Home Fermate low-cost “I Teatri del Sacro”, Lucca diventa palcoscenico di 22 spettacoli gratuiti

“I Teatri del Sacro”, Lucca diventa palcoscenico di 22 spettacoli gratuiti

Sono 22 gli spettacoli gratuiti in prima nazionale assoluta, con la presenza di molti artisti più rappresentativi della scena nazionale, ospiti a Lucca dal 10 al 16 giugno, per la terza edizione, della rassegna I Teatri del Sacro: la rassegna che ha ormai conquistato un posto di primo piano nel panorama teatrale italiano.

I Teatri del Sacro non è solo un Festival e neppure una semplice vetrina di nuove produzioni, è in prima istanza un ‘corpo a corpo’ libero e sincero con le domande dello spirito, è un’iniziativa che mette in primo piano il senso profondo del teatro, sia dal punto di vista artistico che da quello del sostegno alle compagnie, ancor più significativo in un momento così difficile per la cultura in Italia.

Caratteristica unica de I Teatri del Sacro è di proporre spettacoli delle più importanti realtà del teatro professionistico italiano accanto alle migliori compagnie amatoriali. Apparentemente uno ‘scandalo’, ma in realtà un valore aggiunto, nella convinzione che il desiderio di fare teatro affondi le sue radici e produca i suoi frutti in un terreno comune e indivisibile: quello del gioco mimetico, con cui l’uomo ha fin dall’infanzia cercato di conoscere se stesso e di incontrare gli altri. Un teatro, quindi, di tutti e il più possibile per tutti, affinché lo spettacolo torni ad essere, prima e oltre l’estetica della performance, un’occasione di partecipazione popolare, una festa a servizio della collettività e del suo ‘bene comune’, in nome di una bellezza concepita come gesto comunitario.

GLI ARTISTI
Saranno in scena a Lucca: Maddalena Crippa con suo fratello Giovanni Crippa per un omaggio a Giovanni Testori a vent’anni dalla morte, Valter Malosti che reinterpreta Melville, Elena Bucci, una delle figure di spicco del teatro di ricerca, Danilo Nigrelli e Laura Nardi in un gioco di invenzioni sceniche sorprendenti, Giorgio Colangeli, tra i più apprezzati interpreti cinematografici italiani, diretto in teatro da Marco Maltauro, Margherita Antonelli, protagonista di numerose edizioni di Zelig in TV, Carmelo Rifici, regista di importanti spettacoli di tema sacro degli ultimi anni su drammaturgia di Angela Demattè, Roberto Cavosi e Renato Gabrielli, e poi ancora: Teatrino Giullare, Ilaria Drago, Alessandro Berti, Roberto Abbiati, Silvio Castiglioni, Sandro Mabellini, Teatro Iaia su drammaturgia di Katia Ippaso, Carullo-Minasi, Giovanni Scifoni, Carlo Bruni, Apluvia Small Orchestra, Ferruccio Filippazzi con Massimo Ottoni, Teatri35, La Fionda di Davide, Franco Agostino Teatro Festival, Claudio Zanotto Contino e la sua asinella Géraldine.

I Teatri del Sacro

I TEMI e GLI SPETTACOLI
La terza edizione del Festival è caratterizzata oltre che dall’altissimo valore artistico delle proposte teatrali anche dalla molteplicità delle visioni del sacro. Quest’anno tra gli spettacoli in scena molti sono incentrati sulle inquietudini del tempo presente: a partire dalla crisi economica che trasforma gli aventi diritto in richiedenti miracoli (PARANZA, 12 giugno), o alla questione del perdono per le stragi di mafia e terrorismo (CHI RESTA, 14 giugno) o al rischio della distruzione violenta del creato, da Chernobyl a Fukushima (GUASTO, 13 giugno) fino alla memoria della storia recente nel sacrificio di Padre Massimiliano Kolbe (LA RADIO E IL FILO SPINATO, 11 giugno).

Non mancano le rivisitazioni di testi sacri o d’ispirazione sacra come la trasposizione in chiave moderna de IL FIGLIOL PRODIGO (14 giugno), la singolare riscrittura del Pianto della Madonna di Jacopone da Todi (STAVA LA MADRE, 13 giugno), la suggestiva rilettura della GENESI (16 giugno) fatta di voce, musica e sabbia e infine i riti di passaggio fra la vita e la morte celebrati nelle melodie della tradizione popolare e religiosa per IN CANTO E IN VEGLIA (15 giugno).

Ritorna il tema della ricerca interiore intesa come viaggio dello spirito attraverso l’arte sacra nello spettacolo di Tableaux Vivants LABIRINTO (10 giugno) o come esperienza onirica fra buio e luce in CANTI DEL GUARDARE LONTANO (11 giugno) oppure come pellegrinaggio in CLAREL di Melville (10 giugno) e DIO E LA MANUTENZIONE DELL’ASINA (14 e 15 giugno), il viaggio lungo la via Francigena di un attore con la sua asinella Gèraldine.

E ancora la passione di Cristo messa a confronto con la passione dell’uomo, con la sua lotta per la giustizia e per il lavoro, per un’etica della bellezza che in Mandel’štam si fa sacralità della poesia (UN PO’ DI ETERNITA’, 13 giugno); una passione che, nel simbolo della croce, è anche passione della donna, da Maria alla Maddalena (MEMORARE, L’APPRODO DI MADDALENA, 15 giugno), fino alla Felicita di testoriana memoria (PASSIONE, 14 giugno).

Ritorna poi anche in questa edizione il tema della mistica con due spettacoli, dedicati a Teresa di Lisieux (LA STATUA IN FRANTUMI, 13 giugno) e a ILDEGARDA VON BINGEN (15 giugno). Infine lo sguardo e l’ascolto dei semplici, dagli ultimi e dai ‘poveri in spirito’ di don Tonino Bello (CROCE E FISARMONICA, 16 giugno) alle STORIE DEL BUON DIO di Rilke (12 giugno) ‘scritte ai grandi perché le raccontino ai piccoli’, fino alle peripezie comiche di un adulto-bambino in un originale “ludodramma” (COLPO DI… GRAZIA!, 12 giugno) e al racconto della vita di Gesù ad opera di una popolana della Palestina, finita per caso ad abitare accanto a quella strana coppia di sposi e al loro ancor più strano figlio (SECONDO ORFEA, 11 giugno).

EXTRA_FESTIVAL e LABORATORI
Nella sua vocazione esperienziale e progettuale I TEATRI DEL SACRO ha da sempre messo in primo piano, oltre agli spettacoli, la dimensione laboratoriale, creando occasioni di approfondimento e di sperimentazione, con particolare attenzione al ruolo dello spettatore. I TEATRI DEL SACRO si conferma quindi come un’esperienza che va oltre il semplice un Festival, diventando un vero e proprio cantiere creativo. Si è cercato in particolare di superare l’idea di spettatore come soggetto passivo, come destinatario troppo spesso anonimo e scontato dello spettacolo, rivalutando al contrario il suo ruolo centrale nell’evento teatrale, non solo durante ma anche prima e dopo la messa in scena: il pubblico, dunque, come presenza viva, espressione concreta di una comunità che esercita il suo diritto di cittadinanza culturale. In questa prospettiva anche quest’anno durante il Festival ci sarà il progetto I 70 – VISIONI E CONDIVISIONI un laboratorio, condotto da Giorgio Testa in collaborazione con Gabriele Allevi, costituito da un gruppo di spettatori che assisteranno a tutti gli spettacoli del Festival, riflettendo sul loro incontro col sacro. Uno spazio di libero e aperto confronto intorno ai temi della fede e della spiritualità: istanze che toccano da vicino le inquietudini e le speranze dell’uomo del nostro tempo, suscitando interesse sia da parte dei credenti che dei non credenti. Un’occasione per verificare se e come il teatro può essere ancora, a certe condizioni, la forma d’arte che più d’ogni altra mette una comunità dinanzi alle sue questioni essenziali; se e come il sacro può abitare la scena contemporanea.

L’esperienza sarà inoltre aperta quest’anno a tutta la città di Lucca, con la realizzazione di un secondo laboratorio per lo spettatore, rivolto soprattutto alle scuole e a tutti quei giovani che desiderino confrontarsi apertamente con il teatro e con gli interrogativi della ricerca religiosa, dialogando con gli artisti e lasciando una traccia personale del loro vissuto in forma di un commento, una testimonianza, una breve recensione.

Quest’anno anche un laboratorio specifico dedicato all’attore e alle sue potenzialità di sconfinamento nei territori dello spirito: ESSERE STRUMENTI PURI, un sentiero fra teatro e mistica, condotto da Alessandro Berti, un artista che da tempo conduce un suo personale itinerario teatrale dentro i confini del sacro, segnato da alcune tappe performative importanti come L’abbandono alla divina provvidenza, Combattimento spirituale davanti ad una cucina Ikea e, ora, MAESTRO ECHKART, GENERARE IL FIGLIO NEL TEMPIO VUOTO, uno spettacolo che verrà presentato alla fine del laboratorio (15 giugno), insieme MISTICA DI STRADA, una performance degli allievi nelle vie di Lucca il 16 giugno.

Altro evento speciale è la proiezione il 16 giugno del film su Don Tonino Bello L’ANIMA ATTESA di Edoardo Winspeare.

I Teatri del Sacro non si concluderà con il Festival di Lucca, ma proseguirà nei mesi successivi con la circuitazione, a livello nazionale, degli spettacoli prodotti, valorizzando in particolare il patrimonio, troppo spesso ignorato o stigmatizzato, dei piccoli teatri e delle Sale della Comunità che costellano il nostro Paese. Una rete silenziosa, che si snoda spesso attraverso paesi e città di provincia, lontani dal richiamo prestigioso dei teatri metropolitani, ma proprio per questo forse più capaci di riportare l’arte dello spettacolo sul confine che più le è proprio: il confine con la vita.

I Teatri del Sacro è un’iniziativa di Federgat, Fondazione Comunicazione e Cultura, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI in collaborazione con ACEC e con la collaborazione e il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Arcidiocesi di Lucca, Teatro del Giglio, Fondazione Campus Lucca, Complesso Museale e Archeologico della Cattedrale e Opera delle Mura.

Appuntamento quindi dal 10 al 16 giugno nella “città delle cento chiese” per una straordinaria avventura dello spirito!

Scarica il calendario del Festival

Maggiori informazioni: www.iteatridelsacro.it

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