Home Arte Lucio Dalla, una grande mostra lo racconta all’Ara Pacis

Lucio Dalla, una grande mostra lo racconta all’Ara Pacis

L'esposizione, che durerà fino al 6 gennaio 2023, documenta l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali

La grande Mostra “Lucio Dalla. Anche se il tempo passa”  è un racconto emozionato ed emozionante dell’uomo e dell’artista; inaugurata a marzo a Bologna, è approdata il 22 settembre a Roma (dove resterà fino al 6 gennaio), seconda tappa di un importante percorso nazionale che proseguirà a Napoli, nella primavera 2023, in occasione dell’ottantesimo della nascita, e a Milano in autunno, offrendo l’opportunità di un incontro davvero speciale con Lucio. Tutto il paese sarà dunque coinvolto nell’omaggio all’artista che ha scritto pagine indimenticabili della storia della musica italiana.

Dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione che esplora la dimensione umana e artistica di Lucio Dalla in tutte le sue espressioni, anche più intime, personali e meno note al grande pubblico: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla ci racconta, il clarinetto, il museo Dalla, Dalla e la sua musica, Dalla e il cinema, Dalla e il teatro, Dalla e la televisione, Dalla e Roma, l’Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e la sua Bologna. Tanti oggetti, documenti, foto, copertine di dischi, video, abiti di scena, locandine di film, manifesti… che descrivono a tutto tondo uno dei più grandi artisti del nostro Paese. Tutte testimonianze che ci raccontano, con varie modalità, la sua vita e le sue passioni, che ci parlano di lui, della sua musica e della sua arte e ce lo fanno sentire ancora vicino e presente.

Ci sono anche il clarinetto e la tastiera che utilizzò a Montreux la sera prima della morte in occasione del suo ultimo concerto. Interessante (e commovente) la sezione in cui sono esposti i documenti originali di quando furono scritti alcuni dei suoi capolavori, da “Caruso” a “Canzone”. Bellissimo lo spazio dedicato al suo rapporto con Roma, a suo parere “una delle città più belle del mondo, se non la più bella, una gigantesca opera d’arte”, dove compose “La sera dei miracoli”, nella sua abitazione, in Vicolo del Buco 7, a Trastevere, casa dove oggi è apposta una targa.

Questa mostra dedicata a Dalla è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che “creano” un percorso dal quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il suo rapporto con la musica è sempre stato centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita.

Ad aver contribuito alla raccolta di informazioni, materiali e fotografie sono stati i tanti amici che hanno fatto parte dell’esistenza di Lucio, i quali hanno condotto un lungo e approfondito lavoro di ricerca, leggendo libri, interviste, giornali, guardando filmati, ma soprattutto intervistando chi realmente l’ha amato e conosciuto: in questo modo è stato possibile raccogliere numerosissime testimonianze fondamentali per riuscire a comporre una lettura esaustiva di una personalità così sfaccettata e geniale.

In particolare, per capire meglio il risultato finale di questa importante ricerca/esperienza, va sottolineata la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto che lo ritraggono con tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, una vera e propria “enciclopedia” con oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia, che lo hanno seguito per tutta la vita con entusiasmo e con il massimo della considerazione.

La mostra è stata organizzata e curata da Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla. L’esposizione sarà  accompagnata da un prestigioso catalogo edito per Skira che vede, tra le tante cose, un lungo elenco di straordinarie testimonianze raccolte in occasione delle celebrazioni, che ci aiutano a capire Lucio Dalla, un artista che ha lasciato un’eredità indelebile che rimarrà nella vita di moltissimi italiani e italiane e che segnerà per sempre la cultura musicale del nostro Paese.

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