Home Fuori porta “Le Beatrici” di Stefano Benni in scena al Teatro Duse di Bologna

“Le Beatrici” di Stefano Benni in scena al Teatro Duse di Bologna

Giovedì 7 febbraio al Teatro Duse va in scena Le Beatrici spettacolo tratto dal libro di Stefano Benni che ha debuttato nell’estate 2012 al Festival dei Due Mondi di Spoleto con un grande successo di pubblico e di critica.

Nel circo della fantasia il travestimento è d’obbligo, soprattutto se si vuole raccontare la figura della donna attraverso l’acuta penna di Stefano Benni. I cliché femminili vengono smontati dando vita a donne che lottano per affermare la propria personalità, scoprendo la propria natura più profonda, anche se a tratti goffa o addirittura mostruosa e anche se ciò comporta essere sole o controcorrente. Cinque personaggi, una suora assatanata, una donna in attesa, una manager spietata, una mocciosa esibizionista, una Licantropa romantica, cinque monologhi ispirati a una Beatrice per nulla angelicata, la cui forza emerge dalle capacità attoriali delle cinque attrici in scena: Valentina Chico, Elisa Marinoni, Valentina Virando, Martina Badiluzzi e Beatrice Pedata.

Stefano Benni scrive di donne fraintese, una più bizzarra di un’altra, che appaiono ciò che non sono o sulle quali altri proiettano i loro desideri, le loro aspettative. Una sfilata tutta al femminile dove gli spettatori sono invitati a lasciarsi guidare dai racconti delle ossessioni, delle ansie, delle speranze di cinque donne dai curiosi cappellini.

Una Beatrice dantesca in preda al desiderio, carnale e meno idealizzata alla Alighieri, ma al contempo disperata e conscia della sua breve vita. Una giovane dei tempi moderni appesa al cellulare e cinica e che ha sempre qualche tramonto da citare per sentirsi meno terrena. Una manager d’industria che sublima tutte le riforme del lavoro inventando uno esilarante spezzatino di operaio. Una suora facinorosa, un po’ sadomaso, che inventa filastrocche contro il satanasso che la abita con rimandi alla necessità di “bruciarsi” da sola sul rogo della sessualità. Ed infine una vera donna, colei che aspetta, che cerca sempre di soddisfare le esigenze degli altri a suo discapito e una licantropa a 5 voci, diversa, una donna con zanne e peli setolosi, che mette lo spettatore di nuovo di fronte alla scelta di accettare ciò che non è ‘comunemente accettato’.

Non sono caricature o stereotipi, ma il racconto del risvolto sconosciuto della donna da un punto di vista tagliente e incisivo.
Un modo di fare teatro graffiante e diretto, che invita a sorridere ma soprattutto a riflettere sulla complessità della figura femminile, rompendo gli schemi dell’immaginario comune.
Nel rifrangersi degli specchi non si capisce più chi sogna e chi è sognato: domina l’ambiguità, percorsa da fremiti di tragicommedia e da pennellate di sapiente ironia.

 

Stefano Benni nasce a Bologna nel 1947. Giornalista, scrittore e poeta, tra gli anni ′80 e ′90 inizia a pubblicare le sue opere di narrativa: presso l′editore Feltrinelli, dopo la raccolta di poesie satiriche Prima o poi l′amore arriva (1981), è la volta del romanzo Terra! (1983) che lo pone all′immediata attenzione della critica europea. Dopo la parentesi de I meravigliosi animali di Stranalandia (1984) con i disegni di Pirro Cuniberti, scrive Comici spaventati guerrieri (1986), da cui verrà tratto il film Musica per vecchi animali, di cui Benni curerà regia e sceneggiatura. Da Panorama a La Repubblica, da Il Manifesto a MicroMega, passando per l′indimenticabile Cuore, la sua produzione rappresenta un impietoso ritratto dei vizi e dei difetti dell′Italia degli ultimi decenni, con i suoi aspetti grotteschi e surreali, tali da superare talvolta le stesse capacità della satira.

Scrive opere pensate per il palcoscenico (rispettivamente del 1999 e del 2003 le raccolte Teatro e Teatro 2), ed è voce recitante in Sconcerto (un lavoro di musica e poesia basato sui testi di Blues in sedici), Misterioso (un omaggio al rivoluzionario pianista Thelonious Monk con al pianoforte Umberto Petrin), Danzando Lolita (otto brani del romanzo di Nabokov, aggregati da brevi testi originali e sottolineati dalle musiche di Paolo Damiani e dalle coreografie di Giorgio Rossi), La strana storia di Onehand Jack e altri strani amori (una scelta di testi, contrappuntata da una trama sonora composta ed eseguita da Paolo Damiani al violoncello), Pompeo (una rilettura con diapositive del fumetto di Andrea Pazienza con Camilla Missio), Sagrademari (Paolo Fresu) e Baldanders (in cui legge undici suoi brani con le musiche di Damiani, Dani, Fresu, Petrin e Trovesi).

Maggiori informazioni: www.teatrodusebologna.it

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version
X