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RIII – Riccardo terzo, nella lettura impetuosa e moderna di Alessandro Gassmann al Piccolo di Milano

Alessandro Gassmann sarà ospite del Piccolo Teatro Strehler di Milano per un adattamento contemporaneo del grande testo shakespeariano Riccardo III firmato da Vitaliano Trevisan, per raccontare il ‘suo’ re Riccardoin scena dal 4 al 23 marzo 2014.

Per RIII ∙ RICCARDOTERZO, Alessandro Gassmann sceglie dunque un adattamento contemporaneo del grande testo shakespeariano, firmato da Vitaliano Trevisan, per raccontare un Riccardo, ambizioso, crudele, manipolatore, ma anche insicuro, tormentato e spaventato dalla solitudine. La rilettura di Trevisan/Gassmann permette di immergersi con immediatezza, attraverso un linguaggio moderno, diretto ed efficace, in tutta la forza, la bellezza e la straordinaria attualità di questa grande opera shakespeariana.

 

Note di regia

La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l’immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell’immediatezza. Con Trevisan ci siamo trovati concordi nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche.

Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.

Alessandro Gassmann


RIII Riccardo Terzo - foto Federico Riva 

Prima di tutto un’equazione molto complicata, piena di variabili, ovvero ritradurre e adattare Riccardo III per dieci attori (a fronte di un originale che conta più di quaranta personaggi) fratto due atti (durata massima due ore e mezza). La drammaturgia è matematica applicata. L’incognita, ovvero il testo, deve sempre fare i conti con la contingenza della scena.

C’è sempre una sorta di sublime incertezza, in tutto ciò che riguarda Shakespeare; e nei suoi testi qualcosa di non finito, nel senso di organico, di vivo, che tiene perciò la fantasia in costante movimento. E quelle didascalie che intrigano da secoli la gente di teatro di tutto il mondo! In fondo, anche il nostro incontro, intendo tra Gassmann e chi scrive, è in un certo senso una didascalia, e al tempo stesso la variabile decisiva dell’equazione.

Una lingua asciutta, secca, dice Gassmann nel corso di quel primo incontro, che arrivi dritta, rendendo la trama chiara e coinvolgente. E un Riccardo gigantesco, fuori scala rispetto agli altri attori e alla scena, costretto a chinarsi per potersi specchiare, per passare da una porta, o per guardare qualcuno negli occhi. L’idea mi intriga da subito. In fondo, la statura scenica di Riccardo, a cui Shakespeare affida la parte più estesa che abbia mai scritto per un attore, superata solo da quella di Amleto, è decisamente gigantesca, fuori scala. Egli è insieme eroe e anti-eroe, manipolatore del destino altrui e del proprio; cattivo assoluto, senza attenuanti, ma dotato di fascino e humour irresistibili; autore, regista e attore dell’evento teatrale, e insieme sintesi ed emblema di tale evento cioè, in una parola, del Teatro. 

Vitaliano Trevisan

Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30 (salvo mercoledì 12 marzo ore 15, pomeridiana per le scuole); domenica ore 16.00. Lunedì riposo.

Durata: 155 minuti con intervallo.

Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro.

Maggiori informazioni: www.piccoloteatro.org

 

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