Home Lirica La folle corsa di Don Giovanni fa tappa a Sassari

La folle corsa di Don Giovanni fa tappa a Sassari

[rating=4] Don Giovanni all’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”: il secondo capitolo della trilogia Mozart arriva a Sassari nel convincente allestimento del talentuoso regista catalano Paco Azorìn, all’esordio in Italia, che ha immaginato il suo personaggio principale in perenne movimento, in cammino nel tempo, alla spasmodica ricerca – attraverso le sue innumerevoli conquiste – della pace che mai troverà. Ad usum della sua idea Paco Azorìn ha creato una struttura rotante, una giostra di stanze vuote, con pochi elementi di decoro ( come la tavola per la cena e poco altro); una struttura scenografica impreziosita dalle suggestive immagini di Alessandro Arcangeli e del light designer Pedro Chamizo. Efficace anche la caratterizzazione dei personaggi ideata dal regista catalano.

Don Giovanni ha la voce di Alessandro Luongo, preciso nel fraseggio, è interprete carismatico e passionale che regala al pubblico sassarese una prestazione attoriale di assoluto rilievo. Buona l’interpretazione canora, anche grazie a una dizione molto curata, del Leporello di Roberto Accurso. Perfetta l’intesa attoriale con Don Giovanni. Accurso delinea un personaggio timido e pauroso, che non riesce ad affermare la sua personalità alla presenza di quella ingombrante di Don Giovanni, incapace però, nonostante tutto, di abbandonarlo.

Il Don Ottavio di Blagoj Nacoski è caratterizzato da una recitazione anonima e un fraseggio piatto e poco incisivo, oltre ad alcuni suoni spezzati nella prima grande aria, “Dalla sua pace la mia dipende…”.

Sul versante femminile primeggia la Donna Elvira di Elisabetta Farris. La giovane artista sarda calca il palcoscenico come una leonessa ferita che ha ormai compreso che l’amato-amante l’ha ingannata e per questo ha perso ogni ragione di vita. La Farris nella sua interpretazione bilancia perfettamente la drammaticità teatrale con l’eleganza dello stile musicale.

La Donna Anna di Gilda Fiume è dotata di una voce bella e rotonda, di una proiezione corretta tanto da consentire al pubblico di apprezzare anche le piccole sfumature, peccato per una presenza scenica un po’ troppo statica. Adeguatamente imponente Abramo Rosalen, il suo Commendatore in carne ed ossa, risulta efficace sia vocalmente che scenicamente.

Chiudono il cast il Masetto di Daniele Caputo e la Zerlina di Vittoria Lai, che sfodera il meglio di sé nelle parti più maliziose.

Ad un cast convincente fa da cornice la direzione orchestrale sicura e precisa di Gaetano D’Espinosa. Bene il coro preparato da Luca Sirigu. La nota dolente della serata sono alcuni fischi arrivati dal pubblico nei confronti della regia durante gli applausi finali.

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