la sua vita artistica, portandolo fino al dadaismo. A questo proposito ricordiamo le sue Vexations composto da trentacinque battute ripetute 840 volte per una durata totale di circa venti ore. Raggiunse la fama componendo la musica per il balletto cubista Parade sulle sceneggiature di Cocteau, scene di Picasso e la coreografia di Sergeij Djaghilev, e diventando il principale animatore del “Gruppo dei sei”. Satie visse in un appartamento che chiamava “l’Armadio”, composto da due stanze, di cui una era sempre chiusa a chiave e il cui contenuto venne scoperto solo alla sua morte: una collezione di ombrelli.
Sono venuto al mondo molto giovane
in un tempo molto vecchio.
(Erik Satie)