
Dal 18 al 23 marzo arriva al Teatro Carignano di Torino Le voci di dentro (leggi la recensione) di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Toni Servillo che alterna in questa stagione le tappe italiane alla tournée internazionale che lo ha visto replicare con immutato successo sui palcoscenici di Spagna, Svizzera, Russia e prossimamente atteso in Francia e Gran Bretagna.
Uno spettacolo imperdibile, un affresco corrosivo della nostra società, in cui l’odio e l’invidia sono i convitati di una cena che si consuma ogni giorno tra ipocrisia e corruzione morale. Una commedia scritta nel 1948 ma dal forte sapore profetico, capace di evocare drammaticamente il presente.
Per l’occasione, al fianco di Toni c’è il fratello Peppe, non nuovo al teatro di prosa ma questa volta pronto a ricomporre un inedito quadro di famiglia che si completa con una grande compagnia di attori napoletani.
“La scelta di interpretare insieme a mio fratello Peppe – racconta Toni Servillo – i due fratelli protagonisti ha un effetto sorprendente, molto “forte” anche per noi. Dà una luce particolare alle relazioni presenti in questo testo, e anche a tutte le implicazioni di tipo familiare, e a quelle riguardanti la stima, l’onestà, il parlar chiaro, gli “imbrogli” che ci sono nelle lingue, rispetto ai sogni e a quello che è vero, e che rivelano, proprio attraverso il fatto che di un sogno si tratta, che tutto è marcio.”
Il testo de Le voci di dentro ha 65 anni, fu scritto in pochi giorni (o forse poche ore, 17 dice la leggenda) a Milano da Eduardo che aveva appena debuttato con un’altra novità, La grande magia. Questa era stata chiusa rapidamente, non perché non avesse avuto successo, ma ufficialmente, spiegava l’autore, perché sua sorella Titina si era ammalata ed era insostituibile in scena. Ma negli annali della memoria dello spettatore, Le voci di dentro continua a far capo (oltre alla versione di qualche anno fa di Luca De Filippo e a quella, più personale e angolata nella prospettiva, di Alfonso Santagata) alle due edizioni televisive che successivamente ne diede lo stesso Eduardo.
“Le voci di dentro – prosegue Toni Servillo – è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria “atomizzazione della coscienza sporca”, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale.”
Maggiori informazioni: http://www.teatrostabiletorino.it/projects/le-voci-di-dentro/