La corsa, il tuffo, la bracciata, in moto, sul ring, ma il capitano ha sempre il microfono in mano. Si alza il videowall ed eccolo tutto in nero Kekko, tutti in nero i Modà, cantano “Ti passerà” e “Passione maledetta” dall’ultima produzione discografica che da il nome al Tour 2016 ed inizia il concerto. Un tappeto di persone sotto il palco ed allora “Tappeto di fragole” da Viva i romantici del 2011, in un tappeto di voci e del medesimo album “Sono già solo” in un palazzetto gremito. A richiesta arriva l’urlo dal terzo, dal secondo, dal primo livello e del partèrre per il brano “Doveva andar così” di ultima produzione.
Il palco ha una penisola che si protende fino al pubblico e un lightwall, a mille punti luce come in una galassia di stelle cadenti e il concerto prosegue con il brano “Urlo e non mi senti” scritto insieme allo ‘Zappa’ nel 2011 e il led perimetrale a tutto il palco si accende di celeste. Cambia in rosso per “California” e modula in arancio ad introdurre un labirinto di luci dissolto il quale l’ammissione “È solo colpa mia” del 2016 ambedue.

“…..Azzurro come te, …..il cielo e il mare… giallo come luce del sole,…..rosso come le cose….” i led perimetrali, blu, giallo, in sequenza, coadiuvano il testo e dall’omonimo libro di Kekko Silvestre “Come un pittore”, che vanta la collaborazione del gruppo spagnolo Jarabedepalo, nel singolo del 2012 ed i video ne celebrano la preziosa presenza. E’ della medesima primavera, la Italian-Spanish version in rotazione radiofonica.
Il labirinto di luci simula canne d’organo a mezz’altezza e si dispone su due livelli in prospettiva verticale per accogliere i due brani dell’ultimo CD “Forse non lo sai” e quindi scritto dal capitano per se e per il figlio “Francesco” uno dei più belli di questa Passione maledetta. Suggella il passaggio generazionale di padre in figlio nel difficile compito dell’educazione a detta dello stesso autore.
Nell’angolo in fondo a destra del palco la batteria e sul medesimo lato i suoni a sinistra la voce per “E non c’è mai una fine” il singolo che anticipa il lavoro presentato questa sera sul palco. E l’abbraccio senza confini tra tutti quelli che si vogliono bene, senza alcun limite e alcuna remora. Ed allora la preghiera “Salvami” ancora del 2011 ed ecco tutto il gruppo di nuovo in bocca al pubblico nel pieno della bravura strumentale che lo caratterizza. Siamo al successo, terzo posto di Sanremo 2013: dedicato solo a quelli che l’hanno capito “…se le stelle si vedessero col sole…se si potesse nascere ogni mese ….per risentire la dolcezza di una madre e un padre….” nelle note “Se si potesse non morire”. E per tutte le età presenti nel pubblico i Modà cantano “Gioia” che da il titolo al lavoro di quell’anno.
Tutti acclamano Kekko e i Modà da qualunque livello del palasport, proprio un attimo prima che essi lo chiedano “Dimmelo”. Dal palco il campitano invita a salire una delle responsabili del fan club e il ringraziamento va con abbracci a lei a tutti i fans con il singolo del 2014, “Cuore e vento” estratto della ristampa Gioia… non è mai abbastanza, cantato in quel contesto in duetto con i Tazenda. Le bandiere con i quattro mori sventolano nel partèrre. Ed ecco il brano sanremese “Arriverà” interpretato insieme ad Emma per il secondo posto del 2011. Voce e chitarra “Kekko” e “Zappa” per la hit del 2012 scritta da quest’ultimo “Non è mai abbastanza”.
Nel pubblico c’è Lorenzo Jovanotti il saluto a lui è il pretesto è quello giusto per interpretare brani scritti per altri o meno noti. La potenza della voce di Silvestre e un pianoforte in un angolo della penisola di palco protesa tra il pubblico. Una voce portentosa e potente per il medley acustico: Nuvole di rock, da Ti amo veramente del 2004, Mani inutili del 2011, Bellissimo, Come l’acqua dentro il mare, Dove è sempre sole, A Laura del 2012, Mia da Quello che non ti ho detto del 2006.
Tre scie di luci con quadrati a scala argenteee, per il successo che li conferma sul mercato nazionale come nuova band del futuro “La notte” del 2010. Claudio Dirani il ritmo alla batteria, Diego Arrigoni, l’energia alla chitarra, Enrico Zapparoli la musica che si fa suono alla chitarra, Stefano Forcella, capelli lunghi, il basso dal giro veloce, Francesco “Kekko” Silvestre, il capitano, la voce, sono i Modà pronti a salutare il pubblico con il messaggio del concerto e della loro produzione. La famiglia, i genitori, e i sogni e la canzone del medesimo album “Viva i romantici” del 2011, per il “…..Buonanotte a tutti quelli come me….” nelle parole del cantante.
In una miriade di luci e in una pioggia di stelline argentate, l’hit dell’estate scorsa “Stella cadente” chiude la data romana. Ma ce ne sono altre due l’11 e 12 seguenti. Un concerto “a modo” quello dei Modà, il gruppo di successo di ultima generazione in un gioco di luci e di emozioni diverse di canzone in canzone, che fanno la differenza del Tour 2016.