aprile 2025

Teatro di San Carlo - NapoliVia S. Carlo 98/F - Napoli - Campania

mer16apr(apr 16)00:00mar29(apr 29)00:00La fanciulla del WestTeatro di San Carlo - Napoli, Via S. Carlo 98/F - Napoli - Campania

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Verso il 1910 era ora di cambiare, per Giacomo Puccini: la vena di grande rinnovamento che gli aveva fatto percorrere una ininterrotta catena di grandi successi, da Manon a Boheme,

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Verso il 1910 era ora di cambiare, per Giacomo Puccini: la vena di grande rinnovamento che gli aveva fatto percorrere una ininterrotta catena di grandi successi, da Manon a Boheme, da Tosca a Butterfly, si era come inaridita; e poi oltralpe c’erano grandi novità, Debussy, Stravinskij, soprattutto Strauss stavano lì a ricordare ogni giorno – a uno come lui attentissimo a tutto quel che succedeva nel tempo suo – come urgesse rinnovarsi pur restando sempre fedele a sé.

Fu allora che nacque la Fanciulla del West, in questi giorni tornata a Napoli, al Teatro San Carlo, un rinnovamento profondo soprattutto dal punto di vista drammaturgico. Addio al collaudassimo schema pucciniano dell’eroina vittima sacrificale di un destino crudele, la protagonista è – incredibile dictu – forte e indipendente, Minnie sovverte fino a capovolgerli i cliché della donna passiva e sofferente, non è solo un personaggio femminile carismatico, ma eroina moderna, capace di autodeterminarsi e di plasmare il proprio destino. Ma anche il resto è più sfumato, meno manicheo, il tenore, Dick Johnson (alias il bandito Ramerrez), è personaggio ambiguo, più vicino a un anti-eroe postromantico che a un classico protagonista tenorile e lo sceriffo Jack Rance, apparentemente il villain dell’opera, non è neanche lui un antagonista in senso tradizionale: uomo disilluso e innamorato, ma non certo crudele persecutore.

Ma è dal punto di vista musicale che occorre registrare le maggiori novità: l’orchestrazione è ricca e complessa, la tessitura armonica anticipa la sensibilità del primo Novecento, staccandosi dalle melodie orecchiabili delle sue opere precedenti per adottare uno stile più sinfonico, meno frammentario, con un uso sofisticato del leitmotiv wagneriano. Il ritorno a Wagner, evidente fonte di ogni possibile modernità, riparte da quel Parsifal che tanto amava, e dall’ossessione della redenzione: Minnie come Brünhild, insomma, l’unica voce femminile a fronte di un folto gruppo di voci maschili finisce per esitare in un profilo vocale inedito, la tinta sonora è ruvida, incisiva, l’armonia si avventura in cromatismi audaci e accordi di settima e nona sovrapposti, un linguaggio armonico dissonante e spigoloso che evoca il clima selvaggio del West.

L’allestimento è quello che inaugurò la stagione del 2017, regista Hugo de Ana che, dovendo metter sulla scena un western, dichiarandolo fin dal primo alzarsi del sipario, in cui lo sceriffo con un gesto brusco della mano apre un coloratissimo velario costituito da locandine di famosi film western, preferisce tuttavia non rifarsi a un western classico, alla John Ford, per intenderci, ma invece a un western crepuscolare, come avrebbero potuto pensarlo Sergio Leone o Clint Eastwood, “ripensamento” del west, sguardo critico, passione raccontata e ironica, riflesso di un passato mitico nelle incertezze dell’oggi, che perfettamente riverbera il carattere della musica.

E poi costruisce de Ana un mondo particolare in cui le pareti non ci sono o hanno la trasparenza e l’effimera consistenza del vetro o del cristallo di rocca, in cui il corrucciato e rannuvolato grande cielo di California può entrare e spaziare, trasfigurando la sozza Polka dei tristi relitti umani del campo minerario nella rocca di Brünnhild, che raccoglie eroi per il Walhall nella luce crepuscolare della sera che avanza.

La fanciulla del West
di Giacomo Puccini

Direttore, Jonathan Darlington
Regia, Scene e Costumi, Hugo De Ana
Light Designer, Vinicio Cheli
Projection Designer, Sergio Metalli

Minnie, Anna Pirozzi
Jack Rance, Gabriele Viviani
Dick Johnson, Martin Muehle
Nick, Alberto Robert
Ashby, Mariano Buccino
Sonora, Leon Kim
Sid, Lodovico Filippo Ravizza
Trin, Antonio Garés
Bello, Clemente Antonio Daliotti
Harry, Gregory Bonfatti
Joe, Sun Tianxuefei
Happy, Pietro Di Bianco
Larkens, Lorenzo Mazzucchelli
Billy Jackrabbit, Sebastià Serra
Wowkle, Antonia Salzano
Jack Wallace, Gabriele Ribis
José Castro, Yunho Kim
Un postiglione, Michele Maddaloni

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro, Fabrizio Cassi
Produzione del Teatro di San Carlo in coproduzione con ABAO Bilbao Opera
Opera in italiano con sovratitoli in italiano e inglese
Durata: 3 ore circa, con intervallo
In scena dal 16 al 29 aprile 2025
Napoli, Teatro di San Carlo


Date e orari

  • 16/04/2025 a partire dalle 20:00
  • 19/04/2025 a partire dalle 17:00
  • 23/04/2025 a partire dalle 20:00
  • 26/04/2025 a partire dalle 20:00
  • 29/04/2025 a partire dalle 20:00

Biglietti

da € 20,00 a € 400,00

Date

mercoledì 16 aprile 2025 12:00am - martedì 29 aprile 2025 12:00am(GMT+00:00)

Luogo

Teatro di San Carlo - Napoli

Via S. Carlo 98/F - Napoli - Campania

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Autore

Luigi Paolillo

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