
[rating=4] Voce stridente che ricorda un po’ Grillo, con quel cinico sarcasmo che sa strappare risate, amare magari, in fondo, ma così brillanti da farci scomporre, Giovan Bartolo Botta è un tipetto così, “deforme al punto giusto” come descriverebbe abilmente sé stesso nel monologo finale sugli “attori non famosi”, quelli che studiano Carmelo Bene e poi gufano il compagno di banco, istrione pure lui, perché si sa di parti ce ne sono sempre poche e se l’amico attore cade sullo sgambetto del collega d’accademia, poco male, siamo nel mondo capitalista dopotutto.
La stand up comedy che ha rivolto sabato 14 giugno al pubblico del Fringe romano è stata una piacevole rivelazione, il suo monologo “Tutto il teatro minuto per minuto” è un divertente polpettone che va da Shakespeare a Paolo Stoppa, passando per la Lega, Cinque Stelle e pure l’Hellas Verona, senza tralasciare l’elogio del buon Van Basten off course! Tutto da ridere, ma soprattutto da cogliere con le sue frecciatine teatral-politico-calcistiche così godibili per chi sa apprezzarne il sapore puramente intellettuale, eh sì perché Edmondo Kano espediente teatrale ed alterego del Botta che nasconde sotto l’omonimia del più celebre fra i vendicatori letterari, un animo da vero artista frustrato, che parla alla velocità di Mentana e fustiga con la severità di Nanni Moretti, è una creaturina impastata di cultura e teatro che solo chi vive o sa sentire il palco può apprezzare fino in fondo.
Bravò insomma, con tanto di inchino a questo “attore non famoso” con la speranza forse un po’ tiranna che resti tale, non per mancanza di talento, ma per istinto di conservazione della rara specie homo seriamente sapiens.