Home Lirica ‘Rigoletto’ giovane e frizzante a Palazzo Medici Riccardi di Firenze

‘Rigoletto’ giovane e frizzante a Palazzo Medici Riccardi di Firenze

Nella splendida cornice del cortile di Palazzo Medici Riccardi sabato 10 settembre è andato in scena, dopo il successo de “Le roi s’amuse” di Victor Hugo, la rappresentazione operistica del medesimo dramma, ovvero il capolavoro verdiano Rigoletto, su libretto di Francesco Maria Piave.

L’opera, come “Le roi”, risulta annoverarsi tra i capolavori più censurati, portando in primo piano tutta la tensione di una società corrotta, seppur con tinte più marcate per l’intima caratterizzazione dei personaggi: la rappresentazione ravvicinata delle due opere teatrali a Palazzo Medici Riccardi ha dunque ben sottolineare il rapporto artistico e culturale tra i due grandi autori, l’uno musa dell’altro in quel delicato fil rouge del potere.

Nata da un’idea artistica di Beppe Menegatti, su suggestioni sceniche diCristian BiasciRigoletto mostra una scena sobria ma frizzante, dove svetta il pianoforte a coda suonato dal carismatico Eugenio Milazzo che ben interpreta la musica ridotta da Francesco Sodini, sopperendo alla carenza dell’orchestra: e proprio dal pianoforte, primo protagonista indiscusso, prendono le mosse le trame del melodramma. La direzione generale è di Mario Setti, Presidente Nuovi Eventi Musicali, che firma la produzione, mantenendo alcuni aspetti linguistici e stilistici propri della regia della tragedia di Hugo.

Il giovane cast si dimostra talentuoso nelle vesti della dinamica interpretazione del siciliano Gabriele Spina, ovvero un Rigoletto vivo e carico di verve che usa al meglio tutti gli spazi, persino il pianoforte, trasformato all’occorrenza in piano di appoggio e tavolo su cui salire o strisciare; il soprano Elise Efremov Bobescu, Gilda espressiva e struggente; il bassoAndrea D’Amelio, potente Sparafucile.

Dunque bella realizzazione, seppur con i limiti dettati dal loco, e giudizio più che positivo per un evento che ha permesso di far conoscere la realtà operistica anche ai meno avvezzi, in una simbiosi tra prosa ed opera di grande spessore culturale.

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