
[rating=4] Storie e tradizioni popolari, come per Magia, si trasformano in fiabe e leggende che, grazie alla penna di Serena Pinzani, attraversano, in lungo e in largo, la Vallata del Mugello, dell’Alto Mugello e della Valdisieve.
Draghi, serpenti, lucertoloni scesi dal Monte Falterona, dal quale nasce il Fiume Arno, spaventano il borgo medievale trecentesco di Dicomano, seminando il terrore tra gli abitanti; la visita inaspettata dell’Imperatore Federico Barbarossa ad Ubaldino Ubaldini, il capostipite della potente famiglia del Feudo di Senni spiega il mistero delle corna del cervo nello Stemma della casata nobiliare; le avventure “acquose” di Trillino sorprendono il pesciolino del Lago di Bilancino; la lotta tra il Bene e il Male prende vita con Gesù e il Diavolo che si scontrano tra le montagne dell’Alto Mugello, tra Firenzuola e Marradi, portando con sé il mistero di San Zanobi e del Sasso del Diavolo; quei bruti briganti che dalla città salgono fino a Grezzano facendo razzia di tuto quello che trovano; il coraggio e la paura di un povero viaggiatore che, percorrendo il Passo del Giogo, si imbatte in un branco di lupi affamati e, arrivato all’Osteria, stremato dalle fatiche, muore.
Tutto questo è Mugello da Fiaba, una snella pubblicazione curata dallo studio ‘AD.ES. il galletto‘, dedicata a grandi e piccoli, curiosi di scoprire quel territorio, la Valle del Mugello, che vivono e attraversano nei loro viaggi, reali o fantastici che siano.
Passato e presente si fondono in quel tempo della storia che appassiona grandi e piccoli; i grandi diventano i lettori dei piccoli, quelle voci narranti che, proprio nella lettura ad alta voce, catturano l’attenzione e la curiosità dei loro piccini, futuri portatori di memorie.
Completano la narrazione le illustrazioni realizzate da Marta Manetti; acrilici, acquerelli, matite colorate, pastelli e penne intrecciano i loro segni e i loro colori sulla carta, dando vita a quei personaggi evocati dalle fiabe e dalle leggende raccolte da Serena Pinzani.
Una tavolozza ricca di colori, sfumature, contrasti coloristici e in bianco/nero ci cala nei meandri oscuri del monte Falterona, ci fa tuffare nelle dolci e armoniche acque del lago di Bilancino, ci fa meditare insieme a Zanobi oppure spaventare insieme alle suore del Convento di San Pietro.
Le emozioni si vivono col testo e coi disegni; se fugge qualcosa all’uno lo si trova nell’altro, in una compenetrazione straordinaria di stati d’animo. E, soprattutto, grande merito va all’opera di trascrizione di quel patrimonio universale che sono le fiabe e le leggende della Vallata che, altrimenti, rimanendo solo orali, alla lunga andrebbero perdute.